MONTAGNE RUSSE Serie B possibile?

La ragione dice che questo Cesena non potrà vincere i play-off, anche perché Viali non è propriamente un asso delle lotterie post season. Però questa Pazzia Bianconera…
15.04.2022 18:45 di Flavio Bertozzi   vedi letture
MONTAGNE RUSSE Serie B possibile?

Resta avvolto in una gigantesca nebulosa, il futuro di questo sempre più indecifrabile Cesena. Perché, anche dopo l’abbuffata di gol arrivata ieri sera con la Carrarese, la domanda che frulla nel cervello dei seguaci del Cavalluccio è sempre la stessa: ma la band di Viali con che spirito si presenterà ai prossimi play-off?

Autoritario (e ogni tanto pure convincente) nel catino amico del Manuzzi, sgasato (ed ogni tanto pure vergognoso) lontano dalla Romagna: continua a viaggiare sulle montagne russe, questo Cesena infarcito di lacune tecniche e mentali. Questo Cesena pieno di dubbi, di vene varicose e di senatori simpatici come degli ausiliari del traffico di Brunico. Questo Cesena che, nel 2022, ha cannato platealmente tanti (troppi) esami di maturità. Questo Cesena che però non ne vuole proprio sapere di lasciare ad altri il suo preziosissimo terzo posto. Terzo posto che è sempre più vicino. Sempre più a portata a di mano. Terzo posto che, tra 8 giorni a Siena, dovrà essere difeso con le unghie. Con i denti. Con il…culo. Come se non esistesse un domani.

Ecco, il domani. Che se a Cesena c’è chi pensa giustamente anche a dopodomani (a proposito: in vista della prossima stagione gli Americani sognano di piazzare Meluso dietro la propria scrivania e Liverani in panca; idea suggestiva ma di difficile attuazione…), adesso bisogna concentrarsi ‘solo’ su questa folle rincorsa alla Serie B. Una Serie B che per il Cesena resta sempre lontana, lontanissima. Ma mica irraggiungibile. Perché il calcio non è un’equazione perfetta. Perché in quella porcata all’italiana che tutti si ostinano a chiamare ancora scioccamente play-off, non conta mica solo la qualità in mezzo al campo. Il portiere navigato. Il bomber scafato. La panchina lunga. L’allenatore con i maroni. Ma anche la pazzia. E questo Cesena, un po’ pazzo, lo è sicuramente. Non soltanto perché negli ultimi 6 giorni è riuscito (prima) a regalarsi una delle più grandi figure di merda della sua storia e (poi) la sua vittoria più robusta di sempre tra i prof.

A questo Cesena manca come il pane un capitano alla… De Feudis. Un fantasista alla… Di Gennaro. Un allenatore da play-off alla… Bisoli. Un regista alla… Rigoni. Un bomber alla… Bortolussi. Epperò, lo ripeto ancora una volta, il calcio non è un’equazione perfetta. Ed in riva al Savio, sognare un finale di primavera col botto, non deve fare rima necessariamente con utopia. La storia dice che il già defenestratissimo Viali non è propriamente un califfo delle lotterie di fine stagione? La coperta bianconera a centrocampo continua ad essere cortissima? Le ultime trasferte del Cavalluccio hanno fatto rima con Caporetto? Chissenefrega. Oggi ho voglia di essere meno pessimista del solito. Che ad essere sinceri, il mio bicchiere, anche questo pomeriggio è sempre mezzo vuoto. Ma, per l’occasione, ho già deciso di travasarlo in uno più piccolo. Un 6-0 è sempre un 6-0. Anche in tempo di guerra. 


PS: Quelli che… buona Pasqua a tutti