La Lanterna #25 | Undici metri e tanti pensieri…

“A casa, per strada. | Mentre lavoro. | Come? Quando? Chi? Perché? | Lunghi monologhi, | sempre gli stessi…”
20.01.2020 08:00 di Bruno Rosati   vedi letture
La Lanterna #25 | Undici metri e tanti pensieri…
© foto di Luigi Rega

«Ne ha dato un altro.»
«Cosa!?»
«Ci ha dato un altro rigore. Se l’è preso ancora una volta Valeri. Quel ragazzo stupisce sempre più.»
«Sarà… Per me ce l’hanno concesso solo perché è venuto loro il dubbio che la rete di Bentivoglio non sia regolare.»
«Il gol è buono, non c’è fuorigioco. Piuttosto, è il portiere che non deve dormire… Vabbè, vediamo di riprenderla adesso.»
«Lo sbaglia.»
«E perché mai dovrebbe sbagliarlo!?»
«Perché è già l’ottavo rigore in ventuno partite che ci viene assegnato. Finora ha sbagliato solo Borello. Per la legge dei grandi numeri, lo sbaglia.»
«Abbiamo già pagato pegno in Coppa Italia contro il Piacenza. Contro gli emiliani li hanno sbagliati quasi tutti. Per me ora lo fa.»
«Ma dai! Sei sempre il solito inguaribile ottimista. Oggi ne ha già fatto uno, il secondo lo sbaglia. Quella di oggi non è stata una partita, è stato il festival dell’errore. E, fidati di me, pure Butic si appiattirà sull’andazzo generale. Vedrai che lo calcia fuori.»
«No e poi no! Andrà tutto bene. Altrimenti quando mai ti ricapita la fortuna di avere due penalty in una sola partita?»
«Veramente è successo lo scorso aprile, a Vasto. E uno dei due se l’era preso sempre Valeri. Alessandro li aveva infilati entrambi. Ma Alessandro non è Butic…»
«Smettila! Stai sempre a rimpiangere chi giocava nella stagione passata. Bisogna guardare avanti, nella vita si fanno delle scelte. Inoltre a Vasto Alessandro non ha dovuto calciare dal dischetto al novantesimo. Questo ha tutto un altro peso.»
«In quel frangente, la pressione su chi doveva calciare quel rigore era pesante. Eccome se lo era. Occorre saper soppesare i momenti. Dopodiché è chiaro che il pallone fra le mani di Cascione a Latina pesava di più.»
«Se devo pensare ad un rigore ‘pesante’ al novantesimo, mi salta subito agli occhi Jiménez contro Sorrentino del Chievo.»
«Io invece penso sempre ad Alessandro, contro il Forlì, nella notte convulsa del Morgagni.»
«Ecco, allora vedi che ho ragione? Sei ancora lì a rimuginare sull’anno passato. E comunque nessuno pensa mai al rigore di Ciano a Terni. Anche quello era a tempo scaduto.»
«Meglio non rivangare certi periodi bui… E comunque Rodríguez aveva simulato.»
«…»
«Adesso cosa c’è?»
«Ho cambiato idea: lo sbaglia.»
«E perché mai adesso dovrebbe sbagliarlo!?»
«Non so, ho come l’impressione che sia cambiata l’aria. Quest’anno non ci togliamo una soddisfazione che sia una.»
«Però abbiamo battuto il Modena.»
«Sì, ma manca sempre qualcosa per far quadrare il cerchio. Ad ogni partita, puntualmente si verifica l’episodio che manda tutto in malora.»
«Che vuoi farci, sono ragazzi così giovani…»
«Basterebbe che ci fosse qualcuno di più esperto a poter far loro da guida. Tutti ne risentirebbero in positivo.»
«Guarda che è arrivato Ardizzone, è già in panchina.»
«Ci vuole un finalizzatore, qualcuno che la butti dentro con regolarità.»
«Se Butic timbra anche questo, arriva a nove gol segnati in poco più di un girone. È la difesa che necessita quanto prima di una registrata.»
«C’è quell’esubero del Padova che tornerebbe volentieri. La retroguardia era imperforabile quando era comandata da lui.»
«Non torna. Non pensarci neanche. Anzi, preparati quanto prima a salutare De Feudis e Agliardi. E pure Capellini…»
«Che mestizia!»
«’Sta volta hai ragione. Quanta amarezza!»
«… allora lo sbaglia…»
«Sì, lo sbaglia. E anche se la mette dentro, non cambia la sostanza delle cose. Ma in ogni caso lo sbaglia!»

«Incredibile! L’ha realizzato! E andiamo!»
«Grande Karletto! Ci hai fatto svoltare il pomeriggio!»