Sarebbe così semplice

Ma non lo è. Non lo è mai. Altrimenti ci risparmieremmo tutti un bel po’ di cazzate... però, a ben pensarci, forse non tiferemmo Cesena
12.12.2022 08:00 di  Gian Piero Travini   vedi letture
Sarebbe così semplice
© foto di Cesena FC

Sarebbe così semplice.

Domenico Toscano potrebbe andare da Manhattan Bob e fargli notare che per ingaggiare l’amico di un amico è scoppiato un casino.
Manhattan Bob potrebbe dire: “Friends, cesenians, countrymen, lend me your ears: finiamo la stagione, poi do uno squillo ad Antonioli e sistemiamo tutto”.
Cristiano Scalabrelli potrebbe fare una conferenza stampa dove chiedere definitivamente scusa per eventuali errori nella stagione 1999-2000, al netto di quali fossero.

Sarebbe così semplice.

Tuttocesena potrebbe evitare di alimentare sempre le polemiche, considerate dalla maggior parte del pubblico gratuite. Atteggiamento che in questi anni ci ha fatto forse perdere una parte di credibilità che avevamo costruito negli anni.
Io potrei evitare di pensare di essere il più puro solo perché quella volta su Lugaresi avevo ragione.
Il compagno Severi potrebbe accettare che adesso ci sono gli americani e che le famiglie Manuzzi e Lelli sono fuori dal Cesena calcio per loro stessa scelta (fino alla prossima volta) e che Tuttocesena non è un medium che si rivolge solo ai fan di chi scrive. Ammesso e non concesso ci siano.

Sarebbe così semplice.

Andare allo stadio, guardare la partita. Incazzarsi se i ragazzi non fanno la prestazione, gioire se si vince, applaudire se ci sono stati sudore, sbatta, borra e rispetto a prescindere dal risultato. Fare i cori contro chi non rende onore al bianconero, far tremare gli stadi per chi si batte fino alla fine per la maglia. Tutte capacità che per qualche strana ragione, i tifosi del Cesena possiedono.
Accettare che ognuno ha il proprio modo di vivere il Cavalluccio e che, nei limiti del rispetto, ha il diritto di viverlo fino in fondo. Accettare che ognuno di noi ha il diritto, sempre nei limiti del rispetto, di scrivere e dire quello che vuole.
E Manhattan Bob potrebbe concedere a Tuttocesena qualche intervista ai tesserati: potrebbe anche aiutare a capirsi reciprocamente, a conoscersi, a rendersi conto che a nostro modo facciamo quanto ci è stato chiesto dal mister a inizio stagione: remare tutti per il meglio. Perché, forse sbaglio, ma credo che anche chi critica – anche sistematicamente – assolva a una funzione indispensabile per chi vuole crescere: creare confronti.

Sarebbe così semplice.

Ma se fosse così semplice, nessuno di noi tiferebbe Cesena.

Mandare via Antonioli è stata una cazzata.
Far giocare titolare alla prima di campionato il figlio del presidente è stata una cazzata.
Prendere Scalabrelli è stata una cazzata.
Ma di cazzate ne abbiamo fatte parecchie anche noi.
E continueremo a farle – o, meglio, scriverle –, perché alla fine giochiamo a fare i giornalisti, ma forse non lo siamo davvero (a parte Flavio), o non lo siamo ancora. Forse siamo dei frustrati e basta.
Però, noi, come i tifosi, come la società, abbiamo il diritto di fare cazzate. Se lo facciamo per passione e per amore del bianconero.

Sarebbe così semplice.
Essere infallibili.
Ma non lo è.

Siamo a -3.
Bisogna aver pazienza.
Noi stiamo lentamente cercando di trovare ogni giorno una dimensione diversa dal leccare costantemente il culo al potente di turno quando è in sella e, allo stesso tempo, più equa di dover criticare a tutti i costi.

Sarebbe così semplice.
Ma non lo è.

Però ci stiamo provando.