Gli amanti del Cesena e questo mercato che (ancora) non decolla

Ci avete fatto caso? Oggi siamo tutti diversamente qualcosa. Diversamente abili. Diversamente giovani. Diversamente alti. Diversamente belli. Diversamente eterosessuali. Diversamente fedeli. Ecco sì, pure diversamente fedeli. Su quest’ultimo fronte, per chiarimenti, citofonare (anche) a quella coppia clandestina inquadrata dalla kiss cam a un concerto dei Coldplay. A quei trogloditi allergici al congiuntivo che ogni estate prendono parte a Temptation Island. E pure a quella mia sposatissima (e smutandatissima) vicina di casa di chiarissime origini campane che, almeno una volta alla settimana, si vede in un motel di Cervia con un mio compaesano che – Dio le perdoni, perché non sa quello che sta facendo – tifa da sempre Bologna. Insomma, viviamo in un mondo di infedeli. Di fedifraghi. Di traditori. Almeno sotto le coperte, eh. Perché se prendiamo il gioco del pallone, noi italiani, non tradiamo mai i nostri colori. Le nostre radici. Le nostre bandiere. MAI. Prendi ad esempio i tifosi del Cesena. Ecco, sì: prendi i tifosi del Cesena. Anche quest’estate, tra un invio di un messaggino malandrino a un/una collega di lavoro e un falò di confronto con il/la proprio/a compagno/a di vita, in più di 7000 hanno già trovato il tempo di andarsi ad abbonare al Cesena. Nuovamente. A scatola chiusa. Oserei direi chiusissima. Ecco, in questa fresca domenica di inizio agosto che profuma terribilmente di lasagne al forno e di speranze al gusto Ferrari, il mio pensiero va a loro. A questi fedelissimi che, contro tutti e contro tutto (spending review compresa), hanno nuovamente giurato amore eterno in anticipo al ‘loro’ Cavalluccio. Sì, va a loro il mio pensiero odierno. Perché per questi aficionados a tinte bianconere, l’estate, non sta procedendo proprio alla grandissima. Rosa ancora largamente (e pericolosamente) incompleta a soli 19 giorni dallo start del campionato, Klinsmann con le valigie già pronte sul letto (al suo posto dovrebbe arrivare lo svincolato Joronen), telenovele di calciomercato al gusto di fuffa che si rincorrono senza sosta, Mignani già attapirato e – citazione ‘targata’ Paolo Conte – ‘…che le palle ancora gli girano’ per certe promesse societarie che al momento non sono state mantenute: bene ma non benissimo, direi. Non benissimo, eh. ‘Siamo un po’ in ritardo sulla tabella di marcia – ha detto una manciata di giorni fa Corrado Di Taranto – recupereremo il tempo perduto…’. Bene. Bravo. Bis. Con la speranza però che, i prossimi 10 giorni, portino davvero in dote a Mignani (almeno) 3-4 rinforzi di peso. Di peso, eh. Non un Margheritoni o – tanto per fare un altro riferimento al mitico film cult Mezzo destro mezzo sinistro – un Kekkonen qualsiasi. Oh, tranquilli. Tranquilli. E niente facili allarmismi: se il Cesena non ride, in altre piazze cadette (non solo a Mantova) stanno messi pure peggio. Molto peggio. Anche Fusco, poi, pare – pare, eh – avere le idee chiare sul da farsi. Però, lo ripeto anche a costo di sembrare dannatamente noioso, la prima uscita in campionato nella sempre ‘ospitale’ Pescara è sempre più vicina. Aggiungendo anche che quell’inizio in salita (6 trasferte nelle prime 9 partite: maledetto Palazzo!) non è proprio rassicurante. Passo e chiudo. E buona domenica a tutti. A tutti. Fedeli ed infedeli. Vamos - ehm ehm - burdel…