6 in Italiano e 4 in matematica

02.11.2020 23:51 di  Stefano Severi   vedi letture
6 in Italiano e 4 in matematica

1. Come sempre partiamo dalle notizie positive: ieri lo Spezia ha giocato all'Orogel Stadium Dino Manuzzi e il Cesena FC ha conseguentemente incassato 30 mila euro. Che di questi tempi non è poco, ma ritorneremo sul tema economico alla fine.

2. Seconda buona notizia: l’avversario dello Spezia era la Juventus ma la partita era a porte chiuse, quindi qualche decina di migliaia di persone calcisticamente disprezzabili è rimasta lontana dal nostro stadio. E i 30 mila euro sono comunque arrivati. Bingo.

3. Terza buona notizia: sono contenti dei risultati dell’Orogel Stadium sia un alto dirigente del Cesena FC, che sui social non manca mai di mostrare la propria fede per la Juventus, che l’ex presidente del Cesena, quel Giorgio Lugaresi che si è definito recentemente “simpatizzante” del Bologna. Bene, è importante giocare a carte scoperte.

4. Fine delle buone notizie. Da qui alla fine sarà solo una valle di lacrime (a te sospiriamo, gementi e piangenti!). A cominciare dall’identità di questa squadra che si sta finalmente affermando: se fosse uno studente delle superiori sarebbe quello che prende 6 in italiano e 4 in matematica ma che a fine stagione, con due compiti in classe fatti bene, si salva senza debiti.

5. Siamo questi – recitava uno dei Papi di Cesena – e non possiamo fare altrimenti. Il confronto col Padova è stato impietoso. È vero che loro sono riusciti a sbloccare il risultato solo su rigore ma i veneti hanno dato l’impressione di essere sempre stati in controllo della gara. Un po’ come la Triestina e ancora prima il Vicenza visti al Manuzzi o il Carpi sabato scorso.

6. Certo il Cesena ha mille scuse, non ultima quella dei 10 giorni trascorsi in albergo, oltre a quella dei giocatori indisponibili per infortunio o per Covid. Cambia poco: ci sono solo cinque o sei pedine che possono pensare di reggere l’urto di una squadra come il Padova e tutte le altre sono comprimarie, destinate ad essere aggirate come la linea Maginot.

7. Qualche settimana fa da queste colonne si evidenziava come il progetto di Viali fosse ancora in pieno divenire e potenzialmente molto interessante. Dopo le ultime due sconfitte contro Carpi e Padova la sensazione è che il progetto sia ormai maturato ed i limiti di crescita esauriti. Qualcosa di più potremo avere col ritorno di Caturano ma sostanzialmente i mezzi per puntare più in alto non ci sono.

8. Poteva quindi fare di più Zebi? Poteva fare di più la società? Indubbiamente tutti sono perfettibili ma la vera salvezza di questo campionato sarà quella economica.

9. Sì, lo so che quest’ultima frase evoca i più nefasti ricordi della combriccola precedente ma il 2020 è l’anno del Coronavirus e della crisi del prodotto calcio. A partire dalla Serie A, senza spettatori e con Sle tv in crisi, il rischio di bancarotta attanaglia tantissimi club. Soprattutto quelli che, nelle serie minori, non hanno accesso ad un flusso di cassa come in tempi normali e quindi si vedono ridurre la linea di credito. 

10. Morale della favola: mettiamoci in testa di condurre un campionato anonimo come i parlamentari di Italia Viva (alzi la mano chi ne conosce uno che non sia la Boschi. Esistono veramente?). Speriamo che il Covid non interrompa ancora il campionato – vivremmo un dramma sportivo inserito nel dramma socio-sanitario – e armiamoci di tanta pazienza. Perché per vedere partite come quella di stasera ce ne vuole davvero tanta.