CESENA FLOP Un allenatore Modesto che ha studiato da Drago

Cosa c’è dietro questo ennesimo (abominevole) flop del Cavalluccio maturato contro il Monopoli? Proviamo a scoprirlo insieme.
13.05.2022 11:25 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
CESENA FLOP Un allenatore Modesto che ha studiato da Drago

Un’altra Corea – o, fate voi, un’altra Macedonia – alla romagnola. Anzi no, ‘semplicemente’ un’altra Matelica. L’ennesima abominevole Caporetto maturata in questo ultimo mestissimo triennio bianconero (do you remember Fano, Legnago Salus, Imolese o Aquila Montevarchi?). L’ennesimo vergognosa disfatta consumatasi in uno stadio che in passato ha visto cadere (anche) il Diavolo o la Vecchia Signora. L’ennesima umiliante figuraccia fatta davanti all’Italia del Pallone. Solo che questa volta fa ancora più male. Fa ancora più incazzare. Perché il popolo che vive a pane e Cavalluccio non ne può davvero più di questa mediocrità al sapore di letame. Mediocrità dentro e fuori dal campo.

Suvvia, siamo seri: lo sapevano tutti (ma proprio tutti) che questo Cesena non avrebbe vinto i play-off. Ed infatti, a questo Cesena, nessuno (ma proprio nessuno, Americani e giornalisti compresi) chiedeva la Serie B. Epperò, uscire (ancora una volta) in questo modo così indegno da questa Lotteria all’Italiana, proprio no. Epperò, farsi (ancora una volta) cacciare fuori da degli umili mestieranti della pedata, proprio no. Perché il Monopoli tutto è tranne che una corazzata imbattibile. Perché il Monopoli non è né la Reggiana né il Padova. Perché nel Monopoli sarebbe titolare inamovibile pure uno come Ardizzone. Come dite?!? Che Ardizzone in questa stagione era titolare inamovibile pure a Cesena?!? Ah, scusate tanto. Come non detto.

Viali? Ammettiamolo, fa una gran tenerezza. Defenestrato dagli Americani già dallo scorso gennaio (e che nessuno si azzardi a dire il contrario: l’ex Novara sarebbe stato cacciato via anche in caso di promozione), il trainer bianconero al timone di una squadra normale è riuscito comunque – di riffa o di raffa – a vincere il campionato dei terrestri, posizionandosi subito dopo Modena e Regia. Poi però, ancora una volta, il buon Viali ha toppato di brutto il post season. Confermandosi un allenatore da compitino. Un allenatore da sei risicato. Un allenatore succube dei suoi bolsi ed arroganti senatori. Un allenatore fin troppo aziendalista. Un allenatore (in panca e davanti ai microfoni) Modesto. Un allenatore che sa preparare le sfide di play-off come il ‘peggior’ Drago (Do you remember Cesena-Spezia del 2016?). Perché le sfide play-off con Matelica e Monopoli le avrebbe preparate meglio pure mia nonna di 98 anni. Il mio gatto. O Giampaolo.

Avrebbe potuto finire diversamente, questa stagione bianconera. Se soltanto Rigoni non si fosse fatto male. Se soltanto Agostini lo scorso gennaio avesse portato a casa un centrocampista con gli attributi. Se soltanto lo scalpitante Berti avesse giocato di più. Se soltanto gli Americani dopo il 3-3 col Grosseto avessero esonerato Viali (magari per prendere Bisoli). Se soltanto Bortolussi non fosse andato in depressione. Se soltanto Ilari non avesse fatto rima con Nebulosa. Se soltanto Caturano non avesse viaggiato sulle montagne russe. Se soltanto il vecchio Missiroli non avesse scoperto di avere gli acidi urici alti. Se soltanto ci fossero stati più ‘A lavorare, andate a lavorare…’ e meno ‘Lo lo lo lo lo lo lo…’. Se soltanto Gonnelli non avesse sfoderato un paio di cappelle da Paperissima Sprint. Se soltanto il buon Nardi non avesse ciccato la gara più importante della stagione.

No però, attenzione. Qui sono finito palesemente fuori strada: troppi ‘se’. E con i ‘se’ non si fa la storia. Qui la verità è una sola: il Cesena è già fuori (meritatamente) dai play-off ‘soltanto’ perché non è ancora pronto per la Serie B. Lo sarà tra 11-12 mesi? Lo scopriremo solo vivendo. Putin (o Kim Jong-un) permettendo.


PS: Quelli che… aposto