Il pagellone della stagione | Si rasenta la perfezione, è tutto oro quel che luccica?

Appuntamento fisso: i voti finali con cui mandare in archivio la stagione. Stagione destinata a restare nella storia di un Cavalluccio mai così dominante.
26.05.2024 12:00 di  Giacomo Giunchi   vedi letture
Il pagellone della stagione | Si rasenta la perfezione, è tutto oro quel che luccica?

Anche quel che c’è di più bello è destinato a finire. Ai nastri di partenza era impensabile pronosticare un Cesena così vincente e debordante, specie se si pensa alle cicatrici ancora impresse da tutto quel che era accaduto nella stagione 2022-2023. I bianconeri invece sono stati capaci di lasciarsi le negatività alle spalle e inanellare risultati su risultati. Ecco a voi una review su quanto accaduto tra agosto e la scorsa settimana.
 

Pisseri 7,5 (39 presenze; 25 gol subiti, 22 clean sheet) Chiamato a mettere una toppa al reparto che di fatto costò la promozione nella scorsa stagione, l’ex Triestina è proprio ciò che ci voleva in mezzo ai pali. Le uniche lamentale pervenute nei suoi confronti sono quelle di chi, non vedendo un nome dall’alto pedigree, partiva prevenuto nei suoi confronti. Il classe ’91 inizia subito col botto, regalando dagli undici metri la trasferta di Coppa Italia a Bologna, poi prosegue per larga parte della stagione venendo chiamato pochissimo in causa (chiedere ai mastini a sua difesa). Nonostante ciò, mantiene sempre alta l’attenzione, mostrando artigli e riflessi da vero felino più e più volte nella seconda parte dell’annata. Il culmine lo tocca proprio nell’ultimo match della stagione, quando da uomo-partita regala la Supercoppa alla bacheca del Cavalluccio. Mission complete.

Siano 6 (5 presenze; 3 gol subiti, 3 clean sheet) Portiere della tristissima Coppa Italia di C, il suo rendimento viene promosso in quest’ultima competizione. Dopo l’apparizione in campionato a partita in corso causa infortunio di Pisseri in quel di Pontedera, prosegue ritagliandosi due presenze a promozione acquisita, sfigurando solamente nella scellerata (ma per sua fortuna indolore) uscita sull’uomo già marcato da Prestia contro la Recanatese.

Klinsmann S.V. (1 presenza; 1 clean sheet) Unico arrivo di gennaio (a scopi puramente di palazzo), l’americano figlio d’arte (associazione che in mezzo ai pali continua ancora a far tremare non poco…), da terzo portiere ha anche il lusso di scendere in campo nell’ultima di campionato, dove macchia due interventi scolastici dalla mancata trattenuta su Kouan.


Ciofi 7,5 (26 presenze; 5 gol, 3 assist) Il romagnolo acquisito parte da titolare (come potrebbe essere altrimenti) e da protagonista, siglando ben 4 gol e 1 assist nelle prime 14 uscite stagionali. Poi però subentra il problema dell’ernia ombelicale che lo costringe ai box per un buon terzo di stagione. Perso il posto in favore dell’esplosivo Pieraccini, torna dall’infortunio in punta di piedi e con un’umiltà da applausi, dando il massimo inizialmente da subentrante e infine riacquistando la titolarità. Mette di fatto il timbro sul gol promozione di Pieraccini e completa il percorso dalla D alla B. B come Bandiera?

Prestia 8,5 (40 presenze; 1 gol, 2 assist) Il leader difensivo che ogni squadra di Serie C (e non solo) brama terribilmente, in quanto in grado di conferire una sicurezza totale alla propria retroguardia e di imporsi con una dominanza quasi umiliante sui reparti avanzati avversari. Pochissime sbavature per il classe ’93 (una su tutte quella più che giustificata sul fenomeno della Serie A Zirkzee), che all’ultima di campionato riesce anche a togliersi lo sfizio di quel maledetto gol in zuccata che pareva non voler proprio arrivare. Totem.

