Do you remember Cesena-Fano 0-4? Ecco, bravi. Ed allora…

C’è Pierini, che chissà perché non riesce (quasi) mai a sfruttare il suo immenso talento. C’è Munari, che dietro fa davvero tanta fatica. C’è Missiroli, che ha un piede (ancora) fatato ma una condizione fisica ancora approssimativa. C’è Ardizzone, che secondo me dovrebbe andare a fare una capatina a Sarsina. C’è Caturano, che quando non segna spesso fa rima con film horror. E poi c’è Viali, che ogni tanto (non sempre, ogni tanto…) si complica la vita da solo con qualche cambio non proprio - ehm ehm - azzeccatissimo.
Epperò c’è anche Bortolussi, a segno nelle ultime quattro gare e più che mai voglioso di spiccare (da solo, ma meglio a braccetto col Cesena…) il salto verso la Serie B. C’è Nardi, che in questo scorcio di stagione ha già tolto più volte le castagne dal fuoco. C’è Favale, che ha già fatto venire il mal di pancia a un paio di dirigenti della Reggiana. C’è Mulè, che non va (quasi) mai in apnea. C’è Rigoni, che continua a piccoli passi il suo percorso di crescita. C’è Tonin, che adesso che ha segnato il suo primo gol tra i prof non vuole più fermarsi. C’è Steffè, che se serve può giocare anche in porta. E poi c’è il già citato Viali. Che, in queste prime 10 partite, è riuscito ad arpionare 21 mattoncini. Ven-tu-no pun-ti. Un bottino impensabile, la scorsa estate sotto l’ombrellone. Giusto?
Sei vittorie. Tre pareggi. Appena un passo falso. Undici reti realizzate. Appena cinque gol subiti. Forse ha raccolto più di quanto seminato, questo Cesena. Soprattutto in trasferta. Ma i bianconeri non sono certo secondi (e nemmeno a +11 sulla zona rossa) per caso. Questa squadra, oltre a vecchie volpi della categoria, oltre a giovani in rampa di lancio, oltre a un paio di vecchi califfi del mondo della pedata d’elite, oltre a un allenatore che ha saputo fare tesoro di qualche grave errore (anche mediatico) commesso la scorsa stagione, ha grinta provinciale. Carattere. Spirito di sacrifico. E voglia di arrivare lontano. Lontanissimo.
Poi lo sanno tutti che la Reggiana (sempre a +3) è la vera favorita per la promozione diretta. Poi lo sanno tutti che lo scorbutico Ancona, il redivivo Modena e (forse) anche il deludente Pescara sono delle brutte ‘bestie’. Poi lo sanno tutti che il difficile arriva adesso. Poi lo sanno tutti che i play-off di Serie C sono una cagata pazzesca (altrochè roulette russa…). Epperò è già bello essere lassù. Tra le grandi. A sognare. Dopo due anni che hanno fatto rima (quasi) esclusivamente con tristezza. Con mediocrità. E con Caporetto in salsa bianconera. Caporetto che i tifosi veri – quelli che vivono a pane e Cesena, quelli che organizzano la propria vita sentimentale/lavorativa/famigliare in base al calendario del Cavalluccio, quelli che se i bianconeri di Romagna perdono una partita poi la notte non riescono a prendere sonno… – non scorderanno mai più.
PS: Quelli che… si godono questo sorprendente Cesena. Quelli che… se ne fregano bellamente se anche con il Pontedera il Cesena ha mostrato qualche lacuna (forse) strutturale. Adesso il risultato arriva quasi sempre, adesso il Cesena è tornato grande, adesso Viali ricorre sempre più spesso al ‘metodo Bisoli’ e sempre di meno al ‘metodo Drago’, adesso non c’è più Borello, adesso si è secondi. Sino a non troppo tempo fa, invece, si vivacchiava. O peggio, ci si faceva letteralmente umiliare in casa – do you remember? – dal Fano (0-4), dalla Virtus Vecomp (1-3) o da quella squadra che ha quel nome di una casa di cura privata. Dal Legnago Salus (0-3), per l’appunto. Brividi. Brividi veri.