Se c′è una crisi la mandiamo via. Perché i problemi tuoi, sono problemi miei

1. Questo è un punto di quelli che esaltano, di quelli che fanno gioire ben oltre il valore intrinseco, che danno una luce positiva alla giornata. Questo è un punto che fa godere, letteralmente.
2. Partiamo dalle statistiche: 66% di possesso palla del Bari, circa un’ora di inferiorità numerica per il Cesena, 494 passaggi completati per i pugliesi contro gli appena 206 dei romagnoli. Il Cesena ha tirato in porta appena due volte contro i 4tiri biancorossi. Eppure è finita 1-1.
3. A volte il calcio è ingiusto ma oggi è andata diversamente: il Bari ha iniziato a fare melina non appena è rimasto in superiorità numerica, convinto di poter portare a casa i tre punti con estrema facilità. E invece hanno pagato l’eccesso di superbia.
4. Il Cesena di gennaio porta a tre la mini striscia di risultati positivi, arriva la seconda rimonta consecutiva, continua a mantenersi nella parte centrale della colonna di sinistra e tutto sommato sembra quasi che le cose si stiano sistemando. Ma è davvero così?
5. Ecco, al di là degli aspetti tecnici, anche oggi qualche motivo per essere preoccupati lo si è visto. Se l’espulsione di Calò sembrava aver caricato il Cesena, verso la fine del primo tempo è si è rotto qualcosa. Una scintilla, forse una rimessa laterale sbagliata, forse una parola di troppo. Adamo con Donnarumma prima, poi un tutti contro tutti.
6. Da quel momento la squadra bianconera si è completamente afflosciata. La ripresa è stata anche peggiore. Il nervosismo è stato palese in campo e anche tra compagni. Abbiamo addirittura assistito ad un placcaggio stile rugby, Antonucci sull’amico Adamo, per evitare ulteriori problemi.
7. Problemi anche in porta, con Klinsmann che ha sbagliato un rinvio dietro l’altro e nonostante questo era sempre in polemica con i compagni, rei di nascondersi troppo in fase di impostazione dal basso.
8. È vero, a fine partita Prestia è corso ad abbracciare Mignani ma quel gesto, motivato anche dall’importanza del punto guadagnato nel finale, sa più di tregua tra due fazioni che di gioia sincera.
9. Qual è quindi il vero Cesena? Quello spensierato di inizio stagione o quello spaventato di dicembre? Gennaio non ha ancora risolto il dilemma ma ha dato una chiara indicazione: gli unici giocatori di personalità sono i senatori, quelli provenienti dalla C.
10. A questo punto la palla passa ad Artico: dopo aver eliminato due mele marce dallo spogliatoio, non servono rinforzi tecnicamente forti in senso assoluto. Serve gente affamata, disposta a combattere.