Carissimi tifosi del Cesena, ma non vi siete rotti i maroni?

Ieri contava solo vincere, il resto è fuffa. Poi è chiaro: in casa bianconera c’è qualcosa che non va. Sul fronte calcistico. E pure sul fronte… musicale.
04.12.2022 11:45 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
Carissimi tifosi del Cesena, ma non vi siete rotti i maroni?

Vero, ieri il Cesena – anche per colpa di quel gran ‘pataca’ di Bumbu – ha rischiato di non farcela. Di gettare alle ortiche una vittoria ‘facile facile’ che pareva già in ghiacciaia. Di sprofondare in classifica a -7 dalla Reggiana di Diana e a -6 dal Gubbio di Braglia. Di cadere nel vortice dalla depressione. E, forse, pure nel baratro della crisi. Della crisi più nera. Della crisi al (sorprendente) gusto di Rivoluzione Americana. Però il Cesena ha vinto. A fatica, ma ha vinto. E, visto che anche nel calcio conta soltanto la concretezza (il resto, non scordatevelo mai, è fuffa), è questa la cosa che più conta. Va bene (anzi, benissimo) così. Dunque… quinto hurrà stagionale tra le mura amiche. Capitombolo con la Lucchese riscattato. Corazza di nuovo sugli scudi. Regia (a +5) e Gubbio (a +4) non ancora a distanza siderale. Meglio che niente.

Sì, meglio che niente. In attesa di una nuova gara da vincere. Perché il Cesena dovrà vincere anche sabato prossimo a Pesaro. Non importa come. Dovrà vincere. Stop. Perché là davanti vanno forte. Fortissimo. E perché il Cesena deve arrivare ‘vivo’ sotto l’Albero di Natale. Non perdere altro terreno dalla vetta da qui alla sosta: è questo l’imperativo a medio termine del coriaceo Toscano. In attesa del mercato di riparazione. Mercato in cui gli Americani, dopo aver già speso tanto (troppo?) la scorsa estate, faranno (ancora) la voce grossa. Pure grossissima. Perché questo campionato si può ancora vincere. Perché quest’anno manca una vera schiacciasassi. Cosa manca a questo Cesena – maggior cinismo sottorete a parte – per essere davvero in grado di vincere questo benedetto campionato? Lo sapete tutti. Ma io sono qui per ricordarvelo: un centrocampista di qualità che sappia battere anche – ehm ehm – le punizioni (lo svincolato Laribi non convince del tutto Agostini & Friends: discorso ancora apertissimo, ma pesano gli ultimi 6 mesi passati ai box dall’italo-tunisino), un esterno offensivo (il ‘pagatissimo’ Sansone non arriverà), un altro difensore (Kontek sta facendo fatica). A gennaio dovrebbe arrivare anche un portiere nuovo di zecca: il ‘fragile’ Minelli pare infatti abbia già le valigie pronte sul letto. Ravaglia? No, Nicolino non tornerà. Almeno in questa sessione di mercato (la prossima estate chissà…). Intanto, sulle tracce di Stiven Sphendi, ci sono 5-6 club di Serie A (tra questi anche Lazio, Sassuolo ed Atalanta): il golden boy bianconero a gennaio non partirà, ma la paura di perderlo a giugno è (già) tanta. Tantissima.


PS: Quelli che… si sono rotti i maroni della (pacchiana, stucchevole, terribile, raccapricciante, irricevibile, mostruosa, disgustosa) musica vomitata a tutto spiano dagli altoparlanti del Manuzzi ogni volta che arriva un gol. O a fine partita. Che io, tra ascoltare questa musica spacca-timpani al Manuzzi e farmi fare una colonscopia senza anestetico al Bufalini, scelgo sicuramente la seconda alternativa. Voi no? Fatemi sapere. Mi interessa molto il vostro pensiero su tale tema. Intanto buona domenica a tutti.