Silvestri 8 (38 presenze; 3 gol, 1 assist) Il colpaccio di gennaio 2023 conferma le già positivissime sensazioni trasmesse nella scorsa seconda metà di stagione, mettendo in mostra, al netto di qualche svarione quasi fisiologico nell’arco di un’intera stagione, caratteristiche da puro difensore di razza. Decisione nell’intervento, tanta preziosa propensione offensiva e permalosità rampante: ora a trentun anni la Serie B (che merita) lo chiama, lui saprà rispondere a dovere? 

Pieraccini 8 (26 presenze; 2 gol, 1 assist) Tratto dal pagellone 2022-2023: “Ottime impressioni, ora ha (quasi) tutto da dimostrare tra i grandi”. Beh, che dire? La dimostrazione andata in scena in questa stagione ha stupito veramente tutti. Il gioiello della primavera (appena vent’anni, compiuti a marzo) di fatto risolve con estremo successo l’enorme problema dato dall’assenza causa infortunio di Ciofi, imponendosi con sana prepotenza ed esperienza innata nell’undici titolare di Toscano, a cui va il merito della fiducia riposta sul classe 2004. Tra le più grandi e piacevoli sorprese dell’annata, l’autoctono della Coccolia è ora intenzionato a proseguire il suo processo di costante miglioramento in cadetteria.

Piacentini 6 (17 presenze; 1 assist) La partenza con l’infelice premio di peggiore in campo nella tristissima prima uscita di campionato contro l’Olbia, congiuntamente agli infortuni alternati dalle panchine, ne compromette di fatto la stagione, seppur i presupposti non erano quelli di una titolarità in retroguardia. Torna a dire la sua tra gennaio e marzo, integrandosi con successo in difesa e a conti fatti non sfigurando praticamente mai. Il suo canto del cigno ce l’avrà nella trasferta di Rimini, vinta per 2-0, dove condisce una solidissima prestazione con un assist, dando anche l’impressione che in Serie C esclusivamente in questo Cesena possa essere considerato ‘solo’ un ottimo rincalzo.

Coccolo S.V. (5 presenze) Rientra dal lungo recupero causa rottura del crociato con la linea difensiva del Cavalluccio già ben collaudata, così si accontenta della panchina e delle due partite di Coppa. I risultati non convincono, ma gli appena 34 minuti cumulati nel resto della stagione sono troppo poco per esprimersi su un giocatore, a maggior ragione reduce da questo bruttissimo infortunio.

Pitti S.V. (2 presenze) Bene in primavera, dove, pur non giocando sempre con totale costanza, la squadra con lui titolare in difesa non ha mai perso. Il classe 2005 si affaccia anche ai grandi con due presenze scolastiche in Coppa. Nel percorso.


David 6,5 (18 presenze; 3 assist) Piede educato e tanta capacità di esecuzione. Il prodotto del vivaio bianconero sfrutta le occasioni concessegli sulla fascia mancina, mettendo in mostra anche un po’ troppa rigidità fisica e mentale quasi fisiologica per un giovane alle primissime esperienze tra i grandi. Sbloccarsi per esplodere.

Pierozzi 6,5 (34 presenze; 2 gol, 2 assist) Non riesce mai veramente a fare breccia su Toscano, che comunque gli concede sempre e comunque rilevanti ingressi a partita in corso conditi anche da qualche titolarità. I risultati sono altalenanti, ma il suo contributo alla stagione rimarrà scritto nella storia del Cavalluccio, dato che è proprio dalla sua capocciata che proverrà il gol della matematica promozione in B. Gol che gli conferirà fiducia per un finale di stagione con l’acceleratore premuto.

