Cesena U15, altro tricolore! Manuzzi: "Triplete come Mourinho".
“Triplete, abbiamo fatto triplete, mi sento un po’ come il Mourinho della situazione”. Aurelio Manuzzi, fino a qualche mese fa numero uno del settore giovanile del Cesena Fc, è raggiante al termine della vittoria del Cesena Under 15 per 1-0 ai danni del Bari che consegna ai bianconeri l’ennesimo scudetto di serie C di stagione. Il successo arriva dopo gli analoghi titoli di categoria di Primavera 2 (vittoria del girone e Supercoppa) e Under 17. Ecco, ad essere precisi i trofei della Primavera sarebbero 2, quindi si potrebbe parlare di poker: quattro successi a soli quattro anni dal fallimento. Qualcosa di straordinario che la vecchia dirigenza ha costruito con pazienza a grande pianificazione e che finalmente ha dato i primi frutti.
Manuzzi, come è possibile che in così poco tempo il Cesena si sia già imposto ai vertici della serie C come settore giovanile?
Semplicemente le grandi squadre quattro anni fa ci hanno portato via i ragazzi che erano già pronti tecnicamente e hanno lasciato quelli che sono esplosi dopo. Questi elementi sono rimasti con noi in virtù della nostra storia e tradizione e hanno avuto modo di crescere gradualmente e di esplodere. La crescita graduale è stata il nostro segreto e, al tempo stesso, era sempre l’obiettivo di tutto il settore giovanile. Faccio i complimenti a Davor, (Jozic, ndr) a Matteo (Marani, ndr) e a tutti gli allenatori perché lasciamo oggi alla nuova società una dote importante. Anche stasera a Fermo abbiamo giocato da Cesena, senza mai buttare via la palla, e i risultati ci hanno dato ragione.
Cosa sarà di questi ragazzi nel futuro ora che voi non ci siete più?
Stasera qui a Fermo finisce di fatto il mio interesse diretto nel settore giovanile bianconero ma, pur essendo consapevole delle tante dinamiche da considerare, penso che l’Under 18 sia assolutamente da allestire. L’attuale U17 è formata da ragazzi forti ma non ancora pronti per la Primavera 1: questi ragazzi vanno lasciati crescere perché sicuramente verrà il loro momento. Per i vecchi soci la rinascita del settore giovanile era l’obiettivo primario (la spesa era di circa 500mila euro annui, ndr) e in prima persona mi sono spesso battuto in consiglio per ottenere tutto quello che ci mancava. Una volta un preparatore atletico in più, sempre su consiglio di Jozic, una volta uno psicologo e così via. Dopo quattro anni siamo migliorati tantissimo anche se certamente c’è ancora spazio per crescere.
In chiusura, cosa le resta di questa esperienza?
Sono entrato in serie D da semplice socio, senza deleghe specifiche. Poi mi sono prestato al calcio anima e corpo ma nonostante tutto ho ricevuto tante critiche, alcune ingenerose. Penso a quella secondo la quale avrei deciso di scegliere Satalino in porta con Modesto al posto di Agliardi: quella decisione fu presa dal direttore sportivo, da Lorenzo Lelli e da tutto il Consiglio. Venir attaccato su Satalino mi ha fatto molto male.