Il forlivese Vesi: “Chi si scorda quella notte a Napoli?”

L’ex capitano della Primavera bianconera apre l’album dei ricordi.
11.02.2019 13:00 di  Patrick Lavaroni   vedi letture
Marco Vesi, ora al Forlì
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Marco Vesi, ora al Forlì
© foto di Alberto Sartor

In vista della gara contro il Forlì ha risposto alle nostre domande Marco Vesi, difensore classe ’92 con un passato in bianconero, che non ha dimenticato una notte a Napoli nel 2012.

Vesi, come mai il Forlì fatica ad ingranare?
“Sicuramente non siamo contenti, le aspettative iniziali erano alte. Potevamo stare nei play-off ma per un filotto negativo e vari episodi ci troviamo invischiati nella lotta salvezza. Non sentiamo il peso della classifica, siamo consapevoli che il campionato è ancora lungo e può succedere di tutto”

In un contesto così complicato, quanto incide la gestione degli under?
“Dobbiamo analizzare entrambi i lati della medaglia. L’aspetto positivo è che si valorizzano i giovani in un campionato come quello della Serie D. La parte negativa è che non sempre regna la meritocrazia. Un ragazzino non ancora pronto può rischiare di bruciarsi davanti a colleghi più affermati solo perché una regola lo impone”

Che partita si aspetta contro il Cesena?
“Giocare contro il Cesena è sempre emozionante, sia per il blasone della squadra che per il suo pubblico. Dal punto di vista del gioco sarà una gara difficile, loro sono forti, i migliori del campionato. Dovremo concedere il meno possibile e sfruttare le loro disattenzioni per colpirli”

Lei sarà uno degli ex della gara. Quali ricordi conserva del suo periodo in bianconero?
“Sono arrivato nei giovanissimi. Ho fatto tutta la trafila fino ad arrivare alla Primavera dove ho fatto tre stagioni, l’ultima da capitano. Sono stato anche aggregato alla prima squadra e con mister Arrigoni sono andato in panchina a Bergamo. In Coppa Italia ho giocato titolare a Napoli. La partita non andò bene, perdemmo 2 a 1 dopo essere stati in vantaggio. Ce la giocammo alla grande, contro campioni come Hamsik e Cavani nonostante in campo fossimo ben tre provenienti dalla primavera. Quella è una serata che non dimenticherò mai, per l’orgoglio di vestire la maglia che mi ha cresciuto davanti a un pubblico come quello di Napoli”