Stefanelli, idee e fatti: “No alle chiacchiere da bar!”

Decisionista, risoluto, serafico. Il nuovo direttore sportivo pare la classica parola che alle parole antepone le opere concrete.
22.06.2022 16:15 di  Redazione TUTTOCesena   vedi letture
Stefanelli, idee e fatti: “No alle chiacchiere da bar!”
© foto di Giacomo Giunchi

Si apre oggi la grande kermesse di due giorni in casa Cesena per la presentazione del nuovo direttore sportivo e dell’allenatore. Oggi è toccato all’‘avvocato’ Stefano Stefanelli. Domani sarà il turno di Domenico ‘Mimmo’ Toscano.
A fare gli onori di casa ci pensa il co-presidente John Aiello: “Siamo molto fortunati ad averlo nella nostra famiglia. Il suo profilo rappresenta una grande scelta poiché vanta varie esperienze da direttore ma anche a livello di settore giovanile. L’ho conosciuto qualche mese fa per capire la sua idea. Mi piace la sua idea del calcio. È molto intelligente”.

La parola poi passa a Massimo Agostini, oggi presente in qualità di direttore dell’area tecnica. Ma in fin dei conti, in questi ultimi mesi a Cesena il Condor è un po’ come il prezzemolo, dove ti giri lo trovi. “Il cambio della guida del ds è stato valutato da noi dell’area tecnica in maniera assidua in questi mesi. - incalza l’ex centravanti - Avevamo altri profili ma le nostre idee si sono sposate in primis con Stefanelli. È una figura che conosce bene il calcio e la Serie C. Ha capito le nostre esigenze. Non ha pensato subito a cifre o soldi che si potevano mettere per il mercato, ha pensato al progetto che volevamo mettere in piedi. Sarà una bella sfida”.


Giunge quindi il momento del diretto interessato, che sin da subito dimostra di voler entrare nel mondo del Cavalluccio in punta di piedi, con garbo ma allo stesso tempo con determinazione, senza spadroneggiare ma con l’ambizione di cominciare al più presto a prendere decisioni in prima persona. “Questa è una piazza importantissima e meravigliosa. Appena mi hanno parlato di questa opportunità ero già al casello a fare l’autostop. Ringrazio la proprietà, ho apprezzato e percepito la passione di questa società. Non spetta a me fare proclami. Gli obiettivi vanno coltivati. Il club deve crescere a 360 gradi. Ce la metteremo tutta per fare qualcosa di (più) importante. Dobbiamo raggiungere il massimo, vincere”.
Si passa poi al rapporto con colui che sarà chiamato a divenire il prossimo condottiero bianconero: Toscano è un allenatore importantissimo per la categoria. Un tecnico vincente, semplice, umile, ambizioso ma non spocchioso. La persona giusta per Cesena. Ci siamo già incontrati una decina di volte. La squadra dovrà necessariamente ricalcare le sue caratteristiche: una squadra che possa trascinare la gente e attrarla con prestazioni di carattere”.
Ecco, la composizione dell’organico è il pensiero principale che attanaglia la mente di Stefanelli. “Dobbiamo individuare gli elementi più motivati, che abbiano la stessa fame nostra. Dovremmo sbagliare il meno possibile perché chiunque vorrebbe venire a Cesena. Il mercato non può essere definitivo al 25 di giugno, bisognerà cogliere le occasioni che si presenteranno”. In prima battuta si passeranno in rassegna tutte le uscite, l’impressione è che saranno parecchie. Su questo aspetto il ds non si sbilancia, ma lascia intendere come Caturano sia già stato accompagnato gentilmente all’uscio mentre l’austriaco Frieser rientrerà nel novero dei confermati: “Frieser deve dimostrare ancora il suo valore qui a Cesena. Toscano lo utilizzerà come esterno di fascia. Daremo priorità a giocatori più esperti, qualche giovane verrà comunque inserito. Berti farà parte del nostro organico, ma i giovani dovranno capire che devono stare al passo della squadra. Su Caturano sono in corso valutazioni, Pittarello è più idoneo al gioco di Toscano…”

Venendo invece alla sfera personale, Stefanelli racconta del suo passato: “Quando giocavo ho avuto due infortuni gravi attorno ai vent’anni e di lì ho deciso di intraprendere gli studi, sino a diventare avvocato. L’auspicio è quello di venire apprezzato come direttore sportivo, non come avvocato. Nel calcio di oggi comunque è fondamentale avere una preparazione a tutto tondo”.
Qui emerge un aspetto preponderante del carattere di Stefanelli, determinato nel voler percorrere il proprio tragitto senza voler scimmiottare percorsi altrui, come qualcuno aveva pacchianamente suggerito. ‘Homo faber fortunae suae’, per dirla con una locuzione latina. “Cristiano Giuntoli non è il mio mentore. È una persona a cui sono particolarmente legato. Ho avuto la fortuna di lavorare al suo fianco in una grande società qual è il Napoli. A Carpi invece una realtà completamente diversa. Ci ho lavorato due anni e abbiamo raggiunto risultati inimmaginabili ma Cesena è un’altra cosa. A livello di storia e tradizione non possono stare sullo stesso piano”.
È un uomo sveglio Stefanelli, accorto. Non certo un gonzo che cade al primo banale tranello, come ad esempio quando gli viene chiesto un parere sulla presunta scarsa competitività del girone B. L’uomo di Pergola liquida il tutto in due e due quattro: “Queste sono chiacchiere da bar”.


In chiusura la scena però se la prende nuovamente il Condor. Sollecitato a dare una propria versione dei fatti sulla fine del rapporto con Zebi e Viali, il direttore tecnico pare non provare particolare piacere nel tornare sull’argomento. Comunque assicura: “Le decisioni su Viali e Zebi sono state prese solo al termine della gara con il Monopoli. Abbiamo dato loro libertà assoluta sul mercato di gennaio, dove sono stati presi giocatori che loro hanno chiesto. Noi li abbiamo lasciati lavorare per cinque mesi.
Viali ha detto che non era più il suo Cesena? Noi non ce lo aspettavamo, le domande vanno fatte a lui. Noi abbiamo fatto tutto ciò che è stato richiesto. La società ha fatto dei sacrifici. Volevamo alzare l’asticella e siamo andati dietro alle loro richieste”
. E sul mancato impiego di Frieser nelle gare degli scorsi play-off il commento è lapidario: “Viali non gli ha trovato la collocazione giusta”. Le aspettative dunque ora poggiano tutte sulle spalle di Toscano.