TANTI APPLAUSI. E UNA (PESANTE) CRITICA

In questi ultimi 4 anni, Lelli & Friends, hanno svolto un buon lavoro. Soprattutto a livello giovanile. Però quel vergognoso embargo grida ancora vendetta…
07.07.2022 09:55 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
TANTI APPLAUSI. E UNA (PESANTE) CRITICA

In quella calda e mostruosa estate del 2018, quella - tanto per intenderci – dell’agghiacciante fallimento ‘targato’ Giorgio Lugaresi, hanno fatto ripartire il Cesena. Sono poi riusciti (cosa mica scontata, per chiarimenti citofonare a Modena e Reggiana) a riacciuffare al primo colpo il mondo prof sul campo. E, soprattutto, a far letteralmente rifiorire anche un settore giovanile che era stato letteralmente annientato dal crac. Martoriato. Depredato. Umiliato.

Lo dicono i fatti: bisogna rivolgere un grande e caloroso applauso, ai ‘vecchi’ soci del Cesena. A questi imprenditori-tifosi ‘targati’ Romagna che, in questi ultimi 4 anni, hanno partecipato più o meno attivamente alla Rinascita Bianconera. A questa gente che, a stretto giro di posta, dovrebbe cedere definitivamente (in netto anticipo sulla tabella di marcia concordata lo scorso dicembre) le proprie quote - il 40% - agli Americani. Nessuno, in quella calda e mostruosa estate del 2018, aveva obbligato Lelli & Friends a scendere in campo. A metterci la faccia. Ad aprire il portafoglio. A sacrificare tempo prezioso alle proprie attività e alle proprie famiglie. Nessuno. Loro lo hanno fatto. Bene. Bravi. Bis.

Tutto molto bello, avrebbe detto il grande Bruno Pizzul. Anche se… io non dimentico una ‘cosina’. Ovvero quell’assurdo embargo messo in scena nell’ottobre del 2019 nei confronti del sottoscritto. Un embargo – leggasi divieto assoluto di ‘reclutare’ tesserati per TifoCesena! e per TuttoCesena – al gusto di censura. Un embargo in puro stile Ceausescu. Un embargo degno del ‘miglior’ Putin. Un embargo che, tra le altre cose, attirò anche l’attenzione dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna. Perché non è mica corretto mettere alla gogna un giornalista soltanto perché non si è voluto allineare al Potere (al gusto di melassa) del Surgelato. Soltanto perché ha osato criticare certe scelte strategiche (anche) al sapore di Alessandro, di Modesto, di Franco.

A Cesena mai visto un embargo così squallido, in 18 anni di (più o meno) onorata carriera. Mai. Nemmeno ai tempi di Giorgio Lugaresi. Nemmeno ai tempi di Igor Campedelli. Che anzi, a proposito di Campedelli, fatemi dire una cosa: con Igor ci ho discusso più volte animatamente. Una volta, lo ricordo bene, l’imprenditore di Gatteo voleva pure querelarmi. Ma il fratello di Nicola – diamo a Cesare quel che è di Cesare – mai e poi mai si è permesso di mettere la museruola al sottoscritto o ad altri miei colleghi (fumantini) allergici alle pappette pre-confezionate preparate dall’addetto stampa di turno. Mai. Anche nei momenti più duri della sua presidenza. Anche quando, faccio un esempio, Giampaolo non ne azzeccava una. Anche quando, faccio un altro esempio, la truppa di Arrigoni il meglio di se non lo dava in campo. Ma alle Terre Alte. O al night-club l’Ape Korina.

Avrei potuto tranquillamente dimenticarmi, di questo vecchio e vergognoso embargo ‘griffato’ Cesena FC. Avrei potuto lasciare correre. Avrei potuto non parlarne. Ma ne ho voluto parlare lo stesso. Anche a costo di perdere (altri) consensi tra i ‘vecchi’ soci. Tanto mica mi devo candidare a Cesena. Tanto mica devo farmi assumere alla Confcommercio. Tanto mica devo piazzare un mio fratello disoccupato in qualche nota ed avviata azienda del Territorio. Tanto mica ho intenzione di richiedere una maxi fornitura gratuita di fazzolettini per il bagno, di frutta secca o di minestrone in busta.

E comunque a dirla tutta, embargo a parte, diamo (anche qui) a Cesare quel che è di Cesare: ce ne fossero in giro di dirigenti-tifosi come Lelli & Friends. Certo, magari in questi 4 anni qualche pacchiana uscita ufficiale davanti a taccuini e microfoni si poteva anche evitare (qualche esempio?: “La B in 3 anni!”, “Non solo Modesto non sarà esonerato, ma sarà pure il nostro allenatore anche per la prossima stagione”, “Non abbiamo rinnovato a Pelliccioni perché volevamo un diesse più rock”, “Per Valeri non potevamo chiedere più soldi”, “È stato De Feudis a voler di smettere di giocare”). Ma non si può essere perfetti. Forse li rimpiangeremo - lo dico alla Lugaresi Junior - Quelli Là. Forse. Non so. Come cantava Battisti, lo scopriremo solo vivendo.


PS: Quelli che… grazie comunque di tutto