Drudi sui giovani bianconeri in prestito: “Forlì sarà una vetrina importante per loro”

Dal trionfo in serie D con la maglia del Forlì all’esperienza in Conference League con i sammarinesi de La Fiorita, sempre con il Cesena nel cuore. Ad una settimana dall’immancabile memorial Sirotti, la parola al doppio ex Mirko Drudi.

Novanta minuti in campo contro i macedoni del Vardar nel preliminare di Conference. Il 2-2 non è bastato alla Fiorita per passare il turno, ma è stata una bella esperienza. Cosa l’ha spinta dopo un campionato di serie D vinto a tentare l’avventura a San Marino?
“Vivere un’avventura particolare come i preliminari di Conference, giocare una partita europea: era un mio desiderio. Al netto del risultato che ci ha visti uscire dalla competizione è stata una bella esperienza. Era qualcosa che volevo fare alla mia età. Ora mi preparo per la stagione, speriamo di far bene e riuscire a vincere il campionato”.

Nell’ultimo biennio a Forlì si è tolto soddisfazioni, prima con un terzo posto e poi con la vittoria del campionato…
“Ero già stato a Forlì tanti anni fa, per me è un posto particolare. Gli ultimi due anni sono stati bellissimi, soprattutto la scorsa stagione. Abbiamo giocato un bel calcio, ci siamo divertiti e abbiamo vinto il campionato meritatamente. A Forlì mi sono trovato sempre bene, è stato tutto perfetto, è un posto che porterò sempre nel cuore”.

Che squadra è quella di mister Miramari?
“Una squadra che gioca un calcio spregiudicato e con la mente sgombra. Il mister non guarda mai l’avversario pensa solo al suo calcio e a far rendere al meglio la sua squadra”.

Come da tradizione, il Cesena ha spedito alcuni suoi giovani a Forlì a farsi le ossa…
“Con il ritorno in serie C quella di Forlì sarà una vetrina importante per loro. I ragazzi giocheranno vicino casa, da Cesena potranno seguirli con regolarità e nel modo migliore. Forlì è una piazza che ti fa star bene, che ti fa concentrare sul lavoro. La serie C è un campionato tosto, per loro sarà una bella prova ed un’ottima opportunità”.

Come si troveranno questi ragazzi con mister Miramari?
“Il mister non guarda tanto la carta d’identità, se pedali ti fa giocare. A lui piace il calcio offensivo e soprattutto per giocatori con quelle caratteristiche è perfetto. Si troveranno bene e si divertiranno. Lo ripeto, a Forlì c’è tutto per far bene”.

Se Coveri e Giovannini sono in prestito secco, Veliaj è stato ceduto a titolo definitivo…
“Prestito o non prestito, il giovane deve avere la mentalità per far bene a prescindere. I ragazzi devono prendere questa occasione per tirar fuori il meglio dalla loro carriera. Devono fare il massimo per poi ambire a piazze sempre più importanti e a categorie diverse”.

Per due ex Cesena quali lei e l’ex enfant prodige Petrelli, il Forlì è stato il club che vi ha permesso loro di tornare nel professionismo…
“Ci sono da fare delle distinzioni. Io sono tornato in D ‘scendendo’ a fine carriera, lui ha avuto delle difficoltà ed ora è stato molto bravo a rilanciarsi per poter fare categorie diverse. Ha avuto qualche problema ed ora si è rimesso in gioco. Per Petrelli la serie C a Forlì deve essere la rampa di lancio definitiva. Vedere un giocatore così in D è un vero peccato, deve fare categorie diverse, ne ha tutte le potenzialità”.

Tra una settimana esatta Forlì e Cesena si troveranno nuovamente di fronte al Morgagni per il classico memorial Silver Sirotti. Che partita sarà?
“Per il Forlì è un’amichevole di lusso, per il Cesena la classica partita di fine ritiro. Sarà una bella gara tra due squadre del territorio, così è stato lo scorso anno. Lo scorso anno ricordo che avevamo iniziato il ritiro da pochi giorni e per noi è stato un evento incontrare una squadra di serie B. Un allenamento prestigioso è sempre bello da affrontare”.

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