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15.01.2023 21:00 di Stefano Severi   vedi letture
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1. Hey, abbiamo vinto. Il social media manager del Cesena potrebbe tradurlo, col suo divertentissimo inglese da studente italiano in Erasmus, con “we won”. Tutto il resto non conta, o quasi.

2. Abbiamo vinto di corto muso, abbiamo vinto una partita brutta e sporca, abbiamo vinto con una formazione iniziale più indecifrabile del Quesito con la Susi (sempre per il nostro amico social media manager ipotizziamo un “Question with breasty Susy” ma non ve la spieghiamo), abbiamo portato a casa i tre punti più una squalifica pesante (Corazza) e un infortunio abbastanza grave (Zecca). Ma abbiamo vinto.

3. Toscano chiede a tutti di remare dalla stessa parte, compresi giornalisti non da giornalino societario. “Fair point”, bel punto direbbe il nostro ssm, ma al tempo stesso noi chiediamo a Toscano di vincere. 

4. Toscano oggi ha vinto così come ha vinto 7 giorni fa, ha iniziato l’anno solare con 6 punti su 6 e va accontentato: lasciamo da parte le discussioni sui titolari, sulle sostituzioni e persino sul mercato e guardiamo a questa vittoria. Anche perché Entella e Reggiana hanno vinto con molta facilità con due squadre di bassa classifica e i distacchi restano invariati.

5. Abbiamo ancora qualche problema? Sì, più di uno. Però – come insegna il condottiero di Bolzano – la caratteristica più importante di una squadra è il saper portare comunque a casa le partite sporche.

6. Il Modena un anno fa è andato in serie B grazie ad un gol del portiere su rinvio a tempo scaduto contro l’Imolese (si noti: la squadra schiacciasassi non riusciva a vincere contro una non squadra, “a not team” per il nostro smm). La Reggiana quest’anno vince con gol nel finale e un bel po’ di favori arbitrali che nessuno però ricorderà più in caso di promozione in B. Quindi facciamo i filosocietari per una domenica e diciamo che va bene, va proprio tutto bene, manca un po' l'appetito e il Valium per dormire l'ho finito (translate: “I”m not just that hungry and there is no Mentana live on La7 to sleep”, my dear friend).

7. Però, giusto a voler fare i puntigliosi e i polemici rompiscatole quali siamo – sarebbe meglio non leggerli del tutto questi spunti – qualcosa di cui lamentarsi ci sarebbe: il trattamento riservato ai tifosi lasciati oggi fuori dallo stadio.

8. Anche lasciando da parte le polemiche sulla gestione dell’ordine pubblico nelle uniche due partite a rischio a Cesena nell’ultimo anno, ovvero Italia-Ungheria e quella di domenica scorsa, che senso ha avuto vietare una lunga trasferta già pagata ed organizzata e lasciare la maggioranza dei tifosi bianconeri all’esterno dell’impianto sportivo di Sassari con i rischi del caso? Chi abbiamo come ministro dell’Interno, Topolino (or, better saying, Mickey Mouse)?

9. Poi ci sarebbe la questione relativa agli ingenti costi sostenuti per prenotare aerei, traghetti, alberghi, auto e ai giorni di ferie presi in anticipo: tutto questo deve passare in silenzio? Questi tifosi non meritano almeno un comunicato di solidarietà da parte della società?

10. Tanto (troppo) si è scritto su quanto accaduto una settimana fa. Il punto però è uno: senza tifo il calcio muore. Senza tifo organizzato il Manuzzi non sarebbe quel catino sudamericano che tutti abbiamo ammirato nell’ultima partita. Però non si possono esaltare i tifosi solo quando fa comodo: i presenti a Sassari oggi, fuori dallo stadio, valgono tanto quanto i 12mila bianconeri sugli spalti domenica scorsa.