“Il Cesena non ha le punte”… Vero, ma le avversarie come sono messe?

Bianconeri corti in avanti, ma non sono i soli. Mal comune mezzo gaudio, si potrebbe dire: vale anche in queste situazioni?
16.08.2022 07:00 di  Gianluca Di Donato   vedi letture
“Il Cesena non ha le punte”… Vero, ma le avversarie come sono messe?
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

È passato anche questo Ferragosto e “il Cesena non ha le punte”.
Ad affiancare bomber Corazza sarà il tanto chiacchierato Alexis Ferrante che dovrebbe unirsi al gran ballo 2022-23 di Mimmo Toscano a breve giro di posta. Nel frattempo però il buon ds Stefanelli non se ne sta con le mani in mano e punta sottotraccia giocatori credibili che abbiano un senso per l’allenatore calabrese. Magrassi è un nome spendibile. Minesso forse è un sogno e magari da qui al primo settembre ci scappa anche ‘Mister X’.

Ma perché il Cesena aspetta ore, giorni, addirittura settimane per prendere giocatori? Perché il Cesena vuole solo le prime scelte della lista di Toscano, o le sue primissime alternative per “cercare di colmare i 20 punti di distacco dello scorso anno”.
Corazza-Ferrante è potenzialmente una coppia devastante, senza dimenticare il primo ricambio e magari i gemelli Sphendi, Stiven e Cristian, autentici trascinatori della Primavera verso la serie A giovanile rispettivamente con 21 e 15 gol, pronti a misurarsi con i grandi.
Corazza, 12 gol ad Alessandria in B, con Toscano ha dato il suo meglio in carriera - due promozioni dalla C alla B con 12 gol a Novara e 14 a Reggio Calabria -; Ferrante si è confermato un giocatore valido per obbiettivi importanti dopo aver trascinato con i suoi 13 gol il Foggia ai playoff (andate a vedere il gol del pareggio contro il Bari) dopo le esperienze a Fano e Terni negli anni passati con 8 e 7 gol.

Ma le altre?
La Virtus Entella perderà Magrassi e molto probabilmente anche Merkaj, destinato alla B, ma si è salvaguardata con Zamparo, 18 reti la passata stagione alla Reggiana e la sorpresa Faggioli, 14 centri al suo primo anno pro ad Ancona. Una coppia molto temibile sulla carta, ma che deve trovare i giusti meccanismi che richiede il gioco di Volpe.
Come la Reggiana che è stata ben contenta di riabbracciare Lanini, 15 centri, che deve trovare una nuova intesa con Rosafio e Varela.
Altre squadre che “non hanno le punte” sono il Gubbio (c’è il solo Mbakogu, reduce comunque da un anno di stop), il Siena che deve risolvere la grana Ardemagni, il Rimini a cui manca sempre il bomber, il Pontedera - davvero vogliono affrontare il campionato con Cioffi, Petrovic e Fantacci? -, la Vis Pesaro (con Gucci in partenza) e le incognite Alessandria - che fine faranno Eusepi e Marconi... ma soprattutto che fine farà la squadra? -, l’Imolese - occhio allo spagnolo Dopi - e la Fermana.
Quelle messe ‘meglio’ - ma è ancora tutto in divenire - sono invece l’Ancona che nonostante il misero ultimo bottino messo a segno dal nuovo trio Di Massimo-Spagnoli-Petrella con 2, 4 ed 1 gol nello scorso torneo si affida alla cura Colavitto per rigenerarli, l’Olbia che può ancora contare - mercato permettendo - sulla coppia Ragatzu-Udoh, 13 reti a testa, il Fiorenzuola che si affida agli ex Pergo Scardina e Morello, la Lucchese che ha trattenuto Semprini e il Montevarchi che può ancora far bene con Gambale e Jallow, 12 e 6 reti. Completano il quadro le neopromoesse/ripescate San Donato Tavernelle con Marzieli, autore di 20 gol in D, la Torres che ha confermato il tridente dello scorso torneo dilettantistico e la Recanatese che si affida all’ex bianconero Marilungo per centrare una difficile salvezza.

Il Cesena non ha le punte, è vero. Però anche le altre non è che siano messe meglio dei bianconeri, ad oggi. Magari a Chiavari la pensano diversamente… Due settimane di mercato possono ancora stravolgere tutto; poi, diciamolo, ‘prendere per prendere’ sono buoni tutti e il Cesena vuole distinguersi dalla massa per puntare all’obiettivo.
Quell’obiettivo che nessuno osa pronunciare ma che tutti sperano in cuor loro.