Mediocrazia

07.03.2021 19:20 di  Stefano Severi   vedi letture
Mediocrazia

1. “Petermann e Capellini insieme: la Sammaurese ha un centrocampo migliore“. Ecco, questa sentenza, che grida vergogna, è il simbolo della “mediocrazia” cesenate: uno sterile e stolto diritto di parola che porta a tacere di fronte ai potenti e ad inferire contro presunti colpevoli.

2. Allora analizziamo questa sconfitta, che brucia molto di più di quella di Fermo, per capire quale sia il problema di una squadra che fino ad una settimana fa sembrava straripante e poi ha collezionato due stop per nulla preventivati.

3. Gli effetti del covid: mezza squadra è finita ko e il recupero, il ritorno alla piena forma fisica, è molto aleatorio e per nulla scontato, almeno in tempi brevi. Viali in conferenza stampa ha spiegato che questa è la sua maggiore incognita: non avere una base atletica e fisica uguale per tutta la rosa. E non avere tempo per porterla coltivare visto il ritmo forsennnato di partite in programma.

4. Russini e Longo hanno entrambi comunicato all’intervallo che erano arrivati a fine corsa: i loro cambi sono purtroppo arrivati nel momento più inopportuno, ovvero quando il Cesena aveva bisogno di allargare il gioco per aggredire ai fianchi la Vis Pesaro.

5. Così non è stato: Di Gennaro poi era fuori per un fastidio muscolare, Zecca era ai box per l’espulsione rimediata in settimana e Viali ha fatto entrare chi aveva a disposizione. E nonostante tutto Capellini il suo a centrocampo lo ha fatto e Caturano aveva propiziato la rete del pareggio di Bortolussi.

6. Poi l’arbitro, per un motivo ancora da chiarire, ha annullato la rete del possibile pareggio. Ma fa parte del gioco: quando in tutta la ripresa tiri in porta una sola volta devi mettere in conto anche il fattore sfortuna. 

7. Petermann, altro grande accusato dai Robenspierre nostrani, per poco non trova un gol incredibile da 30 metri e poi regala ingenuamente la punizione del vantaggio ospite: sono pro e contro di un giocatore che ha vissuto una giornata non esaltante come tutti i suoi compagni di reparto, ovvero Steffè (lontano parente di quello del 2020) e Collocolo.

8. In fin dei conti il Cesena ancora una volta, come nella ripresa con la Virtus Verona, non ha saputo scardinare la doppia linea difensiva ospite ed è finito per piegarsi al contropiede. Ma questa volta le pallottole nel carniere di Viali erano davvero poche.

9. Cosa rimane del bellissimo Cesena pre covid? Tanto, davvero tanto, indipendentemente da come finirà questo campionato. Con Viali giocatori come Zecca e Russini sono arrivati a toccare livelli impensabili un anno fa, Maddaloni ha vissuto settimane di gloria e Favale, dopo un avvio incerto, era diventato uno dei punti di forza di questa squadra. Per non parlare di Bortolussi, spostato al centro dopo l’infortunio di Caturano e letteralmente esploso. 

10. Insomma, pur consapevoli dell’oggettivo momento di difficoltà della squadra, non bisogna dimenticare il grandissimo lavoro fatto – possiamo persino parlare di progetto sportivo – dal duo Viali-Zebi. Continuerà, nonostante tutto, anche nella prossima stagione? Ecco, magari iniziamo a parlare di questo indipendentemente da quello che succederà da qua alla fine.