SPETTRO MINACCIOSO

Il Cesena non gira più. Ed allora c’è già chi tira fuori la soluzione buona per ogni stagione.
14.02.2022 14:15 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
SPETTRO MINACCIOSO

Sei miseri mattoncini raccolti nelle ultime sei gare. In media un punto a gara. Lo dicono (anche) i numeri: da quando gli Americani – prima di Natale – hanno messo le mani sul Cavalluccio, il Cesena ha smesso di viaggiare forte. Poi è chiaro: Lewis & Friends, con questa palese e preoccupante involuzione bianconera, c’entrano ben poco. O meglio, c’entrano ma ‘soltanto’ sul fronte mercato di riparazione. Che, lo dico per l’ultima volta, la priorità di questo Cesena a gennaio era quella di portarsi a casa un centrocampista di qualità e gamba abile negli inserimenti ma – come noto – a gennaio in riva al Savio è arrivato di tutto (terzini, centrali, trequartisti, attaccanti, magazzinieri, ragionieri, giocolieri, influencer) tranne che un centrocampista di qualità e gamba abile negli inserimenti. Epperò Patrignani & Company non sono mica più sul ponte di comando. Ed ecco allora che, questa brutta gatta da pelare del Cesena Che Non Va Più, è tutta nelle mani di Lewis. Di Aiello. Del Condor.

Nei covi bianconeri, già da un paio di settimane, c’è chi chiede a gran voce l’esonero immediato del sempre più sgasato Viali. Esonero magari condito dal ritorno in sella del granitico Bisolone, ancora a spasso dopo aver rescisso a Cremona. Diciamocela tutta: sulla carta, questa soluzione, è sicuramente intrigante. Non soltanto per i romantici-nostalgici come me. Si richiama l’Uomo di Porretta Terme. Gli si fa un bel contratto sino al 30 giugno 2023 a cifre super-economiche. Si cominciano a gettare le basi per la prossima stagione. Ma, nel frattempo, ci cerca di tamponare questa emorragia bianconera. Si cerca di salvaguardare sino alla fine questo terzo posto. E poi magari, ai play-off, ci si va per vincere. Perché se arrivi terzo (o quarto) nella regular season e hai quel califfo di Bisoli in panchina, tutto può succedere. Anche se in rosa hai più di una mummia. Tutto molto bello, avrebbe detto Bruno Pizzul. Ma qui in Romagna, almeno sino ad ora, di dirigenti mangia-allenatori alla Cellino o alla Zamparini, non se ne vedono. E dunque si va avanti con Viali. Che, non scordiamocelo mai, è stato voluto dalla ‘vecchia’ dirigenza. E che, comunque vada a finire questa stagione, a giugno saluterà il Cavalluccio.

Ecco, parliamo un po’ di Viali. O meglio, di questa società che – secondo alcuni – nelle ultime due settimane non avrebbe difeso pubblicamente il suo allenatore dagli attacchi (più o meno) gratuiti ricevuti da media e tifosi. Eccola, l’Abominevole Cazzata. Perché a volte, nel calcio, è meglio stare zitti. È meglio lasciare parlare il campo. Che io che ho buona memoria non ho certo dimenticato le parole proferite il 23 gennaio 2020 dall’allora direttore generale bianconero Daniele Martini. Che tuonò a destra a manca – anche all’Eco di Trapani, al Corriere di Ruffio I, a Topolino e alla Zanzara del Rubicone – che “Non solo Modesto non rischia l’esonero, ma vi dico già che il nostro bravo e coriaceo allenatore allenerà il Cesena anche la prossima stagione”. Il finale di quella pacchiana storiaccia in salsa romagnola la conoscete tutti: Cesena sconfitto a Trieste due giorni più tardi, l’Uomo di Crotone cacciato e approdo di Viali in riva al Savio. Approdo che si consumò, ve lo ricordo, soltanto dopo che il ‘solito’ Bisoli rifiutò (giustamente, furbescamente) l’irricevibile offerta di Patrignani che voleva l’Eroe di Latina 2014 ‘soltanto’ come traghettatore sino a giugno.

Qualcosa si è rotto, in questo Cesena. Lo dice questo centrocampo che continua a non girare. Lo dice questa difesa che ha iniziato a prendere troppi gol. Lo dice questo attacco che fa fatica a buttarla dentro. Lo dicono questi innesti di gennaio che non riescono ad ingranare. Lo dice anche la faccia di Viali. Faccia che, non so perché, mi ricorda terribilmente quella dell’ultimo Camplone. Epperò, anche dinnanzi a questo 3-3 col Grosseto al giusto di delusione, voglio cercare di pensare positivo. Voglio pensare a questo Pierini che (ora) segna sempre, a questo Berti che (dopo un primo tempo da dimenticare) contro i toscani ha chiuso in crescendo, a questa squadra che non molla mai (se pareggi al 92' vuol dire che le palle le hai), a questa infermeria che prima o poi si svuoterà (ieri mancava anche la triade Favale-Rigoni-Mulè, mica bau bau micio micio). Ma soprattutto voglio pensare a questo terzo posto che è ancora più raggiungibile che mai. Una certezza: la squadra è con Viali e Viali ha una pazza voglia di riportare in alto il Cesena. Ci vuole calma e sangue freddo. Epperò, prima che sia troppo tardi, bisogna darsi subito una svegliata. Con i piedi. Con la testa. Con il petto. Con il cuore. Con le gambe. Con il culo. Soprattutto con il culo.


PS: Quelli che… Viali Ciao Ciao. Quelli che… Viali può portare ancora il Cesena in Serie B. Quelli che… di allenatori (bravi) ancora a spasso ce ne sono tanti. Quelli che… basta con Bisoli, meglio un giovane rampante o il ‘solito’ Castori (quest’ultimo dal 1° luglio, ovviamente).