Rockin' around the Cristian tree

23.11.2024 21:25 di  Stefano Severi   vedi letture
Rockin' around the Cristian tree

1. Ci siamo messi alle spalle due settimane belle toste con questo sabato. Abbiamo visto i runner frignoni di Amsterdam, abbiamo assistito alla richiesta di arresto per crimini di guerra di un primo ministro che resta il più moderato tra tutti i suoi concittadini e siamo arrivati all’odierno importantissimo pareggio.

2. Già, un pari importante per la mente più che per la classifica ma in un campionato lungo e tortuoso come la serie B anche il consolidamento mentale è estremamente importante. 

3. Non era per nulla semplice, di fronte ad una Reggiana oltremodo chiusa, recuperare la tutto sommato casuale rete del vantaggio ospite in avvio di ripresa. Anzi, diciamolo pure, era dannatamente complicato.

4. Il Cesena a quel punto ha deciso di rischiare il tutto per tutto, si è gettato in avanti con veemenza e ha trovato un grandissimo, monumentale, Cristian Shpendi che si è girato in maniera perentoria e ha segnato un bellissimo gol.

5. Tutto il resto è accademia. Avremmo potuto vincere così come all’ultimo sospiro abbiamo tremato su quella punizione velenosissima ma ci è andata bene. 

6. Lasciamo parlare gli altri dell’arbitro e di Bardi, il portiere emiliano: sono elementi che fanno parte del gioco. Nel complesso il pareggio è giusto e robusto.

7. A proposito di portieri: è ancora troppo presto per giudicare pienamente Klinsmann. A suo svantaggio c’è il clamore mediatico e l’intervista, decisamente spocchiosa, alla Gazzetta dello Sport, non ha aiutato. 

8. Nonostante questo, al momento di errori particolari non ne ha fatti. Anzi, potremmo dire che di pericoli reali non ne ha corsi. Dopo Salerno arriva il secondo gol al passivo ma è diventato davvero difficile tirare verso la sua porta.

9. Diamo quindi merito a Mignani di aver preso, dopo un profondo confronto con Artico la sera di Cesena-Sampdoria, le giuste contromisure. Cesena più equilibrato, più pragmatico ma al tempo stesso più coriaceo.

10. Il saluto finale è per William Viali che torna al Manuzzi e mette in pratica tutto quello che aveva preparato alla vigilia: soffre ma non vacilla e riesce persino a passare in vantaggio. Per sfortuna sua, e fortuna nostra, il colpaccio non gli riesce: ma l’1-1 un sorriso sicuramente glielo avrà strappato.