IL RESTO DEL CARLINO - Squadra fatta, manca il rebus Parolo

Si preannuncia un fuoco d’artificio finale da far tremare i polsi. Tre giorni torridi, a chiusura di una delle migliori campagne acquisti (sulla carta da lode, poi vedremo cosa dirà il campo, le premesse sono positive) nella storia del Cesena.
Campedelli e Minotti hanno portato in bianconero campioni veri, non vecchi elefanti alla ricerca dell’ultimo contratto in carriera. Gente come Mutu, Candreva, Martinez, Guana per citarne alcuni ha fortemente elevato il ‘rating’ del Cesena. Intervenuto telefonicamente alla trasmissione Rai ‘Sabato sprint’ a parlare dello sciopero dei calciatori, Campedelli si è beccato i complimenti in diretta di presenti e conduttori per come sta conducendo il mercato. È in cassaforte pure ‘el Malaka’, alias Jorge Martinez all’interno dell’affare Giaccherini.
Sentito il suo amicone Rodriguez in merito all’ambiente di Cesena, stamattina alle 7 con l’autista della Juve caricherà figlie e moglie dopo aver lasciato Vinovo e la Juve, pronta a pagare due terzi del suo ingaggio. Pure Ghezzal è in procinto di fare il biglietto con destinazione Romagna, non c’entra nulla Malonga (il francesino non vuole scendere di categoria e quindi niente Bari), ma per l’arrivo del franco-algerino dovrebbero prima partire lui e Bogdani. Saranno altre le operazioni in uscita, tra cui se possibile quelle di Ricci e Ravaglia. O meglio. Se i due giovincelli troveranno casa in cadetteria, partiranno. Altrimenti Giampaolo se li terrà, contentissimo di contare su giovani affidabili nati nel vivaio bianconero.
Considerato quindi ormai consolidato l’organico del Cesena, è rimasta un’unica, grande variabile di nome Marco Parolo. Il ragazzo è un professionista serio e corretto, scende in campo e sputa sangue anche nelle amichevoli in famiglia. Parte o non parte? Partirà, questo è quasi certo, serve liquidità. Il Cagliari di Cellino e Ficcadenti offre più di sette milioni, ma ancora non si chiude, anche perché il giocatore ambisce giustamente a qualcosa di più. Cagliari o Cesena, a questo punto, poco cambia, tanto varrebbe restare da queste parti. Ci sarebbe il Milan, ma quel vecchio volpone di Galliani urla ad ogni microfono che il mercato del Milan è «chiusissimo».
Probabile che il ragazzo di Gallarate parta a poco dal suono della campanella, l’infortunio del rossonero Flamini darà probabilmente un aiutino. Al posto di Parolo, sinora sempre schierato da Giampaolo? Biondini farebbe carte false pur di vestire nuovamente la maglia della sua squadra del cuore. L’alternativa al ‘Rosso di Montiano’ (contestato dai tifosi a Cagliari) sarebbe il riminese Brighi, pronto a chiudere la sua esperienza alla Roma, avvicinandosi a casa. Entrambe le opzioni sarebbero gradite al tecnico, che vede ormai la truppa al completo. Gli manca qualcosa fra i portieri, la regolarità ‘spaventosa’ di Antonioli non incentiva chi vorrebbe qualche chance, col pericolo di ripetere l’esperienza di Cavalieri. In difesa dovranno essere in sette, al momento c’è poca ressa a sinistra dove però garantisce Lauro. A destra bene con Ceccarelli e Comotto, in mezzo c’è ressa con Von Bergen, Rodriguez, Rossi e Benalouane. Siamo già a sette, probabile quindi che Popescu vada spesso in Primavera e Ricci parta, ma solo se chiamano dalla serie B.
Il centrocampo anche così è ‘quasi’ lussuoso. Candreva è sempre più regista perfetto, con prestazioni al top, amichevoli o no. Accanto a lui capitan Colucci e Guana, intercambiabili sia in regia bassa e sia come mezzali, Martinho, subito infortunatosi ma su cui Giampaolo scommette tutti i suoi sigari (e ci tiene), Parolo o chi ne farà le veci e qualche giovane di belle speranze come Cica. Davanti è l’eccellenza, con Mutu ma anche Eder e Martinez oltre a una nidiata di giovani interessanti come Rennella, Meza Colli e Livaja. Per Malonga e Bogdani invece sembra sia ora di cambiare aria. Proprio per incentivare l’arrivo di Ghezzal.