Viali non ha mica espugnato il Santiago Bernabeu. Però…

La domenica del villaggio bianconero profuma anche di cappelletti in brodo della suocera. Di nidi di rondine del Ristorante Neri. Di attesa per l’ultima di Valentino a Misano o per il duello Hamilton-Verstappen ad Austin. Di pagelle post Teramo-Cesena gonfie di voti superlativi (forse) esagerati. Anzi, togliamo pure quel forse. Perché il Cesena, ieri all’orario dell’aperitivo, ha espugnato perentoriamente il Gaetano Bonolis. Mica San Siro o il Santiago Bernabeu. O no?
Ma la domenica del villaggio bianconero profuma soprattutto di primato. Che poi è vero: la Reggiana gioca domani sera con il Pontedera. Ma sempre primato è. Primato, tra l’altro, dolce. Dolcissimo. Quasi da… diabete. Perché dopo l’ultimo biennio ‘targato’ Virus e Mediocrità, gli stressantissimi (e vessatissimi) seguaci del Cavalluccio avevano una pazza voglia di tornare a sognare. Di tornare a credere in ‘qualcosa’ di importante. Giusto?
C’è poco altro da aggiungere sulla convincente prestazione sfoderata dal Cesena in quel di Teramo. Sul primo sigillo stagionale di Ilari e di Brambilla. Sul pokerissimo di Bortolussi. Sulla rinascita di Ardizzone. Sulla reattività di Nardi. Sulla freschezza di Berti. Su Viali che – nonostante il turnover – si è guadagnato tanti applausi a scoppio ritardato. Due parole in più, invece, bisogna spenderle obbligatoriamente su Zebi e sulla società.
Fare bilanci dopo 11 giornate è da sprovveduti. Una cosa, però, la posso già dire: il direttore sportivo bianconero, in sede di mercato, ha lavorato bene. Diciamo pure benissimo. Visto che il Cesena, la scorsa estate, non aveva certo a disposizione il portafoglio – faccio un nome a caso – del ricco Modena. La rosa romagnola pare infatti completa, variegata, ben assortita. E un paio di superbig hanno sinora fatto vedere soltanto il 30% del loro talento…
Fronte societario. Non cambio certo il mio giudizio su (almeno) un paio di soci e/o dirigenti bianconeri troppo permalosi. Su coloro che ritengono che ogni critica venga fatta in malafede. Epperò, anche se siamo soltanto all’inizio di un lungo percorso, non posso non fare i complimenti anche a questo Gruppo di Tifosi Speciali. A questo Gruppo che, in un’epoca (non solo) calcistica molto complicata, è riuscito a metabolizzare la fuga degli americani e a mettere insieme - anche con il mercato degli svincolati - una ‘creatura’ sportiva che promette bene. Anzi, benissimo.
PS: Quelli che… dicono (o provano a dire) sempre la verità. Sia quando le cose vanno bene sia quando le cose vanno male.