Panico a Cesena?

Le prime sensazioni che si respirano dinnanzi alla nuova ‘creatura’ di Mignani non sono propriamente incoraggianti. Però suvvia: siamo solo a fine luglio…
29.07.2025 12:00 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
Panico a Cesena?

Ci avete fatto caso? Massì, che ci avete fatto caso. È bastato un sofferto e risicatissimo 1-1 raccolto sabato sera nell’amichevole di Forlì per (ri)dare fiato ai pessimisti ad oltranza. Agli allarmisti. Ai catastrofisti. Ai professoroni da bar (o da social). Professoroni che, lo dico per la cronaca, per il nuovo Cesena hanno già pronosticato una sicura retrocessione in terza serie. Eppure lo sanno tutti. Ma proprio tutti, eh: il calcio di agosto (pardon, di luglio) non conta niente. Nulla. Un fico secco. Per chiarimenti citofonare anche ai Campioni d’Italia del Napoli, sconfitti una manciata di giorni fa dall’Arezzo (club di C). Oppure a tante altre big di A e di B che hanno ‘ciccato’ più o meno platealmente le prime (inutili) uscite stagionali. Poi vabbè, lo ammetto candidamente pure io: nonostante la presenza di Bisoli Junior nello spogliatoio bianconero (finalmente un leader vero, pulito, rispettato da tutti…), le prime sensazioni che si respirano dinnanzi alla nuova ‘creatura’ di Mignani, non sono propriamente positive. Propriamente incoraggianti. Propriamente rassicuranti. C’è infatti una spending review che limita pesantemente il raggio d’azione di Fusco. Una rosa ancora pesantemente incompleta. Due strapagatissimi giocatori voluti un annetto fa dal ‘caro’ (gli Americani, pensando a Lui, direbbero ‘carissimo’…) Artico che non hanno ancora fatto le valigie. Un allenatore (già) con il muso lunghissimo. E pure la grande paura di perdere (almeno) un superbig bianconero da qui a fine mercato. Una certezza granitica: è atteso da un campionato complicatissimo, il Cavalluccio. Com-pli-ca-tis-si-mo. Molto più complicato di quello appena andato in archivio. Tranquilli, però. Tranquilli: per fasciarsi la testa, per farsi rapire dalla gastrite, per entrare nel tunnel della depressione, per cercare un degno sostituto (in corsa) del povero Mignani, per fare una capatina a Sarsina o - peggio - a Lourdes, ci sarà eventualmente tempo. Eventualmente, eh. D’altronde siamo solo a fine luglio. E, alla chiusura del calciomercato, mancano ancora 34 giorni. Ecco, per l’appunto: 34 giorni. Vi (ci) aspetta un altro mese abbondante di passione. Di speranze. Di sogni (più o meno) infranti. Di inquietudini. Di preghiere. Di bestemmie. Buon divertimento a tutti.