De Rose 8,5 (35 presenze; 3 assist) Neanche a trentasei anni suonati e neanche dopo la cocente delusione (con nessuna colpa sulla coscienza) della scorsa stagione l’ex Palermo ci sta a mollare la presa. Le gioca quasi tutte da trascinatore e da catalizzatore del centrocampo, zona in cui non conosce praticamente mai rivali, dominando e annichilendo puntualmente le formazioni avversarie con tantissima corsa e decisione d’intervento. Alla sua età riesce anche a migliorare il suo contributo con il pallone tra i piedi, venendo in soccorso della squadra quando mancano idee volte al creare gioco. Guadagna un’altra promozione e alza la coppa al cielo, ma anche in questo caso sembra che non ci sia ad aspettarlo la Serie B con la stessa maglia…

Francesconi 8 (40 presenze; 1 gol, 2 assist) Tornando anche in questo caso allo scorso pagellone: “Centrocampista di buone speranze […] Per me è sì”. Il buon Matteo conferma le ottime impressioni della sua primissima esperienza tra i professionisti. Centrocampista box to box ‘alla Premier League’, il classe 2004 faentino, al netto di qualche limite colmabile in fase di finalizzazione, mostra tantissima tenuta fisica e mentale, imponendosi in mezzo al campo sui più grandi senza se e senza ma, toccando ben 40 presenze stagionali. Personalità da vendere.

Saber 7 (32 presenze; 3 gol, 3 assist) Dopo la scorsa stagione condita da diversi alti e bassi, quest’anno era chiamato a compiere uno step in più soprattutto a livello mentale. Invece l’italo-tunisino ci ricasca e disputa un’altra stagione sulle montagne russe. Sia chiaro, l’apporto alla squadra in più circostanze risulta determinante (vedi le trasferte di Perugia e Rimini e la prestazione casalinga contro l’Arezzo, nella quale è tra i pochissimi a brillare), ma il suo nervosismo e il non trovarsi a proprio agio sulla trequarti consegnano di fatto non poche prestazioni da dimenticare.

Varone 6,5 (36 presenze; 1 gol, 1 assist) Centrocampista d’amministrazione e di sostanza, volto anche alla saltuaria incursione offensiva. Parte titolare nello schema di Toscano, salvo poi infortunarsi e perdere man mano il posto in favore della folta concorrenza nel centrocampo a due. Sfigura quando da solo dovrebbe rimediare all’assenza di De Rose e prosegue agendo prevalentemente da subentrante, dimostrando comunque un’ottima capacità di adattamento alle dinamiche dentro e fuori dal campo.

Adamo 9 (41 presenze; 5 gol, 13 assist) La scorsa stagione ha fatto vedere di che pasta è fatto, quest’anno invece è totalmente esploso ai danni dell’intera Serie C. Una freccia impazzita che da esterno a tutta fascia con copertura in retroguardia dà il meglio di sé, mettendo in mostra un tiro fulminante e un cross letale nel trovare puntuale i compagni di piatto o di esterno, di prima o dopo una scorribanda delle sue. Migliorato sensibilmente anche in fase difensiva, che fa più sua in una seconda parte stagione di grande crescita sotto questo aspetto, a discapito di qualche assist in meno. Pronto per il grande salto.

Donnarumma 8,5 (36 presenze; 4 gol, 8 assist) Guardiano assoluto della fascia mancina bianconera, ha dentro sé quella consapevolezza che, unita alla tanta esperienza, gli permette di compiere sempre la scelta più adeguata. Quando ha il pallone tra i piedi l’ansia tra i marcatori avversari sulla fascia è papabile, in quanto a ciò corrisponderà una puntuale discesa sul fondo a suon di ordinati divincolamenti e dribbling, seguita da un cross chirurgico sui compagni, spesso e volentieri tramutato in assist. Pochissime sbavature per un laterale che vuole continuare a dire la sua al Manuzzi.

Berti 8,5 (42 presenze; 6 gol, 8 assist) La Fiorentina ingenuamente non lo riscatta, così il ragazzo di Calisese torna nella sua Romagna, dove aveva il dovere di togliersi qualche sassolino dalla scarpa a seguito della poca fiducia mostrata nei suoi confronti durante l’estate 2022. Cresciuto fisicamente e tecnicamente nella cantera viola, parte da subentrante con la più totale umiltà, mettendo comunque sempre in mostra (e a tabellino) la sua grande tecnica. Quando poi ciò non è più arginabile in alcun modo, Toscano gli affida le chiavi della trequarti bianconera, che giornata dopo giornata, valorizza con classe e concretezza magistrali a servizio della squadra. Ora manca un po’ più di freddezza a tu per tu con la porta e il gioco per essere un trequartista incontenibile è fatto.

