La Bestia Nera Valdifiori: “Caro Cesena, sabato voglio vincere io”

Alla Vis Pesaro gioca una vecchia conoscenza del Cavalluccio: “I colori bianconeri restano nel mio cuore. Ma non sono un ipocrita: se segno esulto”
06.12.2022 13:55 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
Mirko Valdifiori
Mirko Valdifiori

Mirko Valdifiori nella sua lunghissima carriera ha già raccolto 430 presenze totali, segnando però la miseria di 4 gol. Ebbene, per uno strano scherzo del destino, il 50% di quelle segnature le ha rifilate proprio al suo amato Cesena.

Valdifiori, la sua lunga storia nel mondo della pedata è iniziata proprio a Cesena.
“Arrivai a Cesena che avevo 14 anni, dal Russi. In bianconero sono diventato prima uomo e poi calciatore. Se sono riuscito a giocare in Serie A, a debuttare addirittura nella Nazionale di Conte, il merito è sicuramente di quella palestra di vita e di calcio ‘chiamata’ Cesena”.

Se le dico “Cavalluccio” cosa le viene subito in mente?
“Mi si apre un mondo. Un mondo fatato. Mi vengono subito in mente i miei vecchi allenatori che ho avuto nelle giovanili, come il mitico Piraccini o Calcaterra. Tanti miei compagni di squadra. E poi, ovviamente, la mia mente vola al mio debutto tra i prof. Stagione 2004-05. In panca c’era Castori. La partita era Genoa-Cesena.... ”.

Quel 3-3 arpionato con le unghie nel caldo catino del Marassi è passato alla storia.
“Castori mi buttò in campo negli ultimi dieci minuti. Io ero talmente emozionato che avevo la salivazione azzerata: non riuscivo più a staccare dal palato il mio chewing gum. Attimi di panico. Panico vero. Le gambe non mi ‘giravano’. Poi però, all’improvviso, riuscì a servire la palla ‘giusta’ a capitan Confalone. Gol. Una gioia indescrivibile. Sono passati più di 17 anni da quella partita, ma a pensarci adesso mi emoziono ancora. Il Genoa era primo in classifica, noi dovevamo salvarci. Per noi quel pareggio valeva oro... ”.

Lei, negli anni seguenti, ha purgato per ben due volte il ‘suo’ Cesena.
“Vero, sempre con addosso la maglietta dell’Empoli. E sempre dinnanzi a Bisoli. La prima volta fu al Castellani, nel 2009: gol di testa. La seconda volta nel 2012, al Manuzzi: gol direttamente da calcio d’angolo. La cosa buffa è che io, in carriera, ho segnato soltanto 4 gol. Dunque il Cesena... mi porta bene [risata, ndr]. Ma per carità: non chiamatemi Bestia Nera [altra risata, ndr]”.

Sabato prossimo vuole per caso rifilare un altro dispiacere al suo passato?
“Il Cesena era e resterà per sempre nel mio cuore. Ma ora sono un giocatore della Vis Pesaro. Dunque sì, ci proverò a buttarla dentro. La Vis [che nelle ultime ore ha affidato la panchina a Brevi, ndr] come ben sapete non sta attraversando un gran momento, non vogliamo essere risucchiati nella zona rossa. Vincere col Cesena farebbe bene alla classifica e al morale”.

Ora arriva una domanda non proprio originalissima, anzi. Però voglio fargliela comunque. Sabato se segna esulta?
“Certo che esulto. Non sono un ipocrita. Ripeto: il mio passato ‘dice’ Cesena, ma il mio presente ‘urla’ Vis Pesaro. Tra l’altro, sabato prossimo, allo stadio saranno presenti tutti i miei famigliari. Dunque ho un altro buon motivo per fare il ‘colpaccio’. Anche se, come ben sai, io in media segno un gol ogni 100 partite [sospirone, ndr].

Lei è alla Vis da appena quattro settimane.
“Ero svincolato. Da Pesaro mi hanno chiamato e io ho subito detto di sì alla loro offerta. A 36 anni non ho ancora perso la voglia di correre dietro a un pallone, di divertirmi in campo. Per appendere le scarpette al chiodo c’è sempre tempo. Fisicamente sto ancora molto bene, alla Vis si sta divinamente”.

Del Cesena invece che ci dice?
“Dico che è una signora squadra. Una squadra infarcita di big, bomber Corazza su tutti. Una squadra allenata da un signor allenatore. Secondo me è proprio il Cesena la rivale più pericolosa della Reggiana nella corsa al primo posto. Poi è chiaro, ultimamente i bianconeri hanno perso la continuità. Hanno viaggiato sulle montagne russe, lasciando per strada punti preziosi. Vediamo cosa combinano sabato a Pesaro. Il Cesena vuole tornare a vincere in trasferta. Ma noi siamo pronti alla battaglia. Gara da tripla... ”.