Angelini ci crede: “Il Matelica lo conosco bene ma questo Cesena può arrivare lontano”

Parla il mister che ha riportato il Cavalluccio nel mondo del professionismo, dopo un estenuante testa a testa vinto in extremis proprio ai danni del Matelica.
08.10.2021 16:30 di  Giacomo Giunchi   vedi letture
Angelini ci crede: “Il Matelica lo conosco bene ma questo Cesena può arrivare lontano”
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© foto di Francesco Di Leonforte/TuttoCesena.it

Meno di quarantotto ore e il Cesena si troverà nuovamente di fronte il Matelica. Sì, ok: oramai è divenuto a tutti gli effetti l’Ancona e quell’etichetta che si porta appresso come suffisso è destinata a scomparire nel giro di un anno o due. Però fino a quando rimarrà lì in bella mostra, a tutto il popolo bianconero evocherà miriadi di ricordi vissuti. E chi altri può parlarcene meglio rispetto a chi ha vissuto la cavalcata dalla Serie D in prima linea? Abbiamo scambiato due parole con mister Beppe Angelini.

Angelini, si sta godendo questo periodo di stop oppure freme in attesa della chiamata giusta?
“Io vorrei allenare, ma questo non dipende da me. Non ho tante pretese, vorrei solo allenare e stare sul campo perché è ciò che mi piace”.

Dopo i mancati playoff, il Forlì ha scelto di cambiare guida tecnica. Eppure i galletti non sono partiti bene nemmeno quest’anno…
“Secondo me ci è voluto un po’ di tempo per capire per capire i problemi e le cose da mettere a posto della squadra. Poi però nelle ultime 8 partite abbiamo ottenuto 18 punti, rimettendoci in carreggiata e facendo quello che dovevamo fare, arrivando quinti, a pari punti col Rimini. Non siamo arrivati ai playoff per lo scontro diretto, però abbiamo fatto un ottimo campionato. Avevamo messo le basi per quest’anno, però dopo la società ha pensato di cambiare. Ora devono ricominciare un nuovo percorso”.

Rimini che tra l’altro è reduce da un’importante vittoria proprio in casa del Forlì…
“Vincere una partita così dimostra il fatto che la squadra è già forte, nonostante il Rimini abbia cambiato tanti giocatori”.

Come li vede quest’anno i rivieraschi? Può essere l’anno del ritorno in Serie C?
“Sì, il Rimini è una squadra molto forte e costruita bene, può vincere il campionato. Non sarà facile, ma se la giocherà fino alla fine; è sicuramente tra le favorite”.

Tra le fila dei biancorossi c’è anche il suo ex giocatore Tonelli, un jolly del centrocampo. Ai tempi del Cesena cosa preferiva di lui in quanto a caratteristiche?
“Faceva un po’ tutti i ruoli come adesso. È un ragazzo intelligente che sa giocare a calcio. È fuori categoria in D, però ormai ha una certa età. È un giocatore molto forte che può fare la differenza, è tra i migliori della Serie D”.

Ora però passiamo ad argomenti ‘seri’ 😆: parliamo del Cesena. Pensa che la sua carriera da allenatore avrebbe potuto avere una svolta in caso di riconferma nella stagione successiva alla promozione in C?
“Mi sarebbe piaciuto proseguire perché c’erano dei ragazzi con dei valori, c’era entusiasmo e si era creato un gruppo forte, poi non so cosa sarebbe successo, magari mi avrebbero cacciato dopo appena cinque partite. Più che vincere il campionato non avrei saputo cosa fare, però la società ha fatto altre scelte”.

Sta di fatto che chi l’ha succeduta (Modesto) non è durato molto…
“Sì, ma adesso sono due anni che il Cesena ha lo stesso allenatore, lo stesso direttore sportivo e sta migliorando la rosa. Ogni stagione fa sempre un passo in avanti. Speriamo che quest’anno sia l’anno buono per vincere il campionato. Loro comunque stanno mettendo le basi per fare campionati importanti. Io avrei proceduto sull’onda della vittoria del campionato, perché mantenendo quel gruppo lì sarebbe stato molto più facile anche l’anno dopo in un campionato riuscire ad andare ai playoff o giocarsi la promozione. C’erano delle basi su cui lavorare”.

Non è raro conseguire due promozioni consecutivamente, però il presidente Patrignani prima dell’inizio della nuova stagione dichiarò che l’obiettivo di quell’annata sarebbe stata la salvezza, per poi ambire a qualcosa di più grande nelle stagioni successive…
“Il Cesena non ha mai vinto campionati imponendosi prima di dover vincere per forza, sono cose che nascono. Ci vogliono certe componenti”.

A proposito dei ragazzi di quella stagione, è orgoglioso del percorso di crescita di Andrea Ciofi?
“Sono contento di Ciofi, Valeri e di tutti quei ragazzi di quell’annata. Valeri sta facendo un campionato da protagonista con la Cremonese e Ciofi poteva andare in Serie B, ma ha fatto la scelta di rimanere al Cesena e sta facendo molto bene. Entrambi si meritano la carriera che stanno facendo”.

Lei ha ancora contatti con qualche giocatore di quel gruppo?
“Ogni tanto ci mandiamo qualche messaggio, ma poca roba. Io sono sempre grato ai miei giocatori, se hanno bisogno sono sempre a loro disposizione ma gli lascio fare la propria carriera. Ognuno deve fare la propria strada”.

In quella stagione di Serie D una delle squadre che più vi ha messo i bastoni tra le ruote era il Matelica, che proprio questa domenica incontrerà il Cesena al Manuzzi. Che risultato potrà conseguire il Cavalluccio?
“Sarà sicuramente una partita equilibrata. Il Matelica ai tempi era una squadra forte, che aveva vinto quattordici partite consecutive, il presidente aveva forti capacità economiche. Non poteva contare su molto pubblico ma per causa loro non fu facile vincere quel campionato. Senza il Matelica l’avremmo vinto già a febbraio. Venendo a domenica, il Cesena può vincere, ma negli scontri diretti può succedere di tutto. Alla fine la differenza in un campionato la fai sconfiggendo le squadre dietro di te. Il Cesena quest’anno sta vincendo contro le squadre di bassa classifica, quella è la cosa più importante”.

In conclusione mister, a quale squadra è più legato?
“Ovviamente al Cesena, sono cresciuto lì. Calcisticamente sono nato a Rimini e cresciuto nel Delfini Rimini, ma già a 14 anni sono andato a Cesena. Devo ringraziare questo club se ho fatto calcio per tanto tempo”.