Primo da solo in B: il Cesena ci (ri)prova. E magari da Lassù…

Primo da solo. Almeno per una notte. Almeno, eh. La supersfida tra Cesena e Palermo? È sempre più vicina. Sempre più dietro l’angolo. E il clima che si respira in riva al Savio si fa di ora in ora sempre più elettrizzante. Sempre più eccitante. Anche perché se la band di Michele Mignani sabato prossimo al Manuzzi riuscirà a conquistare la vittoria contro la corazzata di Pippo Inzaghi, in attesa di vedere poi cosa combinerà il giorno dopo al cospetto del Pescara il Modena (attualmente 1° in classifica in condominio proprio con i siciliani e i romagnoli), Tommaso Berti e compagni si ritroveranno dopo cinque giornate da soli sul trono cadetto. Da soli, eh. Contro ogni pronostico della vigilia. Per la cronaca soltanto una volta il Cesena ha guardato tutti dall’alto verso il basso in Serie B. Stiamo parlando di circa trent’anni fa. Correva il 27 gennaio 1996. Sugli spalti del Manuzzi - assieme ai suoi amici di sempre - c’era anche il mitico Marco Pantani. E i bianconeri guidati da Marco ‘Mundial’ Tardelli si issarono in vetta dopo aver battuto – scherzi del destino – proprio il Palermo. Era l’anticipo serale della 21esima giornata. Faceva un freddo boia. E, a decidere le sorti del match, fu un colpo di testa siglato da un ‘certo’ Dario Hübner. Quel primato cadetto si trasformò da virtuale a reale soltanto il giorno dopo. Grazie alla sconfitta del Bologna a Perugia, al pareggio del Pescara col Cosenza e allo stop dell’Ancona a Lucca. Quel sogno in bianco e nero cullato da Claudio Rivalta & Friends durò però poco, diciamo pure pochissimo: una settimana dopo il Cesena – trafitto a Venezia – fu raggiunto infatti in vetta dal Verona. Tre settimane dopo il Cavalluccio cominciò poi la sua lenta ed inesorabile discesa verso l’anonimato (quel Cesena chiuse quella sua deludente stagione al 10° posto). Cesena primo da solo in Serie B dopo quasi trent’anni di attesa? Il Cesena ci (ri)prova. Sì, ci riprova. Confidando (anche, ma non solo) in una paratona di Klinsmann, in una chiusura difensiva da urlo di Ciofi, in una punizione d’autore di Castagnetti, in una gran giocata del Divin Berti, in un gol di rapina di Shpendi. Ma anche (o magari soprattutto) in un aiutino proveniente dall’Alto, dal Paradiso. In un aiutino ‘targato’ Marco Pantani. E non prendetemi per pazzo: io ci credo a questa cosa, eh. Io ci spero. Anche perché ancora oggi, a più di 21 anni di distanza da quel maledetto San Valentino del 2004 che ci ha portato via per sempre il Pirata di Cesenatico, io dal passo del Pordoi - e pure dai gradoni del Manuzzi - chiudo gli occhi e vedo il mare. E vedo te. E aspetto te. Sì, te. Proprio te. Marco.