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Bisoli al Cosenza. Ora Viali può lavorare più tranquillo. Anche se in casa Cesena si pensa anche (o soprattutto?) al 2022/23…
17.02.2022 16:50 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
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Una vittoria ad Ancona robusta. Solare. Preziosa. Preziosissima. E pure (anzi, soprattutto) l’approdo di Pierpaolo Bisoli a Cosenza. Non c’è che dire: le ultimissime ore, al redivivo William Viali, hanno regalato due notizie da leccarsi i baffi. Perché in un colpo solo il trainer bianconero è riuscito a rilanciare all’improvviso il suo stanco Cesena. E a scacciare definitivamente l’inquietante spettro (di Porretta Terme) che aleggiava minaccioso sulla sua testa.

Bisoli a Cosenza, dunque. Al posto dell’esonerato Occhiuzzi. A tentare di rimettere in sesto una squadra piena di lacune e di paturnie, terzultima in classifica. Avrebbe accettato volentieri subito una nuova chiamata del Cesena, l’Eroe di Verona 2009/Piacenza 2010/Latina 2014. Ma troppo forte era la voglia di tornare ad allenare, di tornare a respirare l’odore dell’erba, di riprendersi quella Serie B che gli era stata tolta a Cremona poco più di un anno fa. E così ha firmato sino a giugno.

Viali (sempre) a Cesena, dunque. Rinfrancato dal meritato hurrà arpionato al Conero. Ringalluzzito dalla convincente prova offerta in terra marchigiana dalla sua truppa. A cercare di strappare alla concorrenza quel terzo posto che - in ottica play-off - varrebbe oro. Sempre ben consapevole però che, comunque andrà a finire questa stagione, Lewis & Friends la prossima estate al 99,99% non ripartiranno da lui.

A proposito di futuro. Il club bianconero, sottotraccia (ma non troppo…), sta già lavorando alla stagione 2022-23. Moreno Zebi, salvo tsunami, resterà. Tra i papabili per il ruolo di condottiero del Cavalluccio, oltre a un rampante e misterioso allenatore attualmente alla guida di un club di terza serie, c’è invece anche un altro famosissimo ex. Un altro volto amatissimo (non solo) in riva al Savio. Un trainer che oggi come oggi sta alla Serie C allo stesso modo in cui Andrea Bocelli sta alla Sagra della Cantarella di Gatteo Mare. L’Eroe di Lumezzane 2004. Sì, proprio lui: Fabrizio Castori.

Ah, due parole veloci pure sulle freschissime dimissioni di Aurelio Manuzzi. Dimissioni che seguono quelle ‘targate’ Daniele Martini. Al di là delle solite e stucchevoli dichiarazioni di facciata - lo dico alla Vasco Rossi - c’è qualcosa che non va, in questo cielo… bianconero. Due dimissioni in pochi giorni in netto anticipo sulla tabella di marcia. Mica poche. E forse non è mica finita finita qui. Perché non c’è verso, la Romagna e l’America sono due mondi troppo differenti tra loro.


PS: Quelli che… con i piedi. Con la testa. Con il petto. Con il cuore. Con le gambe. Con il culo