Mangraviti: “Dispiace lasciare Brescia ma è un passo avanti”. Calò: “Viali? Non l’ho sentito…”
Arrivano i primi due colpi in entrata per il Cesena, che grazie a Fabio Artico puntella spazi importanti in difesa e a centrocampo con gli innesti di Massimiliano Mangraviti e Giacomo Calò. È proprio il direttore sportivo bianconero ad aprire la conferenza di presentazione con una dichiarazione da ‘toccata e fuga’, sicuramente in favore delle tante trattative in corso in queste ore a dir poco roventi: “Mangraviti e Calò sono due ragazzi con percorsi importanti che vengono da campionati di Serie B per portare esperienza e tecnica. Mangraviti nasce e cresce calcisticamente nel Brescia, dove in cinque campionati colleziona 150 partite in Serie B e anche qualche presenza in A. È un difensore centrale mancino che può giocare sia a tre che a due. Porterà esperienza al reparto e renderà ancor più solida la nostra difesa. Calò invece nasce nel settore giovanile della Sampdoria. Dopo qualche anno in C, colleziona 150 presenza in Serie B tra Juve Stabia, Pordenone, Benevento e Cosenza. È un giocatore tecnico; prenderà in mano il centrocampo di questo Cesena (ulteriore indizio, se ancora ce ne fosse bisogno, dell’addio già segnato da tempo di De Rose, ndr)”.
Parola poi a Mangraviti, con le sensazioni avvertite prima e durante il suo arrivo in squadra ed in città: “Qui c’è tanta voglia di far bene e molta serietà, c’è una società importante alle spalle con tanto entusiasmo. Parlando in giro mi hanno parlato tutti benissimo di Cesena, sia dentro che fuori dal campo; non ci ho pensato due volte a dare il mio ‘sì’. Ovvio, c’è un po’ di dispiacere nel lasciare Brescia, che è sempre stata la mia casa, ma fare il calciatore è anche questo. Al primo posto c’è però la tanta voglia di far bene qua. Ho ventisei anni e ancora una grande voglia di fare, sicuramente questo è un passo importante e soprattutto in avanti per la mia carriera. Vivere qua? Quest’estate l’ho passata a Cesenatico, so già che qui si vive benissimo”.
Spazio successivamente ai doverosi tatticismi agganciati alla questione dello schieramento difensivo che proporrà mister Mignani: “Ho giocato difensore centrale sia a due che a tre, è quello il mio ruolo naturale, anche se all’evenienza ho fatto anche il terzino. Personalmente preferisco giocare nella difesa a tre come braccetto di sinistra essendo mancino, ma ho fatto anche il centrale. Mignani? Lo conosco perché l’ho affrontato varie volte, ora in ritiro conoscerò meglio il suo calcio”.
Da navigato difensore di Serie B, Massimiliano fa infine il punto sull’atteggiamento mentale che dovrà tenere la matricola Cavalluccio in cadetteria: “Ci vorrà tanto equilibrio e bisognerà pensare partita dopo partita. Non dovremo esaltarci dopo due vittorie o buttarsi giù alla prima sconfitta; servirà l’appoggio della piazza che non ho dubbi ci sarà. Qui al Manuzzi ho giocato lo scorso anno contro lo Spezia, mi è piaciuto tantissimo anche se non era la stessa cosa senza il vostro tifo; non oso immaginare l’emozione di vederlo pieno”.
Viene quindi il turno di Giacomo Calò, che anch’egli apre con un breve capitolo sulle dinamiche del suo approdo in Romagna: “Mi sono sentito con Artico, che ha dimostrato subito una grandissima fiducia e conoscenza nei miei confronti. La scelta spettava anche al Cosenza, ed evidentemente avevo finito il mio percorso in Calabria. Prima di arrivare qua ho sentito ragazzi che hanno giocato a Cesena come Camporese e Caldirola; mi hanno parlato benissimo della città e di come si vive. Sono molto fiducioso per questa nuova avventura”.
Le caratteristiche di Calò sul rettangolo verde sono presto dette: “Sicuramente ho accumulato molta esperienza negli anni, sia in C che in B. Sono mediano, è indifferente se in un centrocampo a tre o a due, sicuramente i calci piazzati sono la mia caratteristica principale, che mi permette di collezionare gol e assist”.
Ultima chiosa sull’attuale e su un passato allenatore del Cavalluccio, Mignani e Viali, quest’ultimo avuto da Calò come tecnico nell’esperienza cosentina: “Ho fatto il primo allenamento stamattina, abbiamo corso il giusto. Mignani l’ho affrontato più volte in carriera, mi ha fatto una bella impressione dal punto di vista umano. Viali? Non l’ho sentito per quanto riguarda Cesena; ci siamo salutati prima, quando ha dato le dimissioni a Cosenza. Mi piaceva molto come allenatore, ha belle idee e sa toccare le corde giuste”.