Quel Calcio Trebbiano ‘targato’ Cesena. E quelle lacune da colmare

Vittoria preziosa, quella arpionata ieri a Sassari. Ma se si vuole vincere il campionato serve una gestione migliore della rosa e degli innesti di valore.
16.01.2023 11:05 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
Quel Calcio Trebbiano ‘targato’ Cesena. E quelle lacune da colmare

Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi: portieri sbagliare sette rinvii consecutivi, difensori centrali sfoderare degli strafalcioni da Terza Categoria, centrocampisti regalare degli svarioni da Circolo Arci, esterni di fascia non azzeccare un solo cross presentabile in 90', attaccanti avventurarsi in abominevoli simulazioni da Scherzi a Parte…

Inutile girarci troppo attorno: la sfida che è andata in scena ieri vicino alle porte di Tannhäuser (pardon, di Sassari) di sicuro non sarà riesumata in futuro da qualche scuola calcio nostrana per spiegare il gioco del pallone ai calciatori del domani. Non prendiamoci in giro: ieri al Vanni Sanna, tanti  bianconeri, hanno viaggiato a marce basse-bassissime. Non raccontiamoci frottole: anche in Sardegna, il Cavalluccio, ha palesato le sue solite (gravi) lacune strutturali. Epperò, anche questa volta, sono arrivati i tre punti. E, al momento, è questa l’unica cosa che conta. Perché nel calcio, come d’altronde sotto le lenzuola, conta solo la concretezza. E la band di Toscano, pur se con il fiato corto, dopo 22 giornate è ancora in scia (o quasi) alla Reggiana. Una Reggiana sempre più convinta dei propri mezzi. Ma – lo ripeto per l’ennesima volta – non imbattibile.

Sì, si può vincere ancora questo campionato. Perché il 23 aprile è ancora lontano. Perché 5 punti (di gap) sono due vittorie… scarse. Perché la Reggiana deve venire ancora a giocare nella bolgia Manuzzi. Perché la Serie C – per dubbi citofonare (anche) Castori e/o Bisoli – non si vince mica col Calcio Champagne. Ma col Calcio Trebbiano. Epperò – citazione del Blasco – c’è qualcosa che non va, in questo cielo (bianconero). Perché l’esclusione dal primo minuto di Saber a Sassari (una certezza: Saber deve giocare sempre e comunque, anche con una gamba rotta, anche con 40 di febbre) conferma il fatto che Toscano ha un debole per Tafazzi. Perché l’immobilismo – ad oggi, si intende – sul mercato di Agostini & Friends conferma il fatto che forse a Cesena hanno sbagliato i tempi di intervento. No, non si può più aspettare: difensore (arriva o no Silvestri dal Siena?) e portiere (ah, io ve lo dico: serve un portiere forte, non una mezza calzetta…) a parte, urgono come il pane un trequartista/mezzala di qualità e un esterno dal piede educato. Sì, un esterno dal piede educato. Che sulla sinistra, il Cesena, ha un problema grosso come una casa. Anzi, come un grattacielo di 20 piani.

Per tenere testa sino alla fine alla Reggiana, prossimamente su questi schermi, servirà una gestione più intelligente della rosa. E almeno (e sottolineo la parolina ‘almeno) un tandem di rinforzi di spessore. Due rinforzi abili ed arruolabili da subito. Altrimenti la truppa di Diana prenderà il volo e… tutti quei momenti (belli, leggasi vittorie di tappa) andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia. È tempo di morire. O di pensare, ancora una volta, a quei fottutissimi play-off.


PS: Quelli che… ci credono. Oggi più di ieri. E meno di domani. Perché… Romagna e Sangiovese. Ma anche… Romagna e Trebbiano