Siamo tutti ostaggio dei centri sociali

01.05.2025 17:18 di  Stefano Severi   vedi letture
Siamo tutti ostaggio dei centri sociali

1. Ormai possiamo solo buttarla sul ridere, ripetendo il mantra più in voga tra i maranza cittadini. Passa il Giro d’Italia? Siamo ostaggio dei centri sociali. Piove? Siamo ostaggio dei centri sociali. Questo Cesena è in vacanza da prima di Pasqua? Siamo ostaggio dei centri sociali.

2. A suo modo, il Cesena visto a Mantova ha compiuto un’impresa degna di nota: è riuscito a non segnare alla peggior difesa del campionato. Ma, a ben vedere, ha fatto di meglio: non è proprio sceso in campo.

3. Questa squadra non c’è più con la testa da diverse settimane. I giocatori hanno capito che si andrà verso una rifondazione e hanno semplicemente smesso di impegnarsi.

4. Si potrà discutere a lungo del valore dei singoli, di chi si sia svalutato e chi rivalutato, di chi sia da Serie B e chi da Serie C, ma sono sofismi. Se ci limitassimo a quanto visto in campo in questo 2025, potremmo dire che Shpendi è un attaccante da Serie C esattamente come il gemello.

5. La storia di Stiven lo dimostra: puoi anche essere fortissimo, ma se vieni impiegato nel contesto sbagliato, il tuo valore si azzera o quasi.

6. Prima di fare i processi al direttore sportivo – che ha comunque le sue colpe, a partire dalla farsa D’Aversa – bisogna bussare alla porta di Mignani, primo responsabile di questo scempio finale.

7. Ora, a dispetto dei tanti oracoli che un giorno dicono una cosa e il giorno dopo l’esatto contrario, non sappiamo se il prossimo campionato vedrà le conferme sia di Mignani che di Artico, comunque entrambi sotto contratto. Quello che sarà inevitabile, però, è l’esame degli errori. Capire cosa sia andato storto.

8. E, per favore, basta con la litania del “campionato fantastico”, “sempre in zona play-off”, “sopra il valore della rosa”. Bisogna essere in malafede – o particolarmente ostaggio dei centri sociali – per sostenere simili assurdità.

9. Il finale è off-topic, ma fino a un certo punto. Ormai va di moda fare a gara a fine partita per elemosinare le maglie ai giocatori, per poi rivenderle su Internet e lucrarci sopra. La maglia, che dovrebbe essere trattata come qualcosa di sacro, a differenza di ciò che stanno dimostrando molti giocatori.

10. Anche oggi, su uno dei soliti gruppi social, è comparsa la maglia di Pieraccini usata contro la Salernitana, in vendita a 120 euro. Qui dovrebbe intervenire la società – o almeno il direttore generale Di Taranto: ritirare l’abbonamento a chi vende le maglie e, soprattutto, agli amministratori che approvano i mercanti nel tempio. Che vadano a tifare Rimini. Non sarebbe nemmeno la prima volta.