Turning point Stalingrad

04.02.2023 21:16 di  Stefano Severi   vedi letture
Turning point Stalingrad

1. Appena due giorni fa sono stati celebrati gli 80 anni dalla fine della battaglia di Stalingrado, unanimemente indicate come punto di svolta (turning point per il nostro amico smm) della seconda Guerra mondiale. Siamo di fronte oggi ad un turning point del campionato?

2. Mettiamo subito le cose in chiaro: gli equilibri sono ancora quelli validi fino a ieri, con la Reggiana corazzata e favorita e con Cesena ed Entella nel ruolo di inseguitrici. Però, ed è un avverbio grande come una casa, qualcosa potrebbe essere cambiato a livello mentale.

3. La Reggiana non ha semplicemente perso punti a causa di un pareggio: ha perso dopo una vita e dopo un filotto di risultati stellari e si è riscoperta all’improvviso vulnerabile. Sì, anche loro, i super favoriti, possono perdere.

4. Al contrario il Cesena completa una settimana magica, con nove punti su nove, dieci gol all’attivo in tre gare e nessuno subito. Soprattutto questa squadra sembra che abbia finalmente capito come concretizzare la propria superiorità tecnica: facendo gol e ancora gol.

5. Quante volte (spoiler alert: troppe) a fine partita ci siamo trovati con un pugno di mosche o quasi dopo un incontro dominato in lungo e in largo? Ecco, i giorni della Merla hanno fatto sottintendere che Corazza e compagni abbiano imparato la lezione.

6. Non c’è da esaltarsi perché i punti di distacco dai pixel sono ancora quattro, cioè tanti, e perché un passo falso può ancora capitare. Anzi, verosimilmente ne capiterà più di uno da qui alla fine: come può capitare a noi però capita anche a loro. La Reggiana 2023 non è il Modena 2022, quello per intenderci che segnava anche su rinvio del portiere. Almeno così sembra.

7. Altro motivo per essere positivi: il mercato di riparazione. Toscano ieri in conferenza stampa ha mostrato di non essere propriamente soddisfatto delle operazioni in entrata, soffermandosi sulle caselle rimaste vuote, ma il campo oggi ha detto altro.

8. Le reti di Silvestri e Musacchio sono infatti un altro segno che potrebbe indicare che il Cesena ha raggiunto il turning point. Quando a gennaio arriva gente in grado di fare gol e decidere le partite significa che tutti hanno lavorato bene, dall’allenatore al direttore sportivo.

9. Promossi quindi Toscano e Stefanelli (e il loro maresciallo Agostini)? No, è ancora presto, troppo presto per tirare le somme. Però questo 2023 che ha visto il Cesena quasi solo vincere (al netto di quel problemino coi portieri che ci è costato due punti contro la Fermana e di cui preferirei non parlare oggi) è un buon inizio di quadrimestre.

10. Per una volta basta così, parliamo quasi esclusivamente di cose belle, in fondo ce lo meritiamo. Con una piccola postilla. Oggi nel Siena, lo avrete notato, è entrato Elia Petrelli. Talento cristallino, forse il migliore uscito negli ultimi dieci anni dal vivaio bianconero. Ceduto prematuramente dalla dirigenza Lugaresi per fare cassa, si è poi sportivamente dissolto alla Juventus. Le sirene del grande calcio lo hanno tradito e a Cesena nessuno ha saputo, o voluto, proteggerlo. Per fortuna queste cose nel Cesena Fc con i vecchi soci non sono mai avvenute e noi tutti oggi, compresi gli americani, ci siamo potuti godere quella meraviglia di Stiven Shpendi.