La Lanterna #6 | Styles Clash: fate silenzio!

“The House that Curva Mare built”
22.10.2020 12:30 di  Bruno Rosati   vedi letture
La Lanterna #6 | Styles Clash: fate silenzio!

Seppur con oltre dieci mesi di ritardo, il Cesena fa quello che avrebbe dovuto fare nello scorso dicembre contro il Fano. Quasi come se si volesse seguire lo stesso copione a parti invertite, questa volta è il Cavalluccio a portarsi in vantaggio dopo una manciata di minuti. E pure il raddoppio arriva nell’immediato, anzi prima della mezz’ora si conduce già per 3 a 0. In una ripresa dove i bianconeri non rischiano alcunché, malgrado si centellinino le energie in vista dei prossimi impegni e in difesa si balli più del dovuto, l’unico episodio ad andare a referto è l’espulsione di Said. Quasi a voler compensare il rosso elargito ai danni di Brunetti che diede il via alla grande serata di Barbuti e compagni.
Non arriva la quarta rete ma è solo un dettaglio. In fin dei conti c’è la traversa scheggiata dal fendente di Longo. C’è la prima vittoria interna di mister Viali che coincide con il primo successo casalingo del 2020. C’è la prima gara dell’anno solare terminata a porta inviolata. C’è una classifica che accenna un minimo sorriso. C’è la differenza reti che finalmente è positiva. C’è la più larga vittoria del Cesena dal suo ritorno fra i professionisti, un aspetto non certo da sottovalutare. Una serata perfetta, no?

Ebbene no. Non è stata una serata perfetta. C’è stata qualche nota stonata. E non stiamo parlando del maldestro infortunio occorso al povero Satalino, sperando si rimetta al più presto. Questa volta, ‘nota stonata’ non è solo la classica dicitura usata come figura retorica per indicare qualcosa che non è andato per il verso giusto. Ci sono state note stonate anche in senso strettamente letterale nell’arco dei novanta minuti più recupero di Cesena-Fano. Si tratta dei canti provenienti dalla gradinata, una mesta imitazione di quel che è solita proporre la Curva Mare.
I tanti gruppi che costituiscono il tifo organizzato a seguito del Cesena sono giunti nelle scorse settimane ad una netta presa di posizione. Una scelta difficile, pure dolorosa se vogliamo: non rientreranno all’interno dello stadio ad assistere alle partite sino a quando non ci saranno le condizioni per cui tutto il pubblico cesenate possa accedere in totale sicurezza. Non esistono tifosi di serie A ed altri di serie B. Un concetto molto chiaro, che va a salvaguardare la passione di ciascuno, culminato nella frase riassuntiva “o tutti o nessuno”.

Da questa presa di posizione, ognuno può legittimamente dissentire se lo ritiene. Capiamo bene che ‘si soffra’ nel dover stare forzatamente lontano dal Manuzzi, nel doversi adattare al servizio deficitario fornito da ElevenSports. Ma chi decide di entrare, accaparrandosi uno dei pochi biglietti a disposizione, lo faccia nel rispetto anche di chi è rimasto fuori.
A chi non piace cantare a squarciagola Romagna Mia? È chiaro che ci manchi a tutti. Ricordiamoci sempre che, in condizioni normali, quelle due ore di svago e convivialità tutte piene di coreografie, slogan e cori sono un gentile omaggio che i gruppi della Curva Mare ci fanno, impiegando il proprio tempo per predisporre e allestire il tutto.
Sì, sembrerà una sciocchezza ma le cose stanno così: organizzarsi con striscioni e luci, lanciare i cori che hanno scritto pagine di storia del Cesena o inventarne di nuovi, garantire un comodo viaggio in pullman quando si va in trasferta sono tutte attività che richiedono un’enorme mole di lavoro e di tempo.

Vedere quella sbilenca sciarpata e il vano tentativo della gradinata di coinvolgere la tribuna nel celebre coro a rispondere è stato di una tristezza infinita. Nessuno vi impone di restare a casa se la vostra voglia di Cavalluccio è irrefrenabile. Ma non provate a sostituirvi alla Curva Mare. In primo luogo perché non ne siete in grado. E secondariamente perché è oltraggioso nei confronti di chi, per non escludere o lasciare indietro qualcuno, sceglie di patire e rimanere fuori.
La prossima volta fateci (e fatevi) un favore: restate in silenzio.