Loro cercavano le palle lunghe, noi invece giocavamo con le palle a terra

A Pontedera si è visto un Cesena senza qualità, senza cuore, senza fiato, senza attributi. Epperò, al ‘povero’ Viali, bisogna dare ancora (un po’) di fiducia…
28.02.2022 16:20 di Flavio Bertozzi   vedi letture
Loro cercavano le palle lunghe, noi invece giocavamo con le palle a terra

Cazzo, in Ucraina c’è la guerra. C’è la gente che muore. Ci sono le case che bruciano. Ci sono i palazzi che crollano. E, fidatevi di me, non è mica facile stare qui a raccontare delle paturnie di Ardizzone. Delle amnesie di Pogliano. Dei peccati di gioventù di Berti. Delle vene varicose di Missiroli. Delle bestemmie (in tedesco) di Frieser. Della crisi d’identità di Bortolussi. Delle lacune di Viali. Epperò, qui si parla di Cesena e dunque proviamo – per un paio di minuti –  a staccare la spina dalla Vita Vera. E a fare il punto della situazione in casa bianconera.

Diciamocela tutta: le due vittorie ravvicinate arpionate al cospetto di Ancona e Vis Pesaro avevano illusi tutti, o quasi tutti. Ma evidentemente, questo Cavalluccio, continua ad avere grossi problemi. Problemi a livello tecnico, atletico e mentale. Mercoledì scorso, all’ombra della Rivazza, contro l’Imolese almeno un punticino era arrivato. Ieri a Pontedera, invece, si è visto forse il peggior Cesena dell’ultimo biennio. Un Cesena fumoso, lento, distratto, paciugone, scarico, triste. Tristissimo. Un Cesena senza qualità, senza cuore, senza fiato, senza concentrazione, senza attributi. Ecco sì, un Cesena senza attributi. Che se Viali, invece che sfornare le solite e stucchevoli banalità che si dicono nel post-partita dopo una sconfitta, avesse semplicemente detto ‘Pontedera-Cesena può essere racchiusa in una semplice frase: loro cercavano le palle lunghe, noi invece giocavamo con le palle a terra…’ in sala stampa sarebbe partita la standing ovation. O sarebbero arrivati 92 minuti di applausi di fantozziana memoria.

In queste ore, nei covi bianconeri più ruspanti così come nei saloni aristocratici della Cesena Politicamente Corretta,  c’è chi sta chiedendo a gran voce la testa del ‘povero’ Viali. Dimenticandosi però che questo Cesena è ancora al terzo posto (anche le altre squadre, evidentemente, hanno dei problemi…). Che lo spogliatoio bianconero è (quasi) tutto col mister.  E che Bisoli (l’ex buono per ogni occasione) si è già accasato al Cosenza. No, signori miei. Al momento, è giusto andare avanti ancora con Viali. È giusto dare ancora fiducia a questo allenatore che, non scordiamocelo mai, è pur sempre alla guida di un ‘semplice’ Cesena e non di una corazzata costretta a vincere. Poi è chiaro, in vista dei play-off che si stagliano sempre più minacciosi all’orizzonte, una domanda comincia a fare sempre più capolino nella testolina di tutti: il già defenestrato (in chiave 2022-23) Viali, in quella malefica roulette all’italiana, riuscirà ad evitare una Matelica-bis?


PS: Quelli che… vogliono provare ad andare su già quest’anno