PANICO E TERRORE A VILLA SILVIA

Autunno 2009. All’interno dello spogliatoio bianconero comincia il (temutissimo) sermone dell’Uomo di Porretta Terme. E così il baby Ambrogetti…
15.12.2021 12:00 di Flavio Bertozzi   vedi letture
PANICO E TERRORE A VILLA SILVIA

Autunno 2009. Primissimo pomeriggio di un anonimo mercoledì di provincia. Spogliatoio del Centro Rognoni di Villa Silvia.

Il Cesena di Do Prado e Giaccherini, in classifica, è messo benone. Sente (già) aria di Serie A. Ma l’incontentabile Bisoli è un martello pneumatico. Non ammette nessun calo di tensione. Nessun tipo di distrazione. Prima di cominciare l’allenamento l’Uomo di Porretta Terme decide così di analizzare alla sua maniera un’amichevole giocata 24 ore prima contro un club di dilettanti – perdonatemi, non ricordo quale… – della zona.

Il mister non è affatto contento di come è andato quel test. E parte con le sue famose e temute ramanzine personalizzate. Bisoli comincia così a passare in rassegna tutte le prestazioni singole dei suoi giocatori. Pare una macchina di guerra: rapida, spietata, implacabile, letale. Il primo bianconero ad essere ‘esaminato’ è Volta. Poi è il turno di De Feudis, di Parolo, di Petras, di Segarelli, di Schelotto. Tutti, chi più chi meno, si beccano il loro bel ‘cazziatone’.

Al centro dello spogliatoio c’è il Bisolone che urla. Che sputa urlacci e sermoni. E laggiù in un angolo, col viso cadaverico, c’è il giovane Ambrogetti. Il baby centrocampista bianconero sa bene che in quell’amichevole non ha fatto proprio una gran bella figura. Sa bene che presto finirà pure lui pesantemente sul banco degli imputati.

È ancora acerbo ed inesperto, Alessio. Ha una fottuta paura del giudizio del mister. E il granitico Bisoli… si sta avvicinando a lui. Sempre di più. Minacciosamente. Pericolosamente. Sta sudando freddo, Ambrogetti. Ha lo sguardo assente. È pallido. Pallidissimo. Poi, all’improvviso, sviene. Crolla rovinosamente a terra. Sbam! Partono prontamente i soccorsi. Viene chiamato nello spogliatoio anche medico sociale. Attimi di panico, di tensione, di terrore. Ma non è nulla di grave, per fortuna. È solo un banale calo di pressione dovuto alla tensione ‘bisolizzata’.

Bastano due bustine di zucchero e un bicchiere di acqua per far passare la paura. Dopo tre minuti Ambrogetti si riprende completamente. Può allora scoppiare una corale risata liberatoria. “Oggi ti è andata grassa – tuona Bisoli dinnanzi all’ancora intontito Alessio – Oggi ti sei risparmiato la mia analisi personalizzata. Però ti avverto subito: la prossima volta neppure un altro svenimento di questo tipo riuscirà a salvarti il culo. Ambrogetti, ho capito la tua tattica. Ambrogetti, ti tengo d’occhio…
 

PS: Quelli che… sul proprio comodino tengono ancora una foto di Bisoli. Quelli che… rimpiangono il caro ‘vecchio’ Centro Rognoni di Villa Silvia: meno confort e lunch buffet, ma più romagnolità e storie da raccontare.