Chiarello 6 (14 presenze, 1 gol) Dopo il fallimento della scorsa stagione in estate non riesce ad accasarsi in un’altra società, così, spodestato del ‘numero dieci’, rimane in Romagna ai margini del progetto tecnico. Va in gol contro ogni pronostico dopo appena quattro giornate, poi ha l’occasione della vita a Chiavari, quando da titolare manda però tutto alle ortiche, divorandosi un gol da solo davanti al portiere e lasciando il campo al termine del primo tempo. Da qui in poi il suo minutaggio calerà ai minimi storici, con il classe ’93 che tornerà titolare solo a fine stagione con una buona prestazione contro la Juventus NG. Messo in secondo piano, non esprime comunque mai una parola fuori posto, distinguendosi per serietà e lavoro incondizionato giorno dopo giorno. Professionista.

Nannelli S.V. (3 presenze) Fuori dal progetto per gran parte della stagione, si ritaglia un ingresso a partita in corso tutt’altro che felice contro la Virtus Entella e un tempo a gara nei due match di Coppa Italia di Serie C, mostrando qualcosa di positivo solamente contro la Vis Pesaro.


Giovannini 6 (9 presenze; 1 assist) Si mette subito in ottima mostra nei due match di Coppa Italia, con un assist contro la Virtus Entella e risultando tra i migliori in campo nella complicata trasferta di Bologna. Al buon inizio fanno seguito sporadiche apparizioni sino al giorno di Cesena-Lucchese: Alessandro entra in campo al minuto 63, salvo poi essere a sua volta sostituito a cinque dal novantesimo. Lui non la prende bene, Toscano prende ancora peggio la sua reazione e, guarda un po’…, di lì in avanti è relegato pressoché esclusivamente alle competizioni giovanili. Il suo ritorno a pieno regime tra i ragazzi di Nicola Campedelli dà il la all’altrettanto vittoriosa stagione della Primavera 2, dimostrandosi a dir poco letale con ben 8 gol in 11 presenze. Sua la firma anche nella Supercoppa allo Zini di Cremona. L’auspicio è quello di poterlo visionare meglio pure tra i grandi.

Kargbo 8 (33 presenze; 10 gol, 11 assist) Il suo impatto sul Cavalluccio è sin da subito prorompente, di chi semplicemente non ha nulla a che fare con la Serie C (in buonissima compagnia quest’anno). Gli avversari non riescono a contenerlo e lui da seconda punta fa praticamente quello che vuole, sfornando dribbling, corse incontenibili sulla fascia, assist e gol senza freni. Perno fondamentale per la squadra, raggiunge l’apice ad inizio marzo con la tripletta ai danni della Virtus Entella. Tuttavia di qui in poi il suo calo è drastico, quasi preoccupante. Complice il ramadan, stecca una partita di seguito all’altra sbagliando praticamente ogni scelta sul rettangolo verde. A lui va comunque il merito di chiudere l’annata rialzandosi e risultando decisivo per la conquista della Supercoppa con un gol e un assist contro la Juve Stabia.

Shpendi 9 (35 presenze; 22 gol, 6 assist) Dopo l’esplosione del gemello, volato in Serie A con l’Empoli, Cristian decide semplicemente di dare il meglio di sé, costruendo una stagione ai limiti della perfezione. Trascinatore totale e completo, riesce sempre, anche quelle poche volte in cui non la butta in fondo alla rete, a risultare maledettamente utile alla manovra offensiva, lavorando splendidamente per i compagni di reparto che non possono non giovare del lavoro dell’italo-albanese. Mai in assenza di bonus fantacalcistici per più di tre giornate di fila, guida di fatto le imprese chiave del Cavalluccio per la conquista della Serie B e anche della Supercoppa, tornando al gol (vittoria) proprio nel match di Mantova all’ultimo minuto. 20 gol solo in campionato, 22 totali, va ad un passo dal record assoluto di Dario Hubner. Leggenda.

