Come si dice "Martorano" in inglese?

19.11.2021 21:48 di  Stefano Severi   vedi letture
Come si dice "Martorano" in inglese?
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© foto di Francesco Di Leonforte/TuttoCesena.it

Giornata bollente per il telefono dell'amministratore delegato del Cesena Gianluca Padovani. A scatenare il finimondo un articolo apparto sul Corriere dello Sport - Stadio che preannunciava l'imminente cessione della società ad una cordata con fondi (anche americani). La notizia è poi stata ripresa da un portale afferente al network di Tuttomercatoweb ed è diventata virale in poche ore.

A quel punto il cellulare di Padovani ha iniziato ad accendersi ad intervalli regolari stile luminarie natalizie per telefonate e whatsapp. Tra chi si arrabbiava per la fuga di notizie - dopo i disastri dell'ultima trattativa c'era la consegna del silenzio - tra soci che contestavano la scarsa comunicazione (pochi, per la verità) e tra chi piangeva per non aver potuto dare la notizia in anteprima ("come da noi anticipato") nonostante il ruolo acclarato di partner, le gatte da pelare non sono state poche. E altrettante ne arriveranno da qui a gennaio, quando ovvero è previsto la chiusura della prima fase di questa nuova trattativa.

Padovani è al lavoro con questa nuova cordata - ancora una volta si sa poco o nulla - già da settembre, subito dopo la rottura con gli americani/romani. Giusto il tempo per controllare il non arrivo del bonifico - questa volta la Pec funzionava - e per valutare azioni legali nei confronti dei millantatori a stelle strisce: poi subito al lavoro con il nuovo gruppo. In questi mesi i rappresentanti della cordata sono stati più volta in città e i dettagli dell'operazione sono passati al vaglio delle banche coinvolte in questa operazione intercontinentale: tutto fatto nel massimo riserbo.

È anche per questo che persino i soci della holding hanno ricevuto informazioni parziali, per evitare il gossip di questa estate (che ha creato non pochi malumori all'interno del Cesena stesso). Qualcosa in più è stato necessario rivelare a cavallo tra ottobre e novembre, quando la stragrande maggioranza della holding non era intenzionata a partecipare né all'aumento di capitale di 300mila euro né alla sottoscrizione delle obbligazioni per un totale di 600mila euro.

Questi nuovi investimenti - che al momento sono comunque ancora tutti solo sulla carta - sono possibili solo dietro garanzia di rientro quasi immediato, magari con plusvalenza. E tale ritorno può essere garantito solo da un celere passaggio di proprietà, altrimenti i rischi a cui i soci si sarebbero esposti - ne avevamo parlato in questo articolo - sarebbero stati spropositati rispetto al ritorno economico pressochè nullo.

A fine ottobre, si diceva, la quasi totalità dei soci era contraria a nuovi investimenti straordinari. Si confidava nei ristori per risanare il bilancio passato, da depositare entro il 31 dicembre, e nella vendita di un giovane (Berti o Lepri su tutti) per sistemare quello venturo in caso di permanenza in serie C. Poi la holding ha approvato all'unanimità l'aumento di capitale e l'emissione dei titoli obbligazionari, segnando un cambio di rotta improvviso: qui è arrivata la prima comunicazione relativa ad una imminente cessione.

Ora c'è la parte più difficile, ovvero condurre in porto una trattativa uscita alla luce del sole. Da domani usciranno sempre nuovi dettagli e da oggi Padovani è costretto agli straordinari per evitare il fallimento estivo.