Sentite il supertifoso Valzania: “Angelini merita di arrivare lontano”

A tu per tu con l’ex bianconero: “Il mio vecchio maestro è un allenatore ‘incompreso’. Il fallimento non è stato solo un male: ora bisogna tornare a puntare sui giovani del vivaio”
05.11.2018 19:00 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
Luca Valzania in U2
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Luca Valzania in U2
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Dici Luca Valzania e la mente corre subito agli scambi messi in scena da Foschi sull’asse Cesena-Bergamo, al cartellino di Varano, alle urla di SuperRino (“Non siamo l’Atalanta 2!!!”). Dietro a Luca Valzania c’è però di più. Molto di più. Un grande talento calcistico, innanzitutto. E poi è un grandissimo tifoso del Cavalluccio. “Cerco di essere sempre aggiornato sul Cesena – ci confida il giovane centrocampista dell’Atalanta –... e non solo perché al timone di comando della truppa bianconera c’è mister Angelini”.

Valzania, la scorsa estate il suo Cesena è miseramente fallito.
“Da un lato, questo crac, mi ha fatto stare male. Perché in un colpo solo sono stati buttati via 78 anni di storia. E poi anche perché, questo fallimento, ha sporcato l’immagine del calcio romagnolo. Da un altro lato, invece, questo epilogo mi ha fatto rinascere. Anche io, come molti miei amici che vanno sempre allo stadio, ero un po’ stufo del ‘vecchio’ Cesena sempre pieno di debiti, sempre con l’acqua alla gola. Questo fallimento è stato un po’ come una sorta di liberazione. Ora punto forte su questa nuova società che vuole costruire qualcosa di importante, di sano. Bisogna ritrovare i principi morali che negli ultimi anni si erano persi. Bisogna tornare a far funzionare sul serio il settore giovanile”.

Un uccellino ci ha detto che lei, sul fronte Cesena, è sempre sul pezzo.
“Cerco sempre di vedere gli highlights sul web. Poco più di una settimana fa, visto che avevo una domenica libera, mi sono voluto pure regalare la trasferta di Jesi. Che dire di questo Cesena reduce dal brutto ko con la Recanatese? Che resta comunque la mia favorita per la vittoria finale. I gol di Ricciardo, la qualità di Alessandro, le parate di Agliardi, il calore dell’Orogel Stadium: per me sono queste le vere quattro armi in più dei bianconeri. Non scordiamoci poi di Angelini. Un allenatore, perdonatemi il termine, ancora ‘incompreso’. Io Beppe l’ho avuto come mister, proprio a Cesena, nella Primavera. Conosco il suo valore, la sua preparazione. E mi fa sorridere chi lo accusa di essere un tipo poco grintoso: sono altre le doti che fanno la differenza in panchina. Bisogna dargli fiducia, bisogna lasciarlo lavorare tranquillo. Auguro di cuore ad Angelini di riuscire a superare tutti gli ostacoli che incontrerà da qui a maggio, di riuscire a portare in C il suo amato Cesena. Questa stagione, per lui, potrebbe essere l’inizio di una nuova era... ”.

La sua gioia più grossa vissuta in riva al Savio? E il suo rimpianto più grosso?
“La prima volta non si scorda mai. Impossibile dunque dimenticare il mio debutto in serie B, avvenuto grazie a Bisoli contro l’Empoli. E pure il mio debutto in A regalatomi da Di Carlo, contro il Napoli. Il rimpianto più grosso? Sicuramente, la stagione che siamo usciti ai play-off con lo Spezia: con Drago mi sarei aspettato di giocare di più. All’epoca, comunque, a livello mentale forse non ero ancora pronto per un campionato cadetto di vertice: il fatto che qualcuno a Cesena mi chiamasse ‘mister 6 milioni’ non mi rendeva particolarmente tranquillo, su di me sentivo molte pressioni. La concorrenza là in mezzo poi, con Sensi e Kessié, era davvero tanta... ”.

Tra anni dopo, il piccolo Valzania, è diventato grande. Programmi per il futuro?
“Dopo aver fatto dei prestiti formativi fra i cadetti ora mi godo questa stimolante avventura nel calcio che conta con l’Atalanta: finora ho giocato poco ma questa era una cosa che la scorsa estate avevo messo in preventivo. Voglio rimanere qui a lungo, costruire con questo club qualcosa di importante – da vedere se poi, dietro l’angolo, per l’ex centrocampista del Cesena c’è un prestito di sei mesi in un altro club di A o magari in B –. Nel frattempo voglio tenermi ben stretto il mio posto in Under 21. La prossima estate ci sarà l’importante vetrina degli Europei: Ci tengo a fare bella figura, proprio in Italia, proprio a due passi da casa mia”.