A CESENA Va (quasi) tutto bene

Non sta tirando una gran bella aria in riva al Savio. E la prossima stagione, per il Cavalluccio, sarà la stagione della verità. Epperò…
25.07.2023 10:05 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
A CESENA Va (quasi) tutto bene

Assordanti silenzi. Colossali menzogne. Smisurate gelosie. Abominevoli mugugni. Sparizioni degne del ‘miglior’ Chi l’ha Visto? Virgolettati regalati a scoppio ritardato, praticamente fuori tempo Massimo. Attriti che si consumano (più o meno) alla luce del sole. Vecchie ruggini che tornano prepotentemente a galla. Assurde defenestrazioni. Eccellenti professionisti accompagnati ‘gentilmente’ alla porta. Striscioni di contestazione ‘targati’ Popolo Bianconero. Trattative di cessione (societaria) che naufragano più o meno miseramente. Costosissime ed attapiratissime cariatidi ancora sotto contratto che non accettano nuove destinazioni. La tanto strombazzata sostenibilità economica che va a farsi benedire. La nuova campagna abbonamenti che potrebbe rivelarsi un mezzo flop. LA SAGRA DELL’INCERTEZZA.

Non sta tirando una gran bella aria a Cesena. Epperò, almeno sul fronte prettamente tecnico, in attesa di qualche rinforzo con gli attributi (oh, io ve lo dico subito: qui serve anche un altro valido portiere che sia in grado di giocarsi il posto con Pisseri), questo Cavalluccio non è poi così malaccio. Già così. Là dietro, con quei Tre (Ciofi, Prestia e Silvestri), non si (ri)passa. Là in mezzo De Rose, anche con un anno in più, resta una garanzia. Donnarumma, in Serie C, può dire ancora la sua. In avanti, Corazza (un nome, una certezza) a parte, Cristian Shpendi - che probabilmente è anche più forte del gemello Stiven - è già in rampa di lancio per regalare tante gioie al Popolo (e pure al cassiere) Bianconero. Mister Toscano poi, anche se la ferita patita con il Lecco ai play-off continua a sanguinare copiosamente, muore dalla voglia di ributtarsi nella mischia. Anche perché, quella che sta per iniziare, per il Cesena sarà la stagione della verità. DELLA VERITÀ. Non solo dietro la scrivania. E sfido chiunque a dire il contrario.