Il Cesena e quella pressione che ti sgranocchia il cervello
La scorsa estate, gli Americani, non avrebbero dovuto annunciare a destra e a manca che l’obiettivo del Cesena era quello di vincere il campionato: quel Cavalluccio stravolto dal mercato estivo si sarebbe infatti risparmiato – soprattutto in quelle prime giornate ricche di a-bo-mi-ne-vo-li infortuni, di clamorosi harakiri mediatici e di vergognose Caporetto – un bel po’ di fischi e di critiche. Epperò, signore e signori, non tiriamo fuori la solita pressione. Quella pressione che, ciclicamente, viene riesumata (anche) a Cesena quando le cose vanno male. O vanno ‘solo’ benino’. No, a Cesena non c’è pressione. O meglio, a Cesena non c’è quella pressione soffocante che si respira in altre piazze (anche) del Sud Italia. Quella pressione malata ‘…che – citazione che arriva da un vecchio trainer bianconero di cui non voglio svelare l’identità – non ti fa dormire la notte. Che ti sgranocchia il cervello. Che ti tiene ancorato alla tazza del cesso…’
La pressione, per l’appunto. Premesso che a Cesena il tempo - a stelle e strisce – delle birre offerte alla curva e dei selfie in gradinata pare già una cartolina ingiallita dal tempo (il buon Paolo Cevoli avrebbe sottolineato tale concetto con un bel ‘Ora fatti, non pugnette’) io sono fermamente convinto che – nelle prossime settimane – è proprio a Reggio Emilia che si respirerà tanta pressione. Domandona da un milione di euro: già reduci dal costosissimo fallimento della scorsa stagione (sì, fallimento: perché solo con questo nome si può etichettare l’eliminazione patita dalla super-band di Diana 7 mesi fa ai play-off al cospetto della Feralpi Salò) a Reggio Emilia, in vista di questa volata verso la B per nulla scontata, riusciranno a scacciare gli spettri di un nuovo dispendioso flop? Risposta: forse sì. Ma forse anche no. E se Corazza & friends riescono a rimanere (almeno) in scia agli emiliani sino alla fine…
Oh, sia chiara una cosa: al momento la Reggiana resta la vera favorita per la vittoria finale. Non solo perché in classifica ha 5 punti in più del Cesena. Non solo perché non perde un match dai tempi in cui i Ricchi e Poveri erano ancora in quattro. Non solo perché prende gol con la stessa frequenza con cui l’ormai bollitissimo Luciano Ligabue azzecca un (nuovo) pezzo. Però, new-entry di mercato a parte, nelle prossime settimane occhio anche (o soprattutto) al discorso pressione. Perché come diceva un vecchio trainer bianconero di cui non voglio svelare l’identità ‘I campionati si vincono con le gambe, con il cuore, con il culo, con i favori arbitrali e con la testa. Soprattutto con la testa’. Una certezza: se il granitico Toscano non acciufferà la Serie B entro giugno 2023, Cesena la prossima stagione farà – per tanti, troppi motivi – rima con polveriera. In questa stagione, però, sull’ormai famigerato Fronte Pressione – fidatevi di me – sono messi molto peggio a Reggio Emilia. Ed allora…