Cesenate romagnolo fallito
Il calcio (moderno) giocato? Non mi manca per niente, lo giuro. Così come non mi mancano per niente i calciatori nostrani, con le loro litanie imparate a memoria. Mi mancano invece tantissimo i tifosi. Le loro coreografie. I loro cori. I loro striscioni di una volta.
L’UCCELLO – Ecco sì, gli striscioni. Mi hanno sempre affascinato. Fin da ragazzino. Fin da quando, agli inizi degli anni novanta, sfogliavo avidamente le pagine colorate di Supertifo per poter vedere cosa succedeva sugli spalti dello Stivale. Che poi, gli striscioni che ti rimangono in testa, sono quasi sempre quelli ironici. Quelli che riescono a rubarti un sorriso, una risata. Come dimenticare allora la richiesta fatta da una focosa tifosa della Juventus al suo beniamino (Del Piero sposami che al tuo uccello ci penso io)? E il saluto del popolo interista rivolto al milanista Ringhio in un derby della Madonnina (L’uomo discende da Gattuso)? E lo slogan ideato dai seguaci della Fiorentina in occasione di una sfida col Como (Voi Comaschi, noi con le Femmine)? E poi ancora, dal cassetto dei ricordi, non possono non sbucare anche gli ormai mitici striscioni sfoderati dai tifosi del Napoli in trasferta nella lontana Verona (Giulietta è ‘na zoccola) oppure dagli ultras pisani in gita nella vicinissima Livorno (Il vero Cacciucco è Buitoni).
L’UBRIACO – Anche in casa Cesena, però, qualche risatina me la sono fatta. Ha fatto storia lo striscione ‘Biscardi, processa il tuo parrucchiere’ escogitato dal popolo bianconero prima di un’amichevole estiva con la Juve per protestare contro l’allora re dei processi calcistici televisivi, a cui non era andata proprio giù la vittoria castorizzata di Lumezzane 2004. Qualche anno dopo, in piena era post-Calciopoli, sempre al cospetto della Vecchia Signora, arrivò poi l’altrettanto famoso ‘Sono anni che gioco la schedina, se chiedevo a Moggi facevo prima’. Da citare pure ‘Due anni fa… Lecco, oggi ChiEvo: grazie Presidente!’ (il presidente in questione era Igor Campedelli, reduce dall’esaltante doppio salto dalla Prima Divisione alla A), ‘Ubriacone amMutulito’ (dedicatissimo ad Adrian Mutu) e lo strepitoso ‘Voi Renzo e Lucia, noi Renzo e Luana’ esposto dai tifosi bianconeri a Lecco nella stagione di C1 1997-98.
LA VANGA - Bellissimi, poi, anche gli sfottò andati in scena nei derby con Bologna e Ravenna. Ma, soprattutto, col Rimini. Bianconeri contro biancorossi: quanti sorrisi mi hanno regalato queste guerre (non solo) sportive, queste partite che duravano molto più dei canonici novanta minuti. Sul fronte cesenate mi vengono così subito in mente gli striscioni ‘Riminese fai lo sborone, il tuo derby è col Riccione’, ‘Figli del Gros’ e – occhio al Parental Control – ‘Se noi siamo cugini, allora mia zia è una troia’ e ‘A voi la saraghina, a noi la vagina’. Sul fronte riminese non posso invece dimenticare ‘A noi mare e tanga, a voi zappa e vanga’, ‘Estate romagnola: c’è chi tromba in riva al mar e c’è chi va a concimar’ e, soprattutto, il mitico (e a dir poco contestabile) ‘Cesenate romagnolo fallito, mangi la piada alta un dito’. E voi? Quale impolverato striscione (non solo) bianconero ricordate con più affetto? Scrivetecelo. Fatecelo sapere.