Sfida delicatissima, il doppio ex Maddaloni: “Cesena è felice. Palermo è più irrequieta”

Palermo è la sua casa, il posto dove è cresciuto. Cesena è la città che l’ha fatto diventare uomo e nella quale vorrebbe tornare. Per Rosario Maddaloni Cesena-Palermo è la partita del cuore. Avviciniamoci con le sue parole al match di domenica al Manuzzi.
Maddaloni, Cesena e Palermo si ritrovano faccia a faccia. Cosa significano per lei queste due piazze?
“Palermo è la mia casa, il luogo dove sono cresciuto, la mia scuola di vita. Cesena è invece il posto dove mi sono sentito realizzato, a mio agio. Gli anni in bianconero sono stati i migliori per me, mi sono innamorato della città a tal punto da pensare di comprare casa e rimanere a viverci. Quando ho subito gli infortuni la gente mi è stata vicina, mi ha coccolato e riempito di affetto. Questo non potrò dimenticarlo mai”.
Nel 2019 firmò per il Cesena da svincolato, proprio dopo la mancata iscrizione dei rosanero…
“Il fallimento del Palermo fu un enorme dispiacere. Speravo di rimanere lì, andare in ritiro e giocarmi le mie carte. Poi però arrivò la chiamata di Modesto che mi volle a Cesena e, come si dice, chiusa una porta si apre un portone. Ero davvero contento. Ricordo come se fosse ieri la prima amichevole con il Milan. Facemmo una grande partita, lo stadio era pieno e c’era grande entusiasmo. Io alla fine feci anche una foto con Piatek, si parlava bene di me. Poi in realtà le cose non andarono benissimo. Modesto fu il esonerato, poi il covid. Poco dopo però, una nuova svolta. L’arrivo di Viali e Zebi, con loro nacque un rapporto straordinario”.
A proposito di Viali. Lo ha sentito dopo l’esonero con la Reggiana?
“Sì, sento tuttora lui e il direttore Zebi. Penso che si risolleverà, è un allenatore che merita anche più della B. Tra i suoi punti di forza c’è il lato umano. È un allenatore che sa parlarti nel bene e nel male, con lui si crea un rapporto vero che dura nel tempo”.
A distanza di anni, che effetto fa vedere Cesena e Palermo nuovamente in cadetteria?
“Mi fa piacere vederle in B, ma il loro livello è più alto. Sono due piazze che meritano la A per tifo, ambiente e organizzazione. Vedo che Cesena è felice e ha vissuto con entusiasmo questa annata, al di là degli ultimi risultati. Palermo è più irrequieta, vorrebbe la A, ma credo che con la società che ha, a breve anche la stessa A le starà stretta”.
Il Cesena è reduce da una cocente battuta d’arresto a Mantova. Il 13 dicembre 2020 invece con Maddaloni in campo in mezzo alla nebbia andò diversamente…
“Be’ fu una bella partita (0-4 il risultato finale, ndr), forse fu proprio la nebbia a farci stare più attenti. Sicuramente è un bel ricordo, ma ne ho tantissimi. I derby in casa con Modena e Reggiana ad esempio, giocati in uno stadio fantastico. E poi, quell’amichevole con il Milan di cui vi parlavo. Per me, passare dal Rende a sfidare il Milan in quell’ambiente, beh è stato come vivere un sogno. Mi sono sentito un calciatore vero”.
Sfogliando il libro dei ricordi, per Maddaloni in Romagna ci sono però anche due gravi infortuni che le hanno frenato la carriera…
“Ho imparato a convogliare al meglio le energie che emergono dalla voglia di rivalsa. Ho intrapreso un percorso con un mental coach e lavoro ascoltando il mio corpo. Ho passato momenti duri, ma sogno di tornare a calcare palcoscenici prestigiosi che penso di meritare. Cesena, Palermo, grandi piazze. Non mi pongo limiti”.
Poi il brusco addio. Nel 2022 il Cesena decise di fare tabula rasa nell’organico a causa dell’esito insoddisfacente dei play-off.
“Ricordo un episodio, a fine stagione facemmo una foto nello spogliatoio e scoppiai a piangere: capii che era finita. C’era tanta gente nuova, era l’ora che andassi via. Fu difficile accettarlo, ma poi ho alzato la testa, la passione va oltre le delusioni e ti spinge a cercare nuovi obiettivi senza porsi limiti. Tornare a Cesena, come ho detto, potrebbe essere una mia aspirazione e non vi nascondo che oggi vedere Ciofi giocare in B da capitano mi riempie di gioia. Lo ha meritato”.
D’altronde anche Bortolussi, Favale e Russini, all’epoca suoi ex compagni al Cesena, hanno da poco festeggiato la promozione in B con il Padova.
“Li ho sentiti tutti e tre. Con Simone Russini ho un rapporto strettissimo e quotidiano, ma anche con gli altri c’è un grande legame. So quanto tengano al calcio, hanno lavorato bene e hanno ottenuto ciò che meritavano. Mi sono congratulato con loro”.
Torniamo all’immediato presente: domani Cesena-Palermo sarà una partita delicata.
“Mi aspetto una bella sfida. Entrambe hanno bisogno di punti e mi auguro che possano chiudere la stagione nel migliore dei modi”.