Oggi il Grosseto, domani l'Ucraina

13.02.2022 19:44 di  Stefano Severi   vedi letture
Oggi il Grosseto, domani l'Ucraina

1. Alla fine abbiamo tutti esultato, perché quando si riacciuffa una partita così in pieno recupero è giusto festeggiare. Insomma, ci siamo risparmiati qualche citazione del compianto Germano Mosconi.

2. Però cosa ci dice questo deludentissimo pareggio contro una modesta squadra come il Grosseto? Ci dà innanzitutto una sentenza: il Cesena sta ripetendo in copia carbone il girone di ritorno di un anno fa. 

3. La colpa è di Viali? Certamente il tecnico partecipa al festival delle responsabilità con una bella porzione di colpe: sicuramente non è l’unico ma certamente il primo a doverne rendere conto a tutti.

4. Non è facile allenare sentendosi virtualmente esonerato: su questo punto la nuova società ha responsabilità gigantesche.

5. Il mercato di gennaio è stato condotto da Zebi – uno passato in tempo record dal team Viali al team Agostini – non con il tecnico lombardo ma nonostante il tecnico lombardo.

6. L’arrivo di certi giocatori, uno su tutti il Carbonero austriaco rappresentato dalla stessa agenzia di procuratori del figlio del presidente, è emblematico della situazione in cui versa la società bianconera.

7. Ma Viali non ha forse voce per lamentarsi? In conferenza stampa non potrebbe parlare di chi aveva chiesto e di chi si è invece trovato ad allenare? Certo, potrebbe farlo e non lo ha fatto, di fatto avallando al 100% le scelte societarie e assumendosene le responsabilità.

8. Poi però ci sono anche le buone notizie: la squadra è ancora con l’allenatore, lo segue, si batte e non molla. Sarebbe stato facilissimo oggi, persino comprensibile, mollare sul 3-1 e attendere gli eventi. Invece non è stato così.

9. Però qualcosa si è rotto, è palese. Si prende gol con troppa facilità, davanti si fa fatica a segnare e soprattutto, nelle gare importanti, manca quella manovra che nel girone d’andata ha fatto divertire i tifosi e impazzire gli avversari. Al momento il Cesena è da sesto posto, non di più.

10. Chiosa per Caturano. Il suo gol è un ‘vaffa’ gigantesco e ben chiaro. E i destinatari sono ben noti.