Matelica, l'urlo di Tiozzo: "I vincitori morali siamo noi"

02.05.2019 20:47 di  Patrick Lavaroni   vedi letture
Fonte: Pagina Facebook SS Matelica
Luca Tiozzo
Luca Tiozzo
© foto di SS Matelica

Il verdetto si avvicina, domenica si saprà chi la spunterà tra Cesena e Matelica. Luca Tiozzo, mister dei marchigiani pare avere già le idee chiare su chi sarà il vincitore del Girone F…almeno moralmente: “Per il secondo anno di fila stiamo per giocarci il campionato all’ultima giornata. L’anno scorso lo abbiamo buttato, quest’anno ce lo siamo guadagnato contro una nobile decaduta come il Cesena. Se devo guardare gli episodi indietro c’è qualche rammarico per qualche partita sbagliato o qualche torto subito. Però voglio parlare del fatto che abbiamo compiuto un percorso straordinario tutti assieme tutti insieme. I veri vincitori morali siamo noi”. 

Nell’intervista pubblicata da un quotidiano marchigiano e rilanciata dalla pagina Facebook ufficiale della società biancorossa, il tecnico prosegue sottolineando le differenza tra il Matelica e i romagnoli: “Il Cesena ha puntato sui nomi, sulla storia e su diecimila tifosi; noi su questi ragazzi e il loro lavoro. Per domenica mi aspetto un Isernia che voglia strappare almeno un punto per non andare giù direttamente [..] Noi faremo la nostra gara, poi si vedrà chi avrà vinto il campionato, probabilmente il Cesena.”

Parole che suonerebbero quasi di resa se non fossero pronunciate dall’allenatore della squadra che sta tallonando il Cesena da settembre, mettendo assieme 79 punti e cadendo solo contro Vastese, Cesena e Recanatese nel 2019. Luca Tiozzo allenerà anche in Serie D, ma in fatto di comunicazione e capacità di toccare le giuste corde per motivare i suoi uomini ha poco da invidiare agli allenatori più blasonati. Puntare sulla contrapposizione tra la valorosa piccola provinciale e la nobile decaduta favorita è una mossa astuta che ha dato i suoi frutti e che si spera smetta di farlo domenica. Di certo il trainer dei biancorossi ignora come anche contro il Cesena le altre squadre non si siano di certo scansate e che i tifosi bianconeri sono nati per soffrire fino all’ultimo.