ESCLUSIVO Antonioli: “Il Cesena mi ha pugnalato alle spalle…”

Francesco non è stato confermato dagli Americani: “C’è modo e modo di mettere alla porta le persone: non meritavo questo trattamento. Mi hanno preso per il culo…”
12.07.2022 19:15 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
ESCLUSIVO Antonioli: “Il Cesena mi ha pugnalato alle spalle…”

Ora è ufficiale: il Cesena ha – sigh – scaricato quel mito (non solo) bianconero che risponde al nome di Francesco Antonioli.

Antonioli, come si sente?
“Ho vissuto momenti migliori. Ma passerà anche questa…”

Perché il Cesena l’ha scaricata?
“Bertozzi, chiedilo a Loro. Non certo a me…”

Deluso dal comportamento tenuto dagli Americani?
“Non potrebbe essere diversamente. Mi hanno trattato come un rifiuto, come l’ultimo arrivato. Mi hanno letteralmente pugnalato alla schiena…”

In che senso?
“Quando uno è il capo della baracca è ovviamente libero di fare quello che vuole della propria azienda. Però c’è modo e modo di mettere alla porta le persone…”

Si spieghi meglio.
“A fine campionato, qualcuno della nuova dirigenza, poteva prendere su il telefono. E dirmi: ‘Francesco, ci dispiace ma non rientri più nei nostri progetti’. Ecco, in quel caso io avrei capito. Mi sarei messo subito il cuore in pace. Invece…”

Invece?
“Invece dopo quella ‘famosa’ gara con il Monopoli nessuno si è più fatto sentire. Dopo un mese ho dovuto allora prendere su io il telefono e chiamare il Cesena. Chiedere se avevano ancora bisogno di me…”

Cosa le hanno risposto?
“Che il Cesena stava pensando a un doppio preparatore dei portieri per la prima squadra e che quindi, il sottoscritto, avrebbe potuto affiancare la new-entry Flavoni. Ma c’è di più…”

Dica.
“Mi hanno anche detto che per il sottoscritto c’era in piedi pure l’ipotesi di diventare il responsabile dell’area tecnica dei portieri…”

Entrambe queste eventualità sono poi naufragate miseramente.
“Ma infatti io, a queste due proposte ‘tardive’, non ci ho mai creduto. Mi hanno mentito sapendo di mentire. Tanto era già palese che Flavoni sarebbe stato l’unico responsabile dei portieri. Tanto in città i ben informati già sapevano che quell’incarico di responsabile tecnico dei portieri sarebbe stato affidato a Sebastiano Rossi. Ed allora perché tenermi inutilmente a bagnomaria per tutte queste settimane? Perché dirmi tutte quelle cazzate? Perché prendermi per il culo in quel modo? Cosa ho fatto di male per meritarmi tutto ciò? Non meritavo questo trattamento…”

Nel calcio moderno non c’è più riconoscenza. Nemmeno per i grandi miti.
“E pensare che Lewis ed Aiello, quando sono sbarcati a Cesena, si sono riempiti la bocca con le solite frasi ad effetto. Frasi del tipo ‘Il Cesena deve essere come una famiglia’ oppure ‘Per costruire un grande futuro bisogna partire del passato’. Ho visto come hanno ‘trattato’ il passato (risata amara, ndr).

Cosa le mancherà di più del Cavalluccio?
“Tutto. Davvero. Mi mancherà tutto”.

Sulla sua avventura in bianconero si potrebbe scrivere un libro intero.
“Lo puoi dire forte, Bertozzi. Promozioni miracolose, salvezze strepitose, abominevoli fallimenti, straordinarie rinascite…”

Il suo approdo (pardon, il suo ritorno) in riva al Savio nel 2009 nelle vesti di ex bolognese fece molto rumore.
“Avevo quasi 40 anni. Stavo per ritirarmi. Poi un giorno, per caso, fuori da un supermercato, incontro Bisoli. Che mi fa: ‘Francesco, ci vieni con me a Cesena?’. La vita, a volte, è strana. E da lì è ripartito tutto…”

Ripeto: un ex bolognese a Cesena…
“All’inizio tutti mi guardavano con sospetto. Poi però, una volta rotto il ghiaccio (ed arrivate le prime super-parate di questo highlander brianzolo, ndr), è scoppiato l’amore reciproco…”

Tre partite da ricordare in bianconero.
“Mantova 2009 (con doppio rigore parato ai virgiliani, ndr). Roma 2010 (brividi all’Olimpico, ndr). E poi… Cesena-Chievo 1-0 del 2011 (qualcuno si è per caso scordato di quella strepitosa parata su Fernandes, ndr).

Anche da preparatore dei portieri, però, le emozioni forti non sono mancate.
“È bello ripensare alla festa di Latina 2014. A quella strepitosa salvezza raccolta con Castori nel 2018 (salvezza poi annientata dal crac ‘targato’ Lugaresi, ndr). Al ritorno tra i prof del 2019 consumatosi a Giulianova”.

Se continuiamo così ci scappa pure una lacrimuccia.
“È stata davvero una gran bella avventura. Ma ora è tutto finito. Senza il Cesena le mie giornate saranno terribilmente più vuote. Ma mi ci abituerò. Piano piano”.

Che farà adesso?
“Boh”.

Suvvia.
“Ora ho solo voglia di staccare un po’ la spina. Di pensare alle mie cose, alla mia famiglia”.

Antonioli, il calcio ha ancora tanto bisogno di grandi uomini come lei.
“Magari prima o poi ci ribecchiamo in giro, in qualche stadio. Chissà…”