Ciao, William

17.05.2022 08:00 di  Stefano Severi   vedi letture
Ciao, William
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© foto di Francesco Di Leonforte/TuttoCesena.it

Caro William, 

Poche righe per salutare un allenatore e uomo che a Cesena non dimenticheremo facilmente. So di andare controcorrente nel farlo perché a fronte dell’amaro epilogo del campionato è decisamente più facile risultate popolari vomitando insulti e accuse. Invece io voglio, anzi devo, ringraziarti per il lavoro svolto in questi due anni e mezzo.

Ti accusano (solo adesso, perchè prima avevano paura) di aver gettato un campionato per la scelta dei terzini in un doppio incontro, con l’andata vinta 2-1 in trasferta e il ritorno perso per un autogol e un incredibile infortunio del portiere. Ma la realtà è un’altra: tutti sapevamo, e tu per primo, che il limite di questa squadra era proprio questo, quello mentale.

Certo, di errori ne hai commessi anche tu, come tutti. E il più grande forse è stato quello di essere stato troppo filosocietario, di non aver sbattuto i pugni sul tavolo quando era il momento per dire a tutti quali erano i reali limiti di questa squadra. Hai preferito non scalfire l’autostima dei tuoi ragazzi, li hai difesi fino alla fine, e inevitabilmente hai pagato tu. Anche in questi ultimi 6 mesi da separato in casa, senza una polemica, senza uno scontro.

Anche oggi a campionato finito non una parola nemmeno contro lo staff, a fronte di una preparazione atletica che ha mandato in riserva i tuoi uomini già dicembre. Hai sempre accettato tutto, dal vincolo societario degli under in campo (sembrava fosse il male nel mondo, tipo Putin, adesso c’è chi lo rimpiange) fino all’acquisto del Pelè della Stiria, giocatore dal talento sopraffino che non avresti saputo valorizzare.

Eppure la lista dei giocatori che hai lanciato, creato e valorizzato a Cesena in questi anni sarebbe sotto gli occhi di tutti, basta volerla vedere. La società ai tempi di Modesto era ripartita da zero, la rosa della D era stata smantellata e la prima campagna acquisti poco fortunata. Poi sei arrivato tu e col tempo i giocatori scelti e forgiati insieme a Zebi sono stati tanti. Si cita in questi giorni Collocolo come esempio negativo: la sua plusvalenza netta di 200mila euro in epoca post corona, servita per chiudere in pareggio un bilancio difficilissimo a causa del virus, all’epoca venne salutata come una grande operazione. Oggi il revisionismo sportivo la descrive come una tua grande lacuna.

Due anni e mezzo fa il Cesena lottava per non restare invischiato nei play-out, poi ha conquistato l’accesso ai play-off e quest’anno è arrivato terzo. Tutto questo non basta a Cesena e ai suoi tifosi, è comprensibile, ma la crescita costante della prima squadra che ha portato anche alla rinascita del settore giovanile va valutata partendo dall’estate 2018, quella dell’azzeramento. E gran parte di quel consolidamento porta la tua firma.

È giusto separarsi, ora. Su questo non si discute: dopo questa amarissima uscita di scena, Viali non è più l’allenatore giusto per Cesena e Cesena non è più la piazza giusta per Viali. Ma lo è stata per due anni e mezzo, due anni di grande sviluppo, crescita e anche di tante cadute come in qualsiasi percorso di miglioramento.

Per questo meriti un ringraziamento, un abbraccio e un arrivederci al di là dell’amarezza di quello 0-3. Un uomo vero si saluta così. Forza Cesena e a presto al Dino Manuzzi.