Gli auguri di Maurizio Lauro: “Cesena ora prenditi la B. Toscano pensavo arrivasse agevolmente in A…”

Lauro spera che il Cesena torni presto in cadetteria, dopo averla affrontato per la prima volta in una gara ufficiale da allenatore.
25.04.2023 16:10 di Simone Donati   vedi letture
Gli auguri di Maurizio Lauro: “Cesena ora prenditi la B. Toscano pensavo arrivasse agevolmente in A…”

Maurizio Lauro, 350 presenze tra i professionisti (di cui 50 in Serie A con il Cavalluccio stampato sul petto), 6 anni in riviera romagnola per il granitico ex difensore e 4 gol in carriera (di cui 2 segnati proprio contro il Cesena). Basterebbero questi numeri come carta d’identità di un giocatore che tutto il popolo bianconero ricorda con affetto e gioia, ma non è ‘solo’ questo: è un allenatore emergente che, se prima è stato capace di raggiungere la Serie D con il Castelfidardo e di salvare il Mantova in Serie C (stagione 2021-2022), ora sta provando a salvare l’Alessandria, passando per i play-out.

Mister Lauro, partiamo dalla partita. Nel primo tempo il Cesena ha avuto tante occasioni che non è riuscito a sfruttare, ma all’ultimo secondo Lamesta ha sprecato una ghiotta chance. Cos’è mancato all’Alessandria per portare punti a casa?
“Sicuramente nel primo tempo il Cesena ha fatto molto meglio di noi, soprattutto nella prima mezz’ora ci hanno messo in grossa difficoltà. Comunque anche noi abbiamo avuto un paio di buone occasioni, con Lamesta nel primo tempo e Sylla nel secondo. Ci è mancata attenzione sul gol preso, perché eravamo in superiorità numerica ed abbiamo preso gol da una rimessa laterale… secondo me abbiamo avuto un calo di concentrazione perché avevamo un uomo in più e non ci aspettavamo di prendere gol. Insomma, un attimo di rilassamento che, contro una squadra come il Cesena, non ti puoi concedere, perché ha dei giocatori che sono in grado di farti gol sempre”.

Qual è stata la più grande difficoltà di subentrare come allenatore di una squadra che lotta per la salvezza?
“In primis l’aspetto psicologico della squadra oltre che, per il tipo di allenatore che sono, ci vuole un po’ di tempo per far capire il mio modo di voler fare calcio, sia con la palla che senza. All’inizio c’è voluto tempo, però i ragazzi mentalmente erano un pochino in difficoltà per la situazione di classifica e per le pressioni di una piazza importante come quella di Alessandria”.

Quali sono le differenze tra affrontare un play-off e un play-out così come quelli regolamentati dalla Serie C?
“Sicuramente è più bello e più facile giocare i play-off, perché le pressioni sono superiori per chi lotta per la salvezza rispetto alla maggior parte di squadre che affrontano i play-off che prendono per buono tutto quello che viene. Noi avremo il vantaggio di avere due risultati su tre a disposizione, ma è un aspetto che vai a vedere più alla gara di ritorno che all’andata”.

Quante probabilità ha il Cesena di vincere i play-off?
“La posizione di partenza ottenuta dai bianconeri aiuta: avrai un bel vantaggio per il primo turno, perché arrivare secondo ti consente di partire dai quarti e avere due risultati su tre… però è chiaro che non sarà facile: sperando che non rinviino play-off e play-out, così come si sta paventando in queste ore, probabilmente sarai più fermo delle altre perché non giochi partite ufficiali. Penso che il Cesena lotterà per vincere i play-off con alcune squadre, ad esempio Crotone, Pordenone e Vicenza. Anche l’Entella comunque ha fatto gli stessi punti del Cesena ed è una squadra importante. Poi ci sono le outsider: penso a Pescara e Foggia, che sono piazze calde e importanti che arrivano bene ai play-off e sono squadre molto pericolose”.

Se dovesse fare un nome, di quale giocatore priverebbe il Cesena?
“Secondo me Stiven Shpendi è un giocatore importante, ma anche Cristian è forte, che si è visto un po’ meno ma, ultimamente, anche lui si sta ritagliando il suo spazio e sta facendo molto bene. Obiettivamente sono due ragazzi che, per l’età che hanno, sono veramente interessanti”.

Lei ha avuto Toscano come allenatore una decina di anni fa: il suo modo di giocare è rimasto lo stesso o è cambiato qualcosa?
“Secondo me il mister qualcosina ha cambiato a livello difensivo ed è cresciuto grazie all’esperienza: quando l’ho avuto io era all’inizio della sua carriera e aveva già vinto un campionato di Serie C… onestamente, pensavo potesse arrivare anche in Serie A abbastanza presto ed agevolmente, poi purtroppo ha avuto qualche stop che ci sta in una carriera da allenatore. Adesso, avendo più anni di carriera alle spalle, certe situazioni le legge e le capisce meglio”.

Cos’è mancato al Cesena per vincere il campionato?
“Secondo me l’unico problema è stato lo scontro diretto perso in casa contro la Reggiana o meglio, non tanto nella sconfitta che ci può stare, ma nelle partite successive, in cui mi sembra che la squadra abbia avuto un calo mentale e non le ha affrontate bene: se le avesse disputate come ha disputato le partite prima della Reggiana, probabilmente avrebbe vinto il campionato, perché poi anche la Reggiana dopo quella partita ha tentennato e mancavano ancora undici partite…”

Cosa trasmette l’atmosfera del Manuzzi nelle serate calde come la disputa di un turno play-off?
“Il fattore campo a Cesena è importante, è un valore aggiunto che ti spinge a dare qualcosa in più… giocare il ritorno dei quarti di finale in casa sicuramente è un vantaggio”.

Qual è la partita vinta in bianconero che ricorda con maggiore affetto?
“Ovviamente la partita di Piacenza che sancì la promozione in A, oppure la vittoria di Brescia per 0-1 , dove fui abbastanza protagonista con un assist a Greco, ma anche la vittoria a Lecce grazie alla doppietta di Malonga… sono state le tre partite più belle importanti di quell’annata”.

Il Cesena o l’allenatore Maurizio Lauro: chi arriverà prima in Serie B?
“Penso e mi auguro che sia il Cesena ad arrivare prima in cadetteria: credo che se lo meriti, perché comunque ha fatto 79 punti e sono davvero tanti ed è un peccato… è strano che una squadra che, con la miglior difesa ed il miglior attacco, non vinca il campionato. Sicuramente ha lasciato qualcosa per strada nelle prime partite: ad esempio, io vidi al Cesena a Fermo, dove perse 2 a 0, e si vedeva che era una squadra che non aveva ancora assimilato tutti i meccanismi dell’allenatore. Invece nel girone di ritorno ha ingranato e l’unico problema è stato il post sconfitta con la Reggiana, che forse è stata caricata troppo”.