Le carte di Michelone da Gatteo

La nostra libertà è incompleta senza quella dei Palestinesi. Nelson Mandela
14.01.2024 23:16 di  Stefano Severi   vedi letture
Le carte di Michelone da Gatteo

1. Impossibile sapere se per la formazione di stasera Toscano si sia basato maggiormente sul proprio istinto, sulle carte di Michelone da Gatteo o sulle previsioni di una qualche chiromante: resta l’impressione di un undici iniziale fortemente subottimale rispetto alle potenzialità del Cesena.

2. La Spal di Leonardo Colucci è una squadra che ha paura, ha mostrato di avere paura e di meritare la posizione in classifica che occupa. E non ha mai tirato in porta. Però stasera anche il Cesena, insolitamente, ha avuto paura. Troppa paura.

3. Non si potrà sempre vincere, si dirà. Vero ed altrettanto vero è che il punto guadagnato sulla Torres è importantissimo, sia a livello psicologico che matematico. Ora abbiamo in pratica una partita di vantaggio sulla nostra rivale.

4. Assodato tutto questo, siamo sicuri che stasera abbiamo preso il massimo che c’era da prendere? Come a Gubbio, ad esempio, dove il pareggio valse una vittoria, in rimonta, in un campo infame e con l’uomo in meno.

5. Probabilmente no, anche se non esisterà mai la controprova. Stasera avevamo un solo grande problema: l’assenza di Prestia che stasera ha dimostrato perché è stato fondamentale accontentarlo con il rinnovo di contratto.

6. Senza Prestia dietro tutta la squadra (una sola eccezione: De Rosa) si è trovata con il pallone che scottava tra i piedi. Non si è vista la solita costruzione dal basso, non c’è stata la solita manovra avvolgente sulle fasce, non si è fatto il solito possesso palla. 

7. Senza questi ultimi tre elementi il Cesena diventa una squadra qualunque: prevedibile, lenta, noiosa.

8. Non è servito nemmeno mandare in campo nel finale i bad boys: con Saber e Varone al fianco di De Rose eravamo pronti sia per gli scontri in campo che per quelli in strada, anche se di questi noi non ne parliamo. Ma non è servito.

9. Poi c’è Ogunseye che meriterebbe un discorso a parte. O Toscano lo mette seriamente a lavorare durante la settimana a Villa Silvia, su e giù per i gradoni, a correre attorno al campo, ad acquisire una condizione fisica perlomeno accettabile, o meglio che torni a Foggia.

10. Adesso palla alla società per trasferire i tifosi della Curva Mare contro il Pontedera in altri settori. “Non è possibile” e “Il sistema non lo permette” sono due prese in giro che nessuno dovrebbe essere disposto ad accettare.