Mercoledì delle ceneri

17.02.2021 23:17 di Stefano Severi   vedi letture
Mercoledì delle ceneri

1. Viali, e Viali sempre, e fortissimamente Viali. Questa vittoria ha un padre e una madre, ed entrambi sono William Viali, con buona pace della famiglia tradizionale. 

2. Viali aveva perso contro la Virtus Verona, con un secondo tempo piatto come la terra per un negazionista. Viali aveva perso, pur con mille attenuanti, a Trieste, dove aveva subito passivamente le conseguenze del virus. Viali ha fatto tesoro di queste due sconfitte e oggi non ha semplicemente vinto, ha trionfato.

3. Sì, trionfato, perché ripartire dopo due settimane e mezzo di stop, con soli tre giorni di allenamenti collettivi e vincere in casa di una squadra ultimamente assai ostica è un trionfo. Per come ha impostato, gestito e portato a casa la partita è un trionfo.

4. L’undici iniziale è quasi obbligato. Gli ex hotel covid si accomodano in panchina con l’eccezione di Nardi che, guarda caso, è quello che la combina grossa in un primo tempo vecchia maniera: pressing alto e rapide verticalizzazioni. L’1-0 dell’intervallo è beffardo ma, dal punto di vista del gioco, il Cesena non ha davvero nulla da rimproverarsi.

5. L’inizio della ripresa è più complicato, il fiato inizia a mancare e sembra arrivato il momento temuto alla vigilia: quello del tracollo, quello in cui i mancati allenamenti e le tante difficoltà improvvisamente presentano il conto. Invece, e qui sta la grossa sorpresa, per una volta è la gestione dei cambi a risolvere la gara.

6. Viali manda in campo forze fresche che, nell’ultima mezz’ora, rianimano i bianconeri e, da questo punto di vista, i cinque cambi sono una benedizione. Il Cesena riaccende la fiamma, viene graziati  prima dall’arbitro che proprio non ne vuole sapere di cacciare Petermann e poi dal Fano impreciso in un contropiede tre contro uno, e imbracciata l’artiglieria ,non ricambia la cortesia. 

7. Il come poi sia venuta la vittoria, cioè con un rigore al 94’ dopo averne sbagliato uno otto minuti prima e dopo aver trovato solo un fortunoso (e forse irregolare) pareggio all’80’, conta zero. La cosa veramente importante è l’aver trovato una vittoria fortemente voluta, con un  3-4-3 finale che ha prima stanato e poi abbattuto un Fano ormai arroccato.

8. Il rigore di Russini, quello di Petermann, l’assist di Di Gennaro o il palo di Capellini sono tutti avvenimenti secondari rispetto allo spirito di gruppo, alla forza di volontà messa in campo, alla determinazione mostrata dai ragazzi di Viali. 

9. I giocatori hanno il diritto a sbagliare e oggi lo hanno fatto Nardi e Petermann, poi in senso lato Ciofi e Borello, ma va bene lo stesso. Alla fine restano ragazzi chiusi in quella bolla irreale formata dal calcio professionistico e le storie di Instagram. Il vero saggio di questo gruppo è l’allenatore, il cui difetto principale è quello di assomigliare ogni giorno che passa ad un certo Pier Paolo Bisoli.

10. Chiosa dedicata all’arbitraggio. Che indubbiamente oggi negli episodi decisivi ha sorriso al Cesena, che a sua volta ha comunque legittimato la vittoria. Ma quanto è brutto vedere gli avversari, specialmente tramite account ufficiale, contestare l’operato del direttore di gara? Oggi lo ha fatto il Fano, ma a Trieste ricordate chi gridava allo scandalo? Buona quaresima a tutti.