Il grande e irreprensibile Viteritti

20.06.2019 19:20 di  Stefano Severi   vedi letture
Il grande e irreprensibile Viteritti
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© foto di Francesco Di Leonforte/TuttoCesena.it

E così è sfumato Viteritti, il grande e irreprensibile Viteritti. Non sapevo giocasse anche a calcio. 

La politica. Seriamente, dai. O almeno, ci proviamo ad essere seri ma a volte a Cesena sembra davvero di trovarsi al circo Barnum. Abbiamo i vicini di  casa (Ravenna e Rimini) che ci guardano con la bava alla bocca e con un senso di frustrazione misto a invidia, un po’ come i giovani renziani cesenati di fronte all’elezione a sindaco di Lattuca, eppure siamo bravissimi a crearci problemi. Forse perché abbiamo tra noi l’equivalente dei giovani renziani che remano in una direzione diversa. Allora, complimenti a Rossi per averci provato e congratulazioni a Lattuca per avere vinto: nonostante tutto l’asse Patrignani-Martini sembra reggere e la rinascita bianconera sta procedendo a tutto gas. 

Il budget. Da settimane ormai assistiamo alla solfa del budget basso, dei soldi che non ci sono, dei contratti pluriennali che non si possono fare. Tutte fake news ampiamente smentite ma, come avviene anche in altri ambiti, la forza di queste bufale è la loro resistenza nei confronti di ogni possibile offensiva razionale. In pochi si ricordano che la favola del budget basso fu lanciata già la scorsa estate (a qualcuno risulta che abbiamo vinto un campionato con soli 400mila euro?) mentre persino nell’ultimo CdA è stato ribadito che all’occorrenza si faranno contratti più lunghi di un anno.

I soci. Per anni Cesena ha sognato un collettivo a guida della società sul modello tedesco (modello St Pauli, si diceva) mentre ora che ci sono decine di imprenditori locali che gestiscono il budget con quote paritarie si invoca la figura forte, il socio di maggioranza. Non a caso le critiche maggiori alla società provengono da chi sta sponsorizzando senza pudore l’ingresso del socio straniero, non romagnolo.

Martini. Con Castorri vicesindaco la posizione del direttore generale è più forte che mai, anche se lui apparentemente non è mai stato preoccupato. Ha continuato a lavorare nonostante le critiche ricevute, ha fatto marcia indietro su tanti punti organizzativi relativi all’Accademia Calcio, la “sua” creatura trovando un compromesso con le società del comprensorio e sta continuando a lavorare senza sosta per il Cesena Fc. 

Il mercato. Ricciardo e Alessandro non faranno più parte del prossimo Cesena. Dispiace, ovviamente, perdere 38 gol, ma ricordiamoci che stiamo parlando di due giocatori di serie D: sono loro ad avere maggiormente bisogno del Cesena e non viceversa. Vale il discorso fatto l’estate scorsa: occorre affidarsi all’esperienza di Pelliccioni e trattenere per il momento le critiche dettate la momento più dalla paura dell’ignoto che da una reale carenza dell’organico.

La scelta. In conclusione è il momento di prendere nettamente parte: o sia avvelenano i pozzi continuando a criticare aprioristicamente tutto quello che combina la società, o si procede uniti. Perché Pompetti non c’è più, perché chi c’è adesso è meglio di chi c’era prima, perché i debiti non ci sono più, perché adesso comunque abbiamo un futuro, perché non vendiamo più i nostri baby e perché a 30 km si taglierebbero un braccio pur essere al nostro posto anche solo per un giorno.