L’ambizioso Brambilla: “L’obiettivo è la B! Ho rifiutato il Padova per venire a Cesena”

Il giovane centrocampista giunto a titolo definitivo dal Milan ammette di aver scelto il Cavalluccio per salire immediatamente di categoria.
17.12.2021 17:00 di Giacomo Giunchi   vedi letture
L’ambizioso Brambilla: “L’obiettivo è la B! Ho rifiutato il Padova per venire a Cesena”
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© foto di Francesco Di Leonforte/TuttoCesena.it

Dopo una carriera giovanile trascorsa unicamente al Milan, in estate è diventato a tutti gli effetti un giocatore del Cesena. Stiamo parlando ovviamente di Alessio Brambilla, che in quest’ultima intervista del 2021 all’interno degli spogliatoi del Cavalluccio ha affrontato parecchi argomenti. Temi che vanno dal rifiuto estivo a Padova e Leganes in favore dei colori bianconeri al suo ruolo ancora non da protagonista in questa prima parte di stagione.

Brambilla, innanzitutto come va l’infortunio? Riusciremo a rivederla in campo solo nel 2022?
“Il recupero sta procedendo bene, adesso devo andare a fare un’ecografia di controllo e poi sapremo meglio il risultato. Potrei rientrare a breve”.

Quindi la sua presenza contro il Siena è da escludere. C’è qualche speranza invece per la trasferta di Gubbio?
“Se non è nulla di grave posso già rientrare da questa settimana. Poi sì, effettivamente mancano solo due partite prima dello stop, nel giro di una settimana tra l’altro… Vedremo (sarà valutato se possa prendere parte o meno al viaggio in Umbria, ndr).

Lei è di Vimercate ma sin da piccolo ha militato nelle giovanili del Milan. Faceva il “pendolare” oppure si era trasferito a Milano?
“Io abito a Vimercate, a circa un’ora da Milanello. Facevo sempre avanti e indietro, accompagnato dai miei genitori o dall’autobus. Sotto quel punto di vista sono stato fortunato ad essere sempre vicino a casa”.

Quindi ciò non ha influito particolarmente sulla sua infanzia?
“No, perché andavo a scuola a Monza, e avevo tutti gli amici sia lì che al calcio. Alla mattina andavo a scuola, al pomeriggio al campo e alla sera potevo farmi un giro in paese con i miei amici”.

Al Milan lei è stato provato anche come difensore centrale. Scelta dettata unicamente dalle assenze?
“Ho disputato solo qualche partita in mezzo alla difesa, durante una sola annata perché eravamo a corto di giocatori, non c’era letteralmente nessuno disponibile. Quindi hanno provato a mettermi in quel ruolo, ma solo per defezioni dettate da infortuni e squalifiche”.

Come si è trovato in quel ruolo?
“Non è un ruolo in cui mi ci vedo molto, sono nettamente più un centrocampista rispetto che un difensore centrale”.

Chissà… magari un regista difensivo alla Bonucci…
“No dai… (ride, ndr), in difesa non mi ci vedo”.

Nella primavera del Milan lei era il capitano. Ciò l’ha aiutata a responsabilizzarsi?
“Essere capitano di una squadra di sicuro porta ad avere più responsabilità. Devi essere sempre propositivo e d’esempio sia dentro che fuori dal campo. Devi cercare di aiutare tutti e nei momenti di difficoltà metterci la faccia ed essere sempre il primo ad affrontare sia i momenti belli che quelli brutti. Quindi sì, mi ha decisamente responsabilizzato, mi ha fatto crescere”.

Come giudica in generale la sua esperienza, ormai conclusa, al Milan? Quali sono i principali aspetti positivi e negativi?
“Io ho fatto tutto il settore giovanile nel Milan da quando avevo otto anni, quindi, magari un elemento negativo può essere quello che ho vissuto solo la realtà rossonera fino alla scorsa stagione. Gli aspetti positivi invece sono soprattutto quelli legati alla crescita. Al Milan sono cresciuto sia dentro che fuori dal campo e ovviamente di anno in anno sono migliorato sotto il punto di vista tecnico”.

Come mai considera negativo essere rimasto sempre e solo al Milan? Per molti giocatori ciò sarebbe un sogno…
“Non intendevo ‘negativo’, anche perché tifo Milan sin da bambino. Però magari se si cambiasse più spesso aria, uno riuscirebbe a fare più esperienze e vedere diverse realtà, confrontandosi e crescendo di più. Potrebbe essere l’unico aspetto se vogliamo chiamarlo ‘negativo’, anche se ciò non ha mai influito nella mia crescita, anzi”.

La scorsa stagione al Milan si sarebbe aspettato qualche chiamata in prima squadra, come ad esempio è successo al suo compagno Tonin?
“Ovviamente fa piacere andare in panchina ed essere convocato nella prima squadra del Milan. Non è successo, però io ho sempre cercato di lavorare bene e di farmi sempre trovare pronto. Sono contento per Riccardo”.

Quest’estate ha scelto di non rinnovare il contratto con il Milan. Lei è stato deluso dal loro comportamento?
“Alla fine si sono prese strade diverse; loro avevano la loro idea e io avevo la mia, ma ora sono contentissimo di essere del Cesena ed essere arrivato tra i grandi, cercando di dire la mia anche qua”.

In estate poi appunto è arrivata la chiamata del Cesena. Aveva anche altre offerte? So per certo di Padova e Leganes; me le può confermare?
“Sì, c’era stato l’interessamento di queste due squadre, però il Cesena come società e come ambiente mi è subito balzato all’occhio e ho sfruttato l’occasione di venire qua. Non ci ho pensato due volte, soprattutto per l’atmosfera che si respira fuori dal campo: è caldissima”.

In questa sua prima parte di campionato ha collezionato 5 presenze (130 minuti in totale). Cosa pensa sia andato storto e le abbia impedito di svolgere un ruolo da titolare?
“All’inizio quando arrivi nel mondo dei grandi è sempre difficile, poi sono anche stato sfortunato con i due infortuni rimediati, incluso questo. Cerco sempre di essere pronto, se il mister mi chiamerà in causa ci sarò. Aspetto il mio momento con grande voglia”.

Ha ancora la speranza di potersi affermare come un titolare al Cesena in questa stagione?
“La stagione è ancora lunga e penso che in futuro riuscirò a dir la mia, sperando di star bene fisicamente e di non farmi male ancora (ride, ndr).

Uno degli squilli positivi della sua stagione è stato il gol contro il Teramo. Cosa ha provato in quell’istante, al primo gol tra i professionisti?
“Era la prima partita da titolare in campionato e sono riuscito pure a fare gol; meglio di così non poteva di certo andare, dato che abbiamo anche vinto. Ero contentissimo, è stata un’emozione unica, avendo anche segnato sotto la curva dei nostri tifosi”.

Passando alle sue caratteristiche, in cosa pensa di eccellere e in quali pensa invece di avere ancora ampi margini di miglioramento?
“Come caratteristiche principali ritengo di avere tecnica e visione di gioco; devo migliorare sicuramente in fase difensiva, devo essere più aggressivo”.

Lei adesso è di fatto un giocatore di proprietà del Cesena (scadenza 2022 con opzione di rinnovo da parte della società per altri due anni). Il suo futuro ad oggi lo vede già in bianconero oppure è ancora presto per parlarne?
“Io penso al presente. Sono ancora giovane e non ho praticamente ancora iniziato a giocare. Adesso sono un giocatore del Cesena; quest’anno punteremo ad andare in Serie B o comunque cercheremo di avvicinarci il più possibile a questo obiettivo, poi l’anno prossimo vedremo”.

Lei è tra i pochi giocatori che mi dice che l’obiettivo è andare in Serie B. Vedo che ha già le idee chiare…
“Siamo partiti che nessuno ci dava favoriti per la Serie B, ma quello neanche ora. Però sappiamo che noi possiamo dire la nostra, ovviamente con cautela e senza esagerare con le parole. Noi però come gruppo sappiamo che possiamo raggiungere questo grande obiettivo”.

All’interno del gruppo squadra chi le sta dando più consigli o da chi comunque sta imparando maggiormente? Avere due esperti come Rigoni e Missiroli nello spogliatoio in C non è da tutti…
“Sono tutti bravissimi ragazzi sia dentro che fuori dal campo. Cercano tutti di aiutarti, soprattutto magari a noi giovani. A centrocampo sono quasi tutti giocatori di esperienza e cercano di aiutarti tecnicamente e anche tatticamente. Mi sto trovando bene con tutti”.

Con Viali invece come si sta trovando? Che indicazioni le dà il mister?
“Viali è un allenatore che si addice molto al mio stile di gioco, perché appunto, rispetto alle altre squadre di Serie C siamo una squadra che gioca molto bene il calcio e quindi mi trovo molto bene con lui sia dentro che fuori dal campo”.