Corazza 7,5 (36 presenze; 13 gol, 4 assist) I 5 gol nelle prime 5 spazzano via i dubbi sul suo posto da titolare nel tandem bianconero, poi però qualche prestazione sottotono di troppo e l’espulsione a dir poco discutibile da TRE giornate rimediata contro il Gubbio lo fanno inevitabilmente retrocedere nelle gerarchie. Il calo di fiducia sporca il suo apporto alla causa per tanti mesi, con il classe ’91 che comunque torna a risultare pienamente decisivo nel finale di stagione, ponendo la sua firma indelebile sui 96 punti da record del Cavalluccio e sulla Supercoppa con il classico gol glaciale dagli undici metri.

Ogunseye 6 (28 presenze; 5 gol, 1 assist) Un avvio del tutto convincente illude il Cesena, che ben presto inizia invece a fare sempre più a meno del suo apporto. Quando chiamato in causa risulta spesso goffo e inadatto al gioco della squadra, rimanendo inoltre a secco per oltre cinque mesi. Si salva dall’unica insufficienza del pagellone all’ultima occasione utile, trovando un tanto semplice quanto fondamentale gol in tap in che di fatto consegna la Supercoppa al Cavalluccio.


mister Toscano 9 Scottato (viste le non poche colpe sulla coscienza…) dal cocente fallimento della scorsa stagione. Opta per la permanenza (forzata, non potendo andare a Vicenza) grazie anche e soprattutto alla nuova guida dell’area tecnica firmata Fabio Artico. La sconfitta di Olbia e i due pareggi contro Sestri Levante e Pineto ne mettono inizialmente a rischio la posizione sulla panchina, poi però ingrana la marcia giusta e conduce una guerra infinita a suon di vittorie con la Torres, che è però costretta a cedere il passo di fronte alla corazzata bianconera. Esalta e mette ben in mostra giovani diventati poi titolari fissi come Pieraccini e Francesconi, dà finalmente il giusto peso e valore a Berti e alterna le rotazioni in avanti in modo da ottenere sempre e comunque il cartellino timbrato (solo una partita su 38 di campionato senza gol segnati). Infine, non fa altro che schierare con senno una squadra di campioni ben collaudati, che comunque seguono metodicamente il suo schema composto da una difesa solida e arrembante, di una catena di centrocampo dalle fasce roventi e con due mastini recupera palloni in mezzo, e da un attacco sempre volto alla ricerca quasi spasmodica della porta. Un lavoro che lui stesso probabilmente considera terminato, come da lui stesso riferito, anche a causa dell’uomo che neanche un anno prima l’aveva spinto a rimanere. Al di là dell’ennesima promozione conquistata, il miglior premio (e probabilmente quello meno atteso visto il trascorso) ottenuto qui a Cesena è la Curva Mare festante ed esaltata che urla il suo nome. Cerchio chiuso.

Cesena FC 9 Eccolo l’anno perfetto del Cavalluccio, quello che un’intera tifoseria attendeva da tanto, troppo tempo. Il Cesena, tolto qualche tentennamento iniziale, disputa una stagione semplicemente impeccabile, nella quale pareggia il record assoluto di punti stabilito del Catanzaro, mostrando pienamente ed esaltando tutti i gioielli in proprio possesso, in primis i giovani provenienti dalla Primavera. L’unica squadra che prova realmente a mettere i bastoni tra le ruote al club bianconero è la Torres, che nonostante l’incredibile tenacia, ad inizio 2024 molla fisiologicamente la presa in favore di una squadra costruita per il raggiungimento della Serie B. I bianconeri si tolgono anche lo sfizio della Supercoppa e guardano ora alla Serie B, dove il target è già rivolto alla parte sinistra della classifica. Urge però una concreta programmazione per un club che di fatto a giugno non sa ancora chi sarà il suo prossimo allenatore.