In prestito dal Milan ma non vuol scappare, Tonin: “Mi sto godendo Cesena! Il gol sotto la mare? Indescrivibile!”

In vista dell’assenza di Sasà Caturano contro l’Aquila Montevarchi, il ‘diavoletto’ in prestito dal Milan è pronto a tornare titolare in attacco.
03.12.2021 17:00 di  Giacomo Giunchi   vedi letture
In prestito dal Milan ma non vuol scappare, Tonin: “Mi sto godendo Cesena! Il gol sotto la mare? Indescrivibile!”
© foto di Francesco Di Leonforte

Ha vent’anni, è un attaccante, è vicentino e in questa stagione con il Cesena è già andato a segno. Stiamo parlando ovviamente di Riccardo Tonin, giocatore di proprietà del Milan che con tutta probabilità, a causa dell’assenza di capitan Caturano, domenica giocherà titolare contro il Montevarchi. Sarà pronto per l’occasione il classe 2001? Tonin ha risposto a questa e a molte altre domande legate al Milan e al Cavalluccio in questa succulenta intervista.

Tonin, il suo cartellino è di proprietà del Milan, club in cui è approdato a soli quattordici anni. Cosa ha significato questo importante passaggio per lei?
“È stata una soddisfazione enorme che mai avrei immaginato nella mia vita. Prima giocavo nel Trissino, nella squadra del mio paese. È stato uno sbalzo enorme. I primi mesi non sono stati facili: dover andare via di casa, dagli amici e dalla famiglia a quell’età non è affatto facile. Ma da questo punto di vista il Milan è una società top, comunque avevo molti tutor che mi seguivano e che presto sono diventati la mia seconda famiglia. Ho fatto tutto il percorso delle scuole superiori a Milano”.

Lei è anche tifoso del Milan o simpatizza per un altro club?
“No, da piccolo simpatizzavo per la Juventus, poi ovviamente giocando al Milan mi ha portato anche a simpatizzare per i colori rossoneri”.

Nel 2021 è andato in panchina a Firenze e a Manchester con la prima squadra rossonera. Aveva dentro di sé la speranza di un esordio da sogno?
“Il pensiero, o per meglio dire il sogno, ovviamente c’era. La volta che ci sono andato più vicino è stato al ritorno contro lo United a San Siro, perché dovevamo recuperare il risultato ed eravamo decimati davanti. Mi sono scaldato per la maggior parte del secondo tempo, però purtroppo alla fine non sono entrato”.

Al Diavolo ha avuto contatti particolari con dei giocatori della prima squadra?
“Ho avuto la possibilità, l’anno scorso ma anche quelli precedenti, di allenarmi spessissimo assieme a loro. Addirittura dopo il lockdown ero con loro in pianta stabile. Sono sicuramente dei fenomeni, però anche come persone, pure lo stesso Ibrahimovic, sono veramente d’oro. Hanno sempre aiutato noi giovani, soprattutto proprio Ibra, che in campo è il primo a pretendere il 100%, ma poi è il primo ad aiutarti, spronarti, darti consigli”.

Ibra è come sembra anche fuori dalle telecamere? 
“In campo chiede sempre il massimo, ma fuori ride e scherza”.

Tra l’altro in questi giorni è uscito il suo ultimo libro, che ha già fatto infuriare a destra e a manca…
“Sì, dei gran polveroni, come suo solito (ride, ndr).

Nell’ultima stagione al Milan lei non ha avuto molta confidenza con la porta avversaria. A cosa è dovuto questo rendimento a suo parere? 
“Ho giocato da prima punta e da esterno. È stato un anno complicato a livello personale per tanti motivi; per via della pubalgia sono stato per molto tempo fermo. Appena stavo bene mi tornava il male ed era sempre difficile entrare in forma o avere ritmo partita. È chiaro che per un attaccante è importante fare gol, l’anno scorso sicuramente ciò mi è mancato”.

Quando in estate l’ha chiamata il Cesena cos’ha pensato? Aveva anche altre offerte?
“Fortunatamente avevo anche altre offerte, però sin da subito, quando ho saputo della possibilità di venire qui a Cesena non ho pensato ad altro, infatti si è concretizzato tutto in pochi giorni e sono riuscito subito a partire in ritiro con il Cesena. Ciò mi ha aiutato molto”.

Con il Cavalluccio ha anche segnato il suo primo gol tra i professionisti, in casa contro il Pontedera. Che emozioni ha provato a segnare il suo primo gol sotto la Curva Mare? 
“È stata veramente un’emozione che non si può descrivere, anche perché coincideva proprio con il giorno del ritorno della Curva Mare. Sono degli attimi in cui ti passa tutto davanti e dici: ‘Cavolo, ne vale la pena fare tutti questi sacrifici’”.

In quell’occasione ha esultato con il saluto militare alla bandierina. Leggevo che è una ‘dedica agli alpini’, ce lo conferma?
“Sì, più che altro la mia famiglia fa parte degli alpini da sempre, e sin dai primi anni al Milan ho esultato così”.

Cosa vi ha detto il mister al termine della scorsa partita persa contro l’Entella? A suo parere cos’è mancato a Chiavari? 
“È stata una brutta sconfitta che però non deve rovinare tutto il percorso fatto e soprattutto non deve rovinare il cammino che faremo di qui in avanti. Dev’essere solo un incidente di percorso. Già da questa domenica dovremo dimostrare che è così, rifacendoci e portando a casa il risultato contro il Montevarchi. Sulla carta sicuramente non era una partita facile, ma anzi, da vertici della classifica, anche per questo ci dispiace di non aver portato a casa nemmeno un punto”.

È stata un po’ la classica ‘giornata no’…
“Sì, infatti è difficile trovare un vero e proprio motivo di questa sconfitta. Sono stati tanti piccoli motivi che hanno portato a ciò. Ma già da questa settimana stiamo lavorando per riscattarci subito”.

Contro il Montevarchi, Caturano non sarà disponibile per infortunio e con tutta probabilità sarà lei a tornare titolare. Il mister le ha già dato delle indicazioni particolari? Lei è pronto per questa chiamata? 
“In primis dispiace per l’infortunio di Sasà, che per noi è un giocatore molto importante. Io penso di aver dimostrato che quando vengo chiamato in causa mi faccio sempre trovare pronto, fornendo il mio contributo. Se ci sarà la possibilità questa domenica sicuramente sarò pronto e darò il meglio di me stesso, come sempre”.

La scorsa stagione il Cesena ha avuto dei precedenti non tanto felici con dei giocatori in prestito dal Milan (Sala e Capanni). Lei invece sembra entusiasta di questa avventura in Romagna; questa prima stagione tra i professionisti la sta soddisfacendo?
“Come ho detto prima appena ho saputo che c’era la possibilità di venire a Cesena non ho avuto dubbi, anche perché è una maglia importante e penso che se per un giovane è importante giocare, qui sono sono stato accontentato. In più una piazza come Cesena sicuramente ti aiuta e ti fa migliorare molto di più rispetto ad un’altra piazza meno importante o con molta meno storia. Di certo non posso lamentarmi, sono sicuro e ancora di più convinto di questa mia scelta. Non potevo chiedere di meglio per il mio primo anno tra i professionisti”.

Che poi per un giovane il discorso varia. C’è chi preferirebbe giocare al Renate rispetto che al Cesena per un discorso di diverse pressioni…
“Sì, esatto. Quello dipende ovviamente da persona a persona, da come uno gestisce le pressione. Ma io, da amante delle sfide, la pressione che mi dà Cesena mi carica, so che mi fa migliorare molto rispetto a piazze con meno pressioni”.

Lei ha solo vent’anni. Dove pensa di avere i più grandi margini di miglioramento? Pensa anche di poter anche cambiare ruolo con il tempo o si vede ben posizionato in attacco? 
“Penso che fortunatamente ho delle caratteristiche che si possono adattare a più ruoli. Questa è una cosa che mi aiuta molto, perché è importante saper giocare in più ruoli. Una caratteristica in cui devo migliorare penso che sia il tiro in porta. Lavoro ogni giorno per perfezionarmi e per fare il meglio possibile per il Cesena”.

Un po’ Cutrone un po’ Raspadori… Gradisce questi paragoni?
“I paragoni vanno sempre presi con le pinze secondo me, poi comunque ci sono sempre dei giocatori a cui ti ispiri e da cui prendi spunto. Sicuramente sia Cutrone che Raspadori sono due giocatori importanti, mi fa piacere ricordarli. Il mio obiettivo è arrivare sicuramente al loro livello”.

Lei come affronta la vita in questo particolare periodo di pandemia a Cesena, non essendo del posto?
“Innanzi tutto sono stato fortunato a venire a Cesena quest’anno, dato che la situazione è migliorata nettamente rispetto allo scorso anno, quindi ho la possibilità di vivere anche Cesena come città ed è veramente bellissima. La maggior parte del tempo lo passo con il mio cane, un pastore australiano. Mi piace andare a passeggiare e girare nei parchi con lui”

Parlando di musica, so che il suo artista preferito è Ultimo. Lo ascolta anche nel prepartita o lì preferisce altri artisti come ad esempio Blanco?
“Ultimo è quello che ho ascoltato di più quest’anno, però nel pre-partita prediligo altri generi un po’ più carichi. Lo stesso Blanco può andare